BILANCI

Samsung, crollo degli utili nel secondo trimestre: -25%

Il mercato degli smartphone verso la saturazione. Per la coreana brusco rallentamento delle vendite. Ma potrebbe non essere l’unica “vittima”

Pubblicato il 08 Lug 2014

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Brusco calo degli utili alla coreana Samsung, che nel secondo trimestre ha nuovamente registrato un risultato operativo inferiore a quanto atteso dagli analisti. La stima preliminare diffusa dal gigante coreano parla di 7.200 miliardi di won, o 5,235 miliardi di euro ai cambi attuali, il 24,4 per cento in meno rispetto all’utile operativo dello stesso trimestre di un anno prima.

Rispetto al primo trimestre la flessione è stata del 15,2 per cento. Il fatturato, a 52 mila miliardi di won, o 37,8 miliardi di euro, è calato del 9,5 per cento su base annua e del 3,1 per cento rispetto ai primi tre mesi dell’anno. In media gli analisti stimavano un fatturato poco superiore, 52.200 miliardi ma un utile operativo da 7.850 miliardi di won. Il gruppo, che diffonderà i dati completi solo nelle prossime settimane, ha imputato la flessione all’effetto combinato dalla forza del won e della accresciuta concorrenza degli smartphone prodotti da società cinesi.

E la saturazione del mercato sembra il fattore chiave che frena le performance del gruppo, così come all’opposto negli ultimi anni l’esplosione degli smartphone era stata alla base della sua galoppata. Samsung non ha fornito dati sui volumi di vendite, ma secondo alcune proiezioni effettuate da analisti sarebbero calati a 78 milioni di unità, a fronte dei 90 milioni di dispositivi attesi. La preoccupazione principale di Samsung è che il problema non sia una mera turbolenza momentanea, ma un segnale di una crisi più profonda per il settore.

Oltre alla concorrenza di dispositivi cinesi a costi più bassi, sul secondo semestre, tradizionalmente più denso di vendite nel comparto, il gruppo subirà anche il rilancio di concorrenza dell’arcirivale Apple, da cui sono attesi nuovi modelli con l’iPhone 6. Ma comunque ha previsto con cautela un miglioramento del quadro.

Il titolo mantiene un andamento volatile, con gli investitori attratti dalla possibilità di essere remunerati attraverso buy-back e maggiori dividendi, specie considerando che Samsung a marzo disponeva di un tesoretto da 60 miliardi di dollari. L’opzione più plausibile, secondo MilanoFinanza, è che la società proceda con il riacquisto di azioni proprie, soprattutto nel tentativo da parte della famiglia Lee di controllare una quota maggiore in attesa del riassetto organizzativo.

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