BANDA ULTRALARGA

Scoppia il caso Tim-Starlink, Urso: “Subito tavolo di confronto, troveremo una soluzione”

Oggetto del contendere la richiesta di informazioni “sensibili” alla telco per operare sul territorio nazionale. Il ministro: “Dobbiamo garantire i dati e al contempo consentire a tutti di utilizzare la nuova tecnologia nell’interesse nazionale”. Coinvolta anche Agcom. Vivendi dà forfait al comitato golden power

Pubblicato il 02 Apr 2024

Adolfo Urso 2
Il ministero delle Imprese e made in Italy farà da “mediatore” nella disputa fra Tim e Starlink avviando un “tavolo di confronto e coordinamento” affinché sia garantita da un lato la tutela di dati sensibili della telco e dall’altro la diffusione della tecnologia satellitare dell’azienda di Elon Musk “a beneficio di tutti”.

La vicenda

Le interlocuzioni fra Tim e Starlink vanni avanti da alcune settimane, così come con altri operatori, e secondo quanto risulta a CorCom se con Open Fiber ed Eolo non ci sarebbero problematiche l’iter si sarebbe impantanato con l’azienda guida da Labriola. Di qui una missiva – inviata da Starlink al ministero e anche all’Agcom – per sbloccare l’impasse e garantire il rispetto delle regole. Sempre secondo quanto risulta a CorCom il nodo del contendere sarebbero alcune informazioni “sensibili” ossia la localizzazione precisa dei ponti radio, informazione che Tim ritiene di non dover dare alla società satellitare in quanto di rilievo industriale e quindi coperta da “segreto”.

La posizione di Tim

Tim da parte sua ribadisce di “aver già fornito i riscontri dovuti a Starlink e, a fronte delle ulteriori richieste di dati anche sensibili e rilevanti per la sicurezza delle comunicazioni, conferma la sua disponibilità a dialogare con Starlink tramite la mediazione prevista del Mimit”.

Il ruolo del Mimit e di Agcom

“Il ministero si fa subito partecipe di un tavolo di confronto e di coordinamento tra Tim e Starlink per trovare una soluzione che possa consentire la convivenza al meglio delle due tecnologie, come prescrive peraltro la legge”, ha detto Urso. “Come ministero, dobbiamo garantire le parti e quindi Tim, i dati e le informazioni che possiede, e nel contempo consentire ad attori come Starlink e altri di utilizzare questa nuova tecnologia a beneficio di tutti. Sarà il ministero parte protagonista nella mediazione e nel confronto tra gli attori e nell’individuazione di una soluzione migliore che e possa garantire l’interesse nazionale”.

Starlink è già iscritta al Roc, ossia al Registro degli operatori di comunicazione in qualità di operatore di Tlc quindi si è già messa in regola da un punto di vista regolatorio. Agcom deve vigilare sul rispetto delle regole e verificare anche che lato Tim non ci siano questioni da sollevare, sulla base della richiesta fatta da Starlink.

Prime regole dall’Agcom americana

La Fcc (Federal Communications Commission) -l’Agcom americana – ha adottato le regole definitive per stabilire un nuovo quadro normativo (QUI IL PROVVEDIMENTO) che rivoluzionerà la connettività negli Stati Uniti. Il primo quadro normativo al mondo per la copertura supplementare dallo spazio (SCS – Supplemental coverage from space) sfrutta la tecnologia satellitare più all’avanguardia per estendere la portata delle reti wireless alle aree remote.

Le tariffe Starlink in Italia

Starlink punta sull’Italia e taglia ancora i prezzi. La costellazione di SpaceX, di proprietà di Elon Musk, propone una connessione ad alta velocità a Internet (da casa) grazie ai satelliti a un prezzo più conveniente della fibra ottica: 29 euro al mese. Previsto anche un maxi sconto (da 450 a 225 euro) sul kit di installazione fai-da-te: parabola, modem e cavi di collegamento.

Vivendi dà forfait al Comitato Goldem Power

Grande assente Vivendi al Comitato Golden Power di palazzo Chigi, presente solo l’Ad di Tim Pietro Labriola. L’azionista francese era stato invitato a partecipare ma si è limitato all’invio di una lettera: non avendo più il controllo di fatto della telco (non esercita attività di direzione e coordinamento) e nemmeno rappresentanti nel board da quando il ceo Arnaud de Puyfontaine si è dimesso, Vivendi ha ritenuto di non doversi presentare.

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