Il 2017 farà segnare “un rallentamento del potere d’acquisto” delle famiglie. Di conseguenza il ciclo dei consumi, “dopo un biennio a ritmi superiori all’1%, subirà una battuta d’arresto”, con una stima che si attesta su un +0,7%, dovuto “al rallentamento dei redditi e soprattutto alla ripresa dell’inflazione”. E’ la previsione del Rapporto Coop, che indica anche cosa sale e cosa scende. Nella top ten dei consumi in crescita figura, come sempre, la telefonia (+8%), gli acquisti tecnologici di computer e altri accessori (+7,3%), i servizi ricreativi e culturali (+2,8%); tra le voci che scivolano invece ancora più in basso, sempre secondo le previsioni 2017, le spese per la manutenzione della casa (-2,6%), i giornali e i libri (-2,4% e -1,9%).
Nonostante le previsioni magre sui consumi il 93% dei campione si dichiara incuriosito da nuovi prodotti e servizi. E cosi’ si scopre che a fronte di ipotesi tecnologiche future gli italiani vorrebbero il supermercato senza casse che sfrutti il riconoscimento automatico (e’ interessato il 74%), segue la casa domotica (73%) e il maggiordomo virtuale (lo vorrebbe testare il 43%).
Gli italiani per il 2017 prevedono in crescita i costi delle utenze e della mobilità (rispettivamente il 24% e il 22% li vede “superiori” rispetto al 2016) e, “per la prima volta dopo molti anni, immaginano di aggiungere valore al carrello della spesa alimentare”: lo dichiara il 13% rispetto ad un 8% che continuerà a tagliare. Il rapporto fotografa un Paese che “sta alla finestra” e che, “passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli”. Infatti, tra le parole con cui gli italiani descrivono l’anno appena iniziato si confermano quelle che avevano già caratterizzato il 2016 ovvero “speranza” (la usa il 33% del campione, era il 33,8% un anno fa), “cambiamento” (12% a fronte di un 14,3%), “timore” (10% rispetto ad un più robusto 14,2% del 2016).