Sos reti mobili, Italia patria mondiale degli hacker

Nella classifica di Akamai il nostro Paese risulta la prima fonte mondiale per attacchi via network mobili. Nel quarto trimestre 2010 le attività illecite in aumento del 30%

Pubblicato il 27 Apr 2011

Le città asiatiche le più veloci al mondo. A dirlo Rapporto sullo
Stato di Internet relativo al quarto trimestre 2010 elaborato da
Akamai Technologies. Analizzando la velocità media di connessione
delle singole città in tutto il mondo, le metropoli orientali
hanno dominato la classifica delle top 100, occupando il 75% delle
posizioni. Taegu, in Corea del Sud, resta in vetta alla classifica
con una velocità di connessione media di 18,4 Mbps.

Sono 12 le città europee (in 8 Paesi) che rientrano nella
classifica delle 100 città più veloci al mondo (due in Romania,
una in Norvegia, una in Spagna, quattro in Olanda, una in
Repubblica Ceca, una in Portogallo, una in Austria e una nel Regno
Unito).
L’analisi dell’elenco delle 100 città più veloci al mondo nel
quarto trimestre del 2010 rivela che: Costanza, in Romania, è
ancora la città più veloce in Europa (56esima posizione, in
discesa rispetto alla 48esima della classifica del terzo trimestre
del 2010), con una velocità media di connessione di 8,2 Mbps;
Lyse, in Norvegia (63esima posizione), è la seconda città europea
più veloce, seguita da Joure, nei Paesi Bassi (70esima); Bradford,
nel Regno Unito, è entrata per la prima volta in classifica,
occupando la 99esima posizione, con una velocità media di
connessione di 6,1 Mbps.

Osservando i tassi di penetrazione di Internet nel mondo, sono
stati oltre 556 milioni gli indirizzi IP unici, provenienti da 234
Paesi, che si sono collegati alla piattaforma di Akamai, con un
aumento del 4,2% rispetto al terzo trimestre del 2010 e del 20%
rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Una solida crescita su base annua è stata registrata negli
indirizzi IP unici collegati a Internet nei Paesi europei presenti
nella classifica dei primi 10 per diffusione del web: +11% in
Germania (quarta posizione), +8,1% in Francia (quinta posizione),
+12% nel Regno Unito (sesta posizione) e +16% in Spagna (decima
posizione).

Il numero di indirizzi IP unici registrati in Italia nel quarto
trimestre del 2010 è aumentato dell’8% rispetto al trimestre
precedente.
Nel quarto trimestre 2010, i Paesi europei dominano la classifica
dei primi 10 per diffusione della connessione a banda larga (con
velocità dai 2 Mbps in su). L’Isola di Man si colloca al primo
posto, con un tasso di adozione della banda larga del 96%, seguita
dal Principato di Monaco (seconda posizione), Romania (quarta),
Svizzera (quinta), Bulgaria (sesta), Repubblica Ceca (settima),
Paesi Bassi (ottava), Belgio (nona) e Guernsey (decima). Nel corso
del 2010, Guernsey ha registrato una forte crescita, con un aumento
del 161% rispetto al 2009. I tassi di adozione della banda larga
per tutti i Paesi europei presenti nella Top 10 si attestano al
90%.
L’adozione della high broadband (con velocità dai 5 Mbps in su)
ha continuato a crescere in Europa. Alcuni Paesi presenti nella Top
10 dedicata alla high broadband hanno registrato una crescita
importante su base annua. Nei Paesi Bassi, terzi in classifica, il
56% delle connessioni vanno a una velocità di 5 Mbps o superiore,
con un incremento del 34% dalla fine del 2009, mentre in Belgio
(sesta posizione) sono il 47% le connessioni con una velocità di 5
Mbps o superiore (con un aumento del 29% rispetto al quarto
trimestre 2009).
In Italia, il 10% delle connessioni supera la velocità di 5 Mbps
(rispetto al 7,7% del trimestre precedente), l’83% si colloca al
di sopra dei 2 Mbps (82% nel trimestre precedente), mentre l’1,1%
è al di sotto dei 256 Kbps (1,3% nel trimestre precedente).

Tra i sei Paesi europei presenti nella Top 10 relativa alle
velocità medie di connessione, la Romania è ancora una volta in
testa (quarta posizione) con una velocità media di 7,0 Mbps.
Seguono i Paesi Bassi (quinta posizione) con una velocità
leggermente inferiore, la Lettonia (sesta) con 5,9 Mbps, la
Repubblica Ceca (settima) con 5,7 Mbps, la Svizzera (ottava) con
5,6 Mbps e il Belgio (nono) con 5,5 Mbps.
La velocità media di connessione in Italia nel quarto trimestre
del 2010 si attesta sui 3,4 Mbps, con un aumento di 0,1 Mbps
rispetto al terzo trimestre del 2010.

Il volume dei dati scaricati in modalità mobile nel 2010 è più
che raddoppiato per 53 degli operatori mobili inclusi
nell’analisi di Akamai. Complessivamente, è stato registrato un
aumento rispetto al 2009 per 89 operatori. Nel quarto trimestre del
2010, gli utenti di 7 operatori mobili hanno utilizzato in media
oltre un gigabyte al mese di contenuti veicolati da Akamai.
La velocità media di connessione maggiore nel corso del trimestre
è stata registrata da un operatore mobile in Grecia (poco oltre i
4,5 Mbps). Nessuno dei provider analizzati ha distribuito contenuti
in modalità high broadband, mentre 18 operatori hanno registrato
velocità di connessioni a banda larga.

La più alta velocità media di connessione nel corso del quarto
trimestre è stata raggiunta da un operatore mobile del Regno
Unito, che ha registrato un valore vicino ai 21,2 Mbps.
In Italia esiste un divario di 2,05 Mbps tra il provider che offre
la velocità di connessione mobile media maggiore (2,90 Mbps) e
quello che offre la velocità media minore (0.85 Mbps). Le
velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani
vanno dai 6,44 Mbps agli 11,58 Mbps.

Per quanto riguarda infine il traffico legato agli attacchi
informatici, nel quarto trimestre 2010, la Russia ha scalzato gli
Stati Uniti (scesi al quinto posto) dal primo posto nella
classifica dei principali Paesi al mondo origine di traffico legato
agli attacchi. La Russia è infatti responsabile del 10% del
traffico totale osservato da Akamai.
Rispetto al terzo trimestre 2010, L’Europa ha registrato un
aumento del traffico legato agli attacchi di circa il 4%. Per la
prima volta, la Romania è entrata nella classifica dei primi 10
Paesi origine di attacchi osservati da Akamai, collocandosi al
decimo posto.
Il 3,6% del traffico legato agli attacchi informatici proviene
dall’Italia, che si colloca per il secondo trimestre consecutivo
al settimo posto a livello globale.

Nel quarto trimestre 2010, l’Italia resta la prima fonte al mondo
di traffico legato agli attacchi da reti mobili, responsabile del
30% del traffico osservato da Akamai, e in aumento rispetto al 28%
del trimestre precedente. Nell’ultimo trimestre 2010, Akamai ha
osservato un aumento significativo di attacchi DDoS (Distributed
Denial of Service). Il numero degli attacchi di questo tipo
registrati nel quarto trimestre supera il totale complessivo degli
attacchi condotti nei tre trimestri precedenti. Secondo l’analisi
di Akamai, si tratta di attacchi molto coordinati, che hanno
colpito oltre 250 tra i principali siti di e-commerce
(http://www.internetretailer.com/top500). Tali attacchi sono tutti
riconducibili agli stessi Paesi come fonte di traffico, fra i quali
Tailandia, Brasile e Russia.

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