IL CASO

“Stop ai modem imposti dagli operatori”: nasce l’alleanza per la libertà di scelta

Della coalizione fanno parte Aiip, Aires Confcommercio, Allnet, Assoprovider, Mdc, Vtke e modemlibero.it. L’obiettivo: tutelare la net neutrality e difendere il diritto dei cittadini di decidere quali beni acquistare e di quali servizi usufruire

Pubblicato il 02 Feb 2018

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Il tam-tam viaggia in rete ormai da tempo, ma ora il fenomeno “modem libero” rischia di uscire dalla nicchia degli appassionati di tecnologia per interessare il mondo ben più ampio degli utenti che hanno in casa il collegamento a internet di un operatore telefonico. Anche con questo scopo nasce la “Free modem Alliance”, alleanza che riunisce Aiip (Associazione italiana Internet provider), l’Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati (Aires) Confcommercio, Allnet, l’associazione dei provider indipendenti Assoprovider, Mdc (Movimento difesa del cittadino), Vtke (Associazione dei produttori di terminali di telecomunicazioni) e ModemLibero.it.

Il tema è quello di liberalizzare il mercato dei router, dei device cioè che si collegano alla presa telefonica e rendono possibile il collegamento a Internet via wi-fi nel luogo dove sono installati, operando come una vera e propria “centralina” per il collegamento dati e la telefonia fissa. Oggi i router, che in rete continuano a essere chiamati “modem” per consuetudine rispetto ai loro “antenati”, fanno solitamente parte del “pacchetto” proposto dall’operatore telefonico quando si sottoscrive un contratto. Spesso si è obbligati a pagare un canone mensile, soprattutto nel campo della banda ultralarga, e altrettanto spesso non si può scegliere di utilizzare un dispositivo diverso da quello – o quelli – proposti dalle telco.

Proprio per dare voce a chi rivendica questa possibilità di scelta, e per liberalizzare un mercato che, secondo alcune analisi, potrebbe avere ottime opportunità di crescita, nasce la “Free modem alliance”; “a tutela della net neutrality – si legge in una nota dei promotori – e del diritto di ciascun cittadino di scegliere quali beni acquistare e di quali servizi usufruire, con particolare riferimento alla scelta dei dispositivi di telecomunicazione a uso privato o professionale”.

Il diritto di scelta, spiega il comunicato, è sancito nel Regolamento Europeo sulla net neutrality (EU 2015/2120) e volto a garantire la competitività e l’innovazione sul mercato, con l’effetto di ridurre i prezzi e promuovere l’evoluzione tecnologica. “La libera scelta non implica solo il diritto di collegare alla rete un terminale acquistato, ma anche quello di poter utilizzare tutti i servizi che l’utente, professionista o consumatore, ha sottoscritto nel contratto con l’operatore di rete – sottolinea la Free modem alliance – La connessione Internet e la linea telefonica devono quindi essere disponibili anche se l’utente sceglie liberamente il proprio Modem Router, anziché quello imposto da un operatore di rete. Non esiste infatti, ad oggi, nessun valido motivo per cui un Modem Router non possa essere sostituito da un altro, purché entrambi rispondenti a standard universalmente riconosciuti. Ne beneficia anche la privacy dell’utente, poiché solo un terminale “libero” assicura la riservatezza di tutti i dati che circolano sulla rete locale privata”.

La prima manifestazione pubblica della coalizione è in programma per il 20 Gennaio, con una conferenza stampa organizzata dal deputato Ivan Catalano, che ha all’attivo su questo tema più di una interrogazione parlamentare.

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Antonello Salerno

Professionista dal 2000, dopo la laurea in Filologia italiana e il biennio 1998-2000 all'Ifg di Urbino. Ho iniziato a Italia Radio (gruppo Espresso-La Repubblica). Poi a ilNuovo.it, tra i primi quotidiani online nati in Italia, e a seguire da caposervizio in un'agenzia di stampa romana. Dopo 10 anni da ufficio stampa istituzionale sono tornato a scrivere, su CorCom, nel 2013. Mi muovo su tutti i campi dell'economia digitale, con un occhio di riguardo per cybersecurity, copyright-pirateria online e industria 4.0.

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