IL PROGETTO

Stop al digital divide: a New York Internet diventa servizio universale

La città Usa, in partnership con le telco, mira a fornire la connettività nelle “aree bianche” urbane. Bronx, Brooklyn, Manhattan, Queens e Staten Island i cinque quartieri più interessati dall’iniziativa: 1,5 milioni i cittadini “offine”

Pubblicato il 09 Gen 2020

Antonio Dini

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Come l’acqua potabile: gratuita e per tutti. Questo è il piano del sindaco di New York City, Bill de Blasio: dare accesso a internet a tutti gli otto milioni e mezzo di abitanti della Grande Mela. E farlo in partnership con gli operatori di telecomunicazioni presenti nella città.

Secondo l’ufficio del sindaco infatti la distribuzione di Internet è tutt’altro che omogenea e ci sono molte aree penalizzate dal digital divide urbano: un terzo degli abitanti del quartiere del Bronx, ad esempio, non ha accesso alla rete da casa. Un milione e mezzo di persone nei cinque distretti della città (Bronx, Brooklyn, Manhattan, Queens e Staten Island) non hanno alcuna connessione né mobile né da casa. Metà dei newyorkesi poveri non hanno mai avuto Internet.

Il problema è dunque quello del digital divide: in una società sempre più digitalizzata, spiegano i portavoce del sindaco, la mancanza di connessione a internet non è più un lusso. Invece si tramuta in uno svantaggio competitivo che ricade non solo sui singoli ma anche sulla economia complessiva della città. Niente Internet vuol dire limitato accesso alle offerte di lavoro e alle possibilità occupazionali e di formazione. Questo a sua volta crea un danno a tutta l’economia locale.

Il risultato possibile? Fornire a tutti la connessione, un servizio universale che deve essere a disposizione, come l’acqua corrente o l’elettricità, a prezzo zero o fortemente calmierato, per consentire a tutti di contribuire allo sviluppo dell’economia e alla propria crescita individuale. Insomma, internet non solo come utility ma anche come diritto universale di accesso per la competitività.

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