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Swisscom, scatta l’inchiesta per abuso di posizione dominante

L’Authority elvetica per la Concorrenza ha aperto un fascicolo relativo ai servizi Internet a banda larga per il mercato business. L’operazione è partita a seguito della segnalazione dei competitor sull’appalto con le Poste svizzere

Pubblicato il 19 Lug 2013

Patrizia Licata

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La Commissione della concorrenza elvetica Comco ha aperto un’inchiesta contro Swisscom per possibile abuso di posizione dominante nei servizi broadband per il mercato business: in una nota stampa, il garante della concorrenza spiega di aver raccolto indizi secondo cui il maggiore operatore telecom del Paese, controllato dalla Confederazione, avrebbe approfittato della propria posizione sul mercato dell’accesso ad Internet a banda larga per i clienti commerciali per danneggiare la concorrenza nelle gare pubbliche.

L’istruttoria parte da un caso preciso. Swisscom e due altri fornitori di telecomunicazioni hanno partecipato alla gara d’appalto indetta dalle Poste elvetiche nel 2008 per connettere tutte le sedi postali in Svizzera ad Internet a banda larga. Tra i due fornitori concorrenti c’era Sunrise, che, dopo aver perso la gara ha presentato un esposto (nel 2009) da cui è partita una prima indagine della Comco.

Che cosa è accaduto? Per poter presentare un’offerta alla Posta elvetica, gli altri fornitori di telecomunicazioni dovevano ricorrere comunque ai servizi di Swisscom per l’accesso ad Internet a banda larga e i prezzi richiesti da Swisscom per queste prestazioni erano così elevati “che gli altri fornitori non sarebbero stati in grado di presentare delle offerte concorrenziali”, sostiene la Comco.

Swisscom si è dunque aggiudicata la gara slealmente, conclude il garante d’accordo con quanto sostenuto da Sunrise. La Comco ha indicato che l’inchiesta aperta oggi analizzerà a fondo il comportamento della telco e i generali effetti sulla concorrenza.

Swisscom ha risposto con un suo comunicato in cui si dice “sorpresa dall’apertura dell’inchiesta sul presunto abuso di posizione dominante” nell’accesso a Internet e respinge le accuse di ostacolare la concorrenza nelle gare pubbliche.

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