TARIFFE

Tariffe mobili, torna il roaming per PosteMobile

Agcom autorizza la deroga al regolamento Ue. Per 12 mesi l’operatore potrà applicare il sovrapprezzo ai clienti in viaggio all’interno dell’Europa

Pubblicato il 16 Nov 2017

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Zero roaming, ma non per tutti. I costi di roaming tornano in ballo – per 12 mesi – per i clienti di Poste Mobile che si sposteranno all’interno dell’Unione europea. L’autorizzazione arriva da Agcom che si è mossa in linea con le indicazioni del regolamento europeo che prevede deroghe in circostanze particolari e giustificate.

Sulla base delle evidenze riportate, è emerso che PosteMobile non è in grado di recuperare i costi sostenuti per la fornitura dei servizi di roaming al dettaglio in quanto il margine netto negativo per la fornitura di tali servizi ha un valore superiore al 3% indicato dal Regolamento di esecuzione.

Pertanto l’Agcom indica le soglie massime di sovrapprezzo applicabili che sono (Iva esclusa): 3,2 centesimi al minuto per le chiamate (uscenti); 1 centesimo per gli sms (uscenti); 0,714 centesimi per ogni MB di traffico dati (0,6 centesimi a partire dal 1° gennaio 2018). PosteMobile è anche tenuta a fornire ai propri clienti che si recano in uno dei Paesi nei quali è applicabile il cosiddetto “Roam like at home” (Rlah, roamnig come a casa propria, ndr) tempestiva informativa in merito ai sovrapprezzi “mediante l’invio di un Sms personalizzato” e anche a fornire adeguata informativa mediante il proprio sito web e attraverso i consueti canali di comunicazione.

Il Regolamento europeo, si legge infatti nella delibera approvata dal Consiglio dell’Agcom del 6 novembre, prevede che “in circostanze specifiche ed eccezionali, al fine di assicurare la sostenibilità del modello di tariffazione nazionale” e “solo nella misura necessaria per recuperare i costi della fornitura di servizi di roaming al dettaglio regolamentati, tenuto conto delle tariffe massime all’ingrosso applicabili”, un fornitore di servizi roaming possa presentare una domanda di autorizzazione ad applicare un sovrapprezzo, in deroga all’applicazione del “Roam like at home”. Sulla base delle evidenze riportate, scrive l’Agcom, “è emerso che PosteMobile non è in grado di recuperare i costi sostenuti per la fornitura dei servizi di roaming al dettaglio in quanto il margine netto negativo per la fornitura di tali servizi” si configura come un “valore superiore al 3% indicato dal Regolamento di esecuzione. Si ritiene dunque che la società possa essere autorizzata ad applicare i sovrapprezzi ai servizi di roaming, nella misura proposta, per un periodo di 12 mesi dalla pubblicazione della presente delibera, e che la decisione di applicare i sovrapprezzi, autorizzati nella loro misura massima, ricada nella piena responsabilità della società”.

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