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Telco per l’Italia fa il pieno: ecco il reportage di CorCom

Oltre 450 partecipanti all’evento dedicato al mondo delle Tlc e organizzato in collaborazione con Gsma. Banda ultralarga, 5G e trasformazione digitale al centro degli interventi e dei dibattiti che hanno coinvolto i player del mercato e gli esponenti delle istituzioni

Pubblicato il 14 Giu 2017

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Come si gioca la partita dell’ultrabroadband in un mercato su cui agiscono più concorrenti? Qual è lo scenario italiano degli investimenti tecnologici, delle nuove reti e dei servizi 5G? E quale ruolo devono giocare le telco in un contesto nel quale rischiano di rimanere schiacciate dalla competizione con gli Ott? Queste sono solo alcune delle domande che oggi hanno animato gli interventi, i dibattiti e le tavole rotonde di Telco per l’Italia, l’evento annuale di CorCom dedicato al mondo delle telecomunicazioni, organizzato in collaborazione con Gsma, che ha riunito a Roma i grandi player del mercato e i più importanti esponenti delle istituzioni pubbliche politiche e regolatorie. Oltre 450 i partecipanti che hanno seguito i lavori della giornata.

Ad aprire l’evento è stato l’intervento di Andrea Rangone, ceo del gruppo Digital360, che ha riportato alcune stime preliminari sull’andamento del mercato in crescita, previsto nel 2016 in ripresa dopo anni di segno meno, e ha auspicato la fine della guerra dei prezzi: “L’aggressività eccessiva è un falso positivo che paga tutto il sistema Paese. Gli operatori devono fare squadra perché avranno un ruolo importante nel futuro della digital economy”.

Dopo di lui è salito sul palco il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, che ha ricordato come “in un momento di cambiamento e accelerazione il regolatore debba impegnarsi più del solito per fornire certezza giuridica agli operatori” e quanto sia “fondamentale centrare gli obiettivi dei progetti sulla banda larga e prepararsi al 5G”.

Il dibattito sul futuro dell’Italia a banda ultralarga è entrato nel vivo con la prima Tavola rotonda, che ha messo attorno allo stesso tavolo i player che operano in Italia. Dal confonto è emersa la ripartenza della corsa alle infrastrutture, ma con modelli diversi perseguiti dagli operatori. Le due roundtable successive sono state incentrate sull’evoluzione delle nuove reti e lo sviluppo dei nuovi servizi. Un dibattito che ha messo a fuoco le strategie delle compagnie di telecomunicazioni e dei fornitori di sistemi tecnologici.

Queste due tavole rotonde sono state intervallate dall’intervento di Antonello Giacomelli, sottosegretario del Mise, che ha spiegato che il Piano ultrabroadband non si cambia: “Si gioca solo guardando agli interessi del Paese. Gli operatori concentrino le energie sull’upgrade della rete nelle zone grigie. Entro l’anno faremo la gara per le frequenze 5G. Limiti elettromagnetici? Un non problema: li dobbiamo portare in linea con gli standard Ue”.

La mattinata è stata invece chiusa dall’intervento di Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, che ha dedicato buona parte del suo tempo a disposizione alla PA digitale, concentrandosi sulla previsione dei digital innovation officer (“Servono chiare responsabilità attuative”) e sulla macchina messa in moto dopo anni dal Piano Calenda: “Abbiamo girato i territori parlando con gli imprenditori e smuovendo la loro sensibilità. Dietro alla corsa agli incentivi c’è un fermento strategico”.

La sessione del pomeriggio è stata aperta dall’intervento di Michele Zarri, technical director di Gsma, che ha delineato i punti essenziali della strategia definita dall’associazione degli operatori mobili sulla nuova partita del “format del futuro”: roll out di rete, investimenti, user experience, nuovi use case.

Chatbot, intelligenza artificiale e nuovi ecosistemi dall’approccio open, per rivoluzionare il rapporto con i clienti nel B2B e nel B2C, sono i punti toccati poi dalla Tavola rotonda della sessione pomeridiana, che ha descritto le sfide che gli operatori dovranno cogliere anche grazie alle potenzialità del 5G.

A chiudere la giornata di lavori è stato Antonio Capone, professore ordinario di Telecomunicazioni, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano che ha spiegato le sfide che gli operatori di telecomunicazioni dovranno affrontare per giocare un ruolo da protagonista nel nuovo ecosistema 5G, citando anche l’importanza di instaurare un’asse con le startup: “Serve un nuovo paradigma organizzativo – ha spiegato Capone -. Più cooperazione con imprese innovative e sviluppatori per servizi efficienti”.

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