Dopo la causa di Vodafone Italia per un miliardo di euro, anche Fastweb, secondo quanto risulta a Radiocor, ricorre al tribunale civile chiedendo a Telecom Italia un risarcimento danni da circa 1,7 miliardi. La questione è quella del presunto abuso di posizione dominante nella telefonia fissa per cui l’Antitrust, su denunce di Fastweb e Wind, ha sanzionato Telecom Italia per 103 milioni di euro. Contro la multa, al momento sospesa, Telecom ha fatto ricorso al Tar del Lazio che si pronuncerà entro un mese e mezzo.
Oggi, intervenendo alla presentazione del rapporto dell’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete, è stato lo stesso amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, a denunciare l’eccessiva conflittualità del settore sul tema della parità di accesso alla rete dell’incumbent, garantita oggi dal modello di ‘equivalence of output’: “C’è un eccesso di conflittualita’ – ha detto il top manager – a valle del modello di ‘equivalence of output’. Pare che questo modello non sia sufficiente'”. Il modello di ‘equivalence of output’ garantisce l’offerta del servizio alla divisione commerciale di Telecom Italia e agli operatori alternativi con modalità non necessariamente identiche ma tali da garantire la parita’ di trattamento. Più radicale è invece l’equivalence of input, adottato in Gran Bretagna, che garantisce lo stesso servizio a tutti gli operatori nello stesso tempo, sotto gli stessi termini e condizioni, con gli stessi livelli di qualità e attraverso i medesimi sistemi informatici.
La prima causa civile di cui si è avuta notizia ad agosto scorso, sulla scia della multa dell’Antitrust, è stata quella intentata da Vodafone Italia contro Telecom al tribunale civile di Milano. L’operatore alternativo ha chiesto di accertare danni subiti per 1,029 miliardi relativi a una serie di condotte abusive poste in essere tra il 2008 e il 2013 che avrebbero rallentato lo sviluppo della concorrenza nei mercati di rete fissa. Per il prosieguo dei giudizi civili, spiegano fonti legali, sarà importante l’esito della decisione del Tar del Lazio, il primo tribunale chiamato a pronunciarsi sul presunto abuso di posizione dominante di Telecom nel fisso.