Telecom-Telefonica, si stringono i tempi sul destino di Gvt. L’azienda guidata da Marco Patuano è al lavoro, insieme agli advisor Mediobanca, City e Bradesco, per mettere a punto l’offerta da presentare alla francese Vivendi, rappresentata da un’alleanza strategica che fa perno sulla partnership Tim Brasil-Gvt.
Secondo indiscrezioni il cda Telecom a cui Patuano dovrà presentare il piano potrebbe essere in calendario il 27 agosto – i consiglieri sono già stati preallertati -, appena un giorno prima, cioè, del board in cui Vivendi esaminerà l’offerta di 6,7 miliardi presentata da Telefonica per l’acquisizione di Gvt. Già ieri il gruppo spagnolo aveva rialzato la posta facendo sapere che la propria offerta era “arricchita” da proposte accordi industriali: “Fino ad ora non è stato rivelato – ha rivelato una fonte vicina a Telefonica – ma l’offerta vale più dei 6,7 miliardi di euro messi sul tavolo, perché include anche un accordo sui contenuti televisivi con Vivendi”.
In questo modo Telefonica tende a “allineare” la propria proposta a quella dell’avversario italiano: per conquistare Gvt il gruppo guidato da Cesar Alierta ha infatti fin qui messo sul piatto 4 miliardi di cash più il 12% di Telefonica Brasil per un valore totale di 6,7 miliardi. Invece Telecom Italia, secondo quanto annunciato dal giornale Folha de S. Paulo, sarebbe pronta a mettere sul piatto 7 miliardi attraverso un deal interamente costruito carta contro carta: Vivendi conferirebbe Gvt a Telecom in cambio di una quota azionaria con nuove azioni generate da un aumento di capitale dedicato. La quota dovrebbe aggirarsi sul 15% del gruppo di Tlc italiano. A differenza della proposta di Telefonica, quella di Telecom si configura come un’alleanza strategica in cui il gruppo francese potrebbe giocare un ruolo da coprotagonista nella convergenza fra Tlc e media, in Italia e in Brasile: l’alleanza industriale vedrebbe Telecom mettere sul piatto la propria rete per la distribuzione dei contenuti premium assicurati dalla pay tv Canal Plus e dalla Universal Music.
Per valutare le due offerte il 28 agosto Vivendi potrebbe, secondo gli osservatori, decidere di prendere tempo così da negoziare i contenuti delle proposte in vista della massima valorizzazione della controllata brasiliana.
Ancora ieri Vivendi aveva fatto sapere di aver “ricevuto una sola offerta, quella di Telefonica“. Giovedì scorso, in un comunicato ufficiale, Telecom Italia aveva confermato che sono in corso approfondimenti circa l’opportunità di presentare a Vivendi un’offerta di ‘industrial combination’ che includerebbe l’integrazione delle attività brasiliane dei due gruppi. Telecom Italia – si legge nella nota – “precisa che nessuna offerta è stata a oggi finalizzata e che l’eventuale decisione di procedere con l’operazione e’ soggetta ad approvazione degli organi sociali di Telecom Italia e TimPart, che peraltro non sono stati convocati”.
Sull’offerta di Telefonica è attesa anche in settimana la nota del regolatore brasiliano: Anatel – riporta Bloomberg – ha ricevuto finora la notifica del bid di Telefonica ma non quella sull’offerta di Telecom Italia.
Sul tavolo di Vivendi era giunta, il 5 agosto, l’offerta-blitz di Telefonica: 6,7 miliardi per Gvt, di cui 4 in contanti e il resto rappresentato dal 12% di Telefonica Brasil. Offerta che finora non sembra aver fatto breccia, ma secondo alcuni analisti il fatto che Telefonica offra un importante parte in contanti potrebbe costringere Telecom Italia a dover essa stessa includere nella proposta una parte in denaro. Ma il mercato teme anche un ulteriore rilancio degli spagnoli che potrebbe indurre Telecom ad alzare a sua volta la posta.
Secondo il Financial Times “Vivendi può permettersi di temporeggiare” sulle offerte per Gvt la cui valutazione “continua a crescere” di fronte a due acquirenti che rilanciano sul prezzo. La quota di mercato di Telefonica che ha già una consolidata presenza in Brasile con l’ operatore Vivo “balzerebbe al 30%” se l’ offerta andasse in porto, ma il Cade “vorrebbe certamente vederci chiaro su questa operazione”.
Dal punto di vista di Telecom Italia, invece, secondo il Financial Times, c’è interesse per “la scarsa presenza del gruppo nel Paese sulla rete fissa” e per la probabilità che “i ricavi di Tim Brasil, col tempo, rallentino”. Un altro problema per la società italiana è il cash, dal momento che “si porta sulle spalle l’onere di un debito che è quasi tre volte il valore dell’ Ebitda, secondo Barclays. Di conseguenza, un’ offerta puramente cash potrebbe sembrare un azzardo”.