L’ingresso della Bank of China nel capitale di Telecom Italia per una quota pari al 2%. La cessione del 35% di Cdp Reti ai cinesi di Sgid (State Grid International Development Limited) per 2,1 miliardi. Il presidente di Cdp Franco Bassanini si reca a Palazzo Chigi proprio nel giorno in cui Telefonica presenta l’offerta per rilevare Gvt e cedere azioni per un controvalore dell’8,1% del capitale Telecom Italia ai francesi di Vivendi. E last but non least il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che evidenzia “un interessamento crescente e concreto dei cinesi nei confronti del nostro paese” nel commentare la vicenda Telecom sul Sole 24Ore.
Se è vero che quattro indizi non fanno una prova, qui gatta ci cova. Perché la Bank of China ha deciso di entrare nel capitale di Telecom? La cessione del 35% di Cdp Reti alla Sgid è il segnale concreto che la tanto agognata newco delle reti si potrà fare, magari facendola confluire proprio nella “costola” reti della Cassa depositi? E perché Bassanini è andato a Palazzo Chigi? Cosa si sono detti? Il ministro Padoan dice che la Cina “vuole investire in Italia con una logica diversa dal mordi e fuggi”. “È la dimostrazione che si può lavorare per aumentare il livello degli investimenti”.
La “questione” cinese peraltro non riguarda solo Telecom Italia. Il matrimonio fra Wind e 3 Italia è un’altra delle partite aperte. Il nodo da sciogliere resta quello della governance ma la bilancia pende decisamente a favore dei cinesi, i più “papabili” a prendere il controllo dell’operatore figlio della fusione. Insomma, la Cina è vicina. Più che mai all’Italia. Più che mai al mondo telco. Curiosi di vedere come andrà a finire.