LA SMENTITA

Telecom Italia, nessuna ricapitalizzazione ma il titolo crolla

Il mercato non accoglie positivamente la smentita sulle voci di aumento di capitale e in Borsa il titolo cede il 6,27% (0,51 euro per azione). L’Asati chiede di convocare un’assemblea straordinaria entro fine anno e si appella agli azionisti affinché non svendano. Intanto gli analisti prevedono ricavi ed Ebitda in peggioramento

Pubblicato il 31 Lug 2013

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Nonostante la secca smentita di Telecom Italia sulle voci di un aumento di capitale nel cda di domani in occasione della semestrale, il titolo del gruppo Tlc è crollato in Borsa con un ribasso del 6,27% a 0,51 euro. Oltre alle voci di ricapitalizzazione pesano le previsioni degli analisti, che vedono ricavi ed Ebitda in peggioramento nei primi sei mesi dell’anno, con il concreto rischio di ulteriori svalutazioni comprese fra 1,5 e 2 miliardi di euro.

Oggi Il Messaggero ha scritto che il presidente esecutivo Franco Bernabè avrebbe convocato per questa sera un pre-consiglio dove potrebbe mettere sul tavolo l’ipotesi di una ricapitalizzazione. Secondo il Messaggero, domani in occasione del cda convocato per comunicare i risultati della semestrale sono previste ulteriori svalutazioni da 1,5-2 miliardi di euro, su avviamenti iscritti in bilancio pari a 38 miliardi, che porterebbero in rosso il risultato. In merito all’imminente apertura a settembre della finestra per la scissione di Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia, Il quotidiano scrive che nei giorni scorsi ci sarebbe stata una riunione tra i rappresentanti di Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, che ha già annunciato l’intenzione di uscire dalla finanziaria azionista del gruppo tlc.

Sull’indiscrezioni il titolo è scivolato in Borsa fino a perdere il 6% circa dopo essere stato sospeso al ribasso. Dopo la smentita di Telecom Italia, il titolo è rimasto in area negativa per chiudere con un crollo del 6,27% a 0,51 euro. Una giornata nera in borsa che ha spinto l’Asati, (Associazione dei piccoli azionisti Telecom) a puntare il dito contro “le manovre speculative”, invitando i risparmiatori a non svendere i loro titoli. “In riferimento all’andamento del titolo in borsa in data odierna – si legge in una nota – che ha toccato punte negative con oltre -7%, in netta controtendenza rispetto all’ftse e al djstock tlc europeo, essendo in presenza di evidenti manovre speculative e piratesche sul titolo, anche evidenziate dalle quantità di azioni scambiate rispetto alle consuete medie giornaliere, per cui ben ha fatto Consob ha sospendere piu’ volte il titolo in borsa invitiamo i 600mila piccoli azionisti di azioni ordinarie e risparmio a non svendere e favorire la speculazione. Asati per suo conto, come di consueto, aumentera’ l’azione di controllo e vigilanza su notizie e azioni che potrebbero danneggiare ulteriormente la societa”.

Secondo il Messaggero, in assenza di operazioni strategiche significative ai fini del rafforzamento patrimoniale (tramontate le alleanze con Naguib Sawiris e Hutchison Whampoa), Bernabè ha intenzione di mettere al corrente i rappresentanti dei soci della situazione finanziaria in funzione anche della redditività che risente della crisi generale.

Gli analisti stimano per Telecom Italia ricavi semestrali a 13,663 miliardi di euro (-7,6%), un Ebitda reported a 5,303 miliardi, in flessione del 9,4% (ebitda margin al 38,8%), un capex a 2,148 miliardi e un indebitamento netto a 28,704 miliardi. Il consensus raggruppa le stime di 14 banche d’affari. Le cifre sono in calo rispetto al primo semestre 2012, che la società aveva archiviato con ricavi a 14,793 miliardi, un ebitda di 5,859 miliardi e un indebitamento finanziario netto rettificato a 30,360 miliardi di euro. Nei primi sei mesi dello scorso anno l’utile netto di Telecom si era attestato a 1,245 miliardi, in miglioramento di 3,3 miliardi rispetto al primo semestre 2011 (-2 miliardi di euro), che scontava la svalutazione dell’avviamento Core Domestic.

Intanto, Asati, l’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, ha inviato una lettera ai consiglieri di amministrazione di Telecom Italia in vista del cda di domani: Il cda di Telecom Italia, convocato per domani pomeriggio, oltre all’approvazione della semestrale, deve dare “indicazioni su quali misure straordinarie di rafforzamento finanziario intende proporre a una inevitabile assemblea straordinaria, da tenersi prima della fine del 2013», entro novembre. È quanto indicato da Asati, l’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, in una lettera inviata al consiglio di amministrazione della società. In merito all’operazione di scorporo della rete, Asati ritiene che dovrebbe essere “maggiormente sostenuta dalla classe politica e dalle istituzioni di settore”, ma che “da sola non basta a consentire un riavvio di un percorso più stabile”.

L’Associazione indica per Telecom un futuro “da public company”, in vista anche dell’annunciato scioglimento del patto Telco, tenendo in “adeguata considerazione il peso dei fondi esteri, che hanno dimostrato nelle ultime assemblee una presenza più attiva”. L’assemblea straordinaria dovrà decidere anche sulla variazione dell’attuale statuto, con il voto di lista che preveda la presentazione con quote di capitale non superiori allo 0,5%, per «evitare anche che si formino alleanze transitorie tra singoli azionisti al fine di eleggere membri del cda”. Asati propone inoltre la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie.

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