IL CDA SUI CONTI

Telecom Italia, Patuano: “Siamo tornati leader, affrontiamo 2014 con fiducia”

Centrato il target di debito sotto i 27 miliardi e nonostante la flessione sul mercato domestico la curva torna ascendente. Per quest’anno stimato miglioramento ricavi mobili del 10%. L’Ebista tornerà a crescere dal 2016. Il Brasile resta core a meno di una mega-offerta. Stop ai dividendi per gli azionisti fino al 2015. Via all’aumento di capitale

Pubblicato il 07 Mar 2014

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Un progressivo recupero della performance operativa nonostante la maggiore pressione sull’Arpu e la tensione sulla tenuta dei ricavi. Sarà un 2014 al rialzo quello di Telecom Italia. Lo ha annunciato l’Ad Marco Patuano in occasione della presentazione dei dati dell’esercizio 2013. E sono soprattutto i risultati dell’ultimo quarter dell’anno a far ben sperare: “I segnali incoraggianti sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell‘andamento del mercato domestico, ci consentono di affrontare con fiducia il 2014”, ha sottolineato Patuano. “Telecom Italia è tornata leader in termini di ricavi”, ha aggiunto l’Ad nonostante la guerra dei prezzi sul mercato mobile “che abbiamo affrontato pur non condividendola”, ma “abbiamo contribuito a riportare la competizione sul piano della qualità delle reti e dei servizi”.”Per quest’anno i risultati della telefonia mobile saranno in miglioramento e prevediamo che i ricavi nel mobile miglioreranno di oltre 10 punti percentuali”, ha detto Patuano. Il minor tasso di interesse dei bond sovrani e il miglior andamento dell’economia globale “gioverà a Telecom”, ha inoltre detto Patuano aggiungendo che “il miglioramento sarà graduale”.

Nel 2013 raggiunto il target di debito netto 2013 sotto quota 27 miliardi di euro, a 26,807 miliardi. L’azienda ha chiuso l’anno l’anno con una perdita consolidata a 674 milioni, dopo la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi decisa a fine del primo semestre. La liquidità disponibile, pari a 13,6 miliardi, consente la copertura sulle scadenze del debito per i prossimi 24 mesi. I ricavi di gruppo 2013 si attestano a 23,4 miliardi in calo del 5,2% rispetto al 2012 in termini organici; l’Ebitda a 9,7 miliardi, in calo di 804 milioni. “L’ebitda di Telecom Italia tornerà a crescere a partire dal 2016 dopo aver raggiunto il punto di stabilzzazione”, ha annunciato Patuano.

Il mercato domestico continua a soffrire: i ricavi della divisione domestica sono in calo del 9,6% a 16,165 miliardi. La riduzione, in termini organici, è del 9,4% e rivela un miglioramento nel quarto trimestre (-7,7%), rispetto al terzo (-9,1%) e al primo semestre dell’anno (-10,5%). Sul mercato interno pesa la situazione fortemente competitiva sul mobile e fattori regolatori, tra cui il nuovo listino di terminazione su rete mobile, che ha portato un impatto negativo per 364 milioni sull’esercizio. Ma la situazione migliorerà quest’anno: i primi mesi del 2014 – rende noto la società – confermano un raffreddamento delle dinamiche competitive in ambito mobile, ma evidenziano sul mercato domestico una maggiore diluizione dell’Arpu voce, sia sul mobile sia sul fisso, dovuto in particolare a una dinamica di riposizionamento della customer base verso offerte di tipo bundle. Quest’anno l’effetto combinato della flessione dei servizi tradizionali – accesso e voce – a fronte di un incremento dei servizi innovativi (broadband e servizi broadband enabled) determinerà un’ulteriore flessione complessiva del mercato domestico, ma contenuta rispetto a quella osservata nel 2013. Inoltre a a fronte di una riduzione della redditività nel breve periodo – evidenzia l’azienda – si assisterà a una maggiore stabilizzazione della spesa e del churn nel medio-lungo periodo.

Positivo il giudizio degli analisti: i dati del quarto trimestre, sostiene Kepler Cheuvreux, sono stati migliori delle attese del 3% in termini di Ebitda, mentre il calo dei ricavi a 5,84 mld euro è “in linea con le nostre stime e con il consenso”. L’utile netto trimestrale è stato migliore delle previsioni di Kepler Cheuvreux, “585 mln contro i 436 mln che ci aspettavamo”. E anche a detta degli esperti di Equita Sim i risultati di Telecom Italia sono “lievemente superiori alle attese”. E ancora secondo Bernstein i risultati del gruppo sono stati in linea con le attese, mentre l’outlook domestico per il 2014 è stato più forte delle previsioni.

Continuerà invece a crescere il Brasile che resta “core”: “Intendiamo cogliere appieno la crescente domanda di traffico dati, proseguendo ad investire in infrastrutture”, ha ribadito Patuano. Vero è però che anche il Brasile ha chiuso col segno meno: i ricavi risultano in calo del 7,1% a 6,945 miliardi – scontano però un impatto negativo dai cambi di 935 milioni. “Siamo in Brasile per restare, con un atteggiamento razionale nei confronti di opzioni future”. Se arrivasse “un’offerta jumbo, saremo qui per valutarla”, ha puntualizzato Patuano. L’Ad ha anche chiarito che al momento “non è in corso alcun negoziato al momento per un’integrazione tra Tim Brasil e Gvt (gruppo Vivendi)”. “Non vi sono negoziati per alcun genere di joint venture in Brasile – ha puntualizzato-. Stiamo parlando di un asset davvero forte nel mobile, Tim e di un asset davvero forte nel fisso, Gvt. Una possibile combinazione che crei sinergie esiste, ma noi non vi stiamo lavorando, la priorità è investire in modo significativo nella nostra rete mobile. Rodrigo (Abreu, ad Tim Brasil, ndr) sta facendo un lavoro fantastico ma non siamo ancora arrivati al livello di qualità che vogliamo raggiungere, quest’anno il nostro posizionamento sarà ottimale e ci interessa moltissimo l’asta per lo spettro”.

Dura la posizione di Asati che esprime un giudizio fortemente negativo sul consuntivo 2013. “Senza il contributo fondamentale del Brasile, le performance economiche sarebbero state più che deludenti. Ma siamo fiduciosi che in questo difficile scenario in cui tra l’altro anche il misero dividendo alle azioni ordinarie è stato cancellato, facciamo appello al senso di responsabilità che dovrebbe avere il management e l’intero Cda e non si metta all’ordine del giorno un aumento di capitale per le stock option. Non ci sono decine di milioni di euro da sprecare visti fino ad oggi i modestissimi se non deludenti risultati ottenuti, di premiare il managment ne riparleremo nel 2015 come ha detto l’attuale ceo quando saranno previsti i dividendi agli azionisti”

Tornando al mercato domestico Patuano ha acceso i riflettori sui “forti” investimenti in tecnologie di nuova generazione che “ci consentono di rispondere al meglio alla crescente domanda di servizi innovativi e convergenti”. “Copriamo infatti già 42 città con la fibra ottica e 651 comuni con la quarta generazione mobile”.

Per continuare sulla strada degli investimenti “abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società: anche per questo proporremo all’Assemblea di non distribuire dividendi alle azioni ordinarie, ma di corrispondere la cedola statutaria agli azionisti di risparmio. La progressiva ripresa del mercato domestico – conclude Patuano – ci permetterà di tornare a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”.

Il gruppo ha infatti annunciato che, per il 2013, sarà distribuita la cedola solo sulle azioni di risparmio in ragione di 2,75 cent per titolo. Intanto oggi Telecom lancia sul mercato un’offerta di riacquisto, per un ammontare di 500 milioni, di titoli obbligazionari propri in euro a tasso fisso, con scadenze comprese tra maggio 2014 e marzo 2016. L’operazione, nel contesto di una solida posizione di liquidità, permette una gestione attiva delle scadenze del debito e l’ottimizzazione dei termini economici del rifinanziamento anticipato delle scadenze stesse. Il cda di Telecom Italia proporrà all’assemblea del 16 aprile l’approvazione di un piano di stock options di durata triennale, rivolto a una parte del management del gruppo.

Il piano avrà ad oggetto un massimo di 196 milioni di opzioni, che attribuiranno ai beneficiari il diritto di sottoscrivere altrettante azioni ordinarie Telecom Italia, a uno strike price stabilito al momento del lancio, in linea con il prezzo di mercato del titolo.

Avvalendosi della delega ricevuta il 17 aprile 2013, il Cda ha inoltre deliberato l’aumento di capitale a servizio del lancio di un piano di azionariato riservato al personale di Telecom Italia e delle sue controllate italiane. Il piano prevede l’offerta di 54 milioni di azioni ordinarie a sconto del 10% sul valore di mercato, con attribuzione ai dipendenti che conservino le azioni per un anno di un’azione gratuita (bonus share) per ogni tre azioni sottoscritte a pagamento. Il Cda ha conferito delega ai legali rappresentanti per dare attuazione al piano. Si prevede che l’offerta si svolga entro giugno.

Telecom non ha “nessun problema” a rifinanziare il suo debito, ha precisato il direttore finanziario del gruppo, Piergiorgio Peluso, facendo riferimento alle preoccupazioni “che circolano sul mercato” in merito alle emissioni di bond. Peluso ha anche detto che non si aspettera’ “cosi’ a lungo per tornare sui mercati del debito”.

Sull’ipotesi di un consolidamento del mercato Tlc italiano Patuano ha commentato: “Siamo assolutamente aperti a qualsiasi tipo di consolidamento, partecipando con alcuni asset, frequenze o altri elementi, possiamo aiutare ma non saremo noi quelli che possiamo guidare il consolidamento. Siamo assolutamente aperti anche se non vogliamo essere i capitani di questo rinnovamento, se avverrà saremo a disposizione”.

Riguardo alle trattative per l‘integrazione dei multiplex della controllata T.I.Media e Rete A (Gruppo L’Espresso) “sono in corso” e si potrebbero concludere presto, ha annunciato il Cfo del gruppo, Piergiorgio Peluso. Da parte sua Patuano ha aggiunto che “anche il dossier relativo alle torri italiane e brasiliane sta procedendo”. E Peluso ha puntualizzato che per quanto riguarda l’operazione sulle torri di Telecom “stiamo lavorando internamente sulla transazione e stiamo definendo dettagli internamente”. E l’operazione potrebbe concludersi “potenzialmente entro la prima metà dell’anno”.

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