L'INCHIESTA

Telecom Italia: sim fantasma, prosciolti gli imputati

Si è concluso il procedimento a carico degli ex vertici Riccardo Ruggiero, Massimo Castelli e Luca Luciani. Il giudice Castaldo ha stabilito l'”insussistenza dei fatti”

Pubblicato il 27 Nov 2013

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Si è concluso oggi davanti al gup di Roma il procedimento per le cosiddette ‘sim fantasma’ con il proscioglimento dell’ex amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, dell’ex direttore operativo di Tim Italia Massimo Castelli e dell’ex responsabile marketing di Tim Italia, già numero uno di Tim Brasil, Luca Luciani per insussistenza dei fatti contestati.

La sentenza del giudice Carmine Castaldo ha affrancato i tre dall’accusa di ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza attraverso false comunicazioni.

Il procedimento avviato a Milano fu trasferito a Roma per competenza. Secondo l’accusa “ricorrendo ad un artificio tecnico contabile tra il 2006 e il 2008 i tre avrebbero tenuto in vita oltre 5,3 milioni di sim con ricariche di un solo centesimo e ormai prossime alla scadenza e quindi da disattivare allo scopo di ostacolare l’Autorità per le garanzie delle comunicazioni alla quale venivano comunicati i dati dolosamente alterati. In tal modo veniva gonfiato fittiziamente il volume di clienti Telecom e le sue quote di mercato”. Accuse che oggi il gup ha dichiarato insussistenti.

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