Telecom, nessun licenziamento: solidarietà per i 3mila esuberi

L’intesa raggiunta con Fistel, Uilcom e Ugl Tlc prevede la gestione dei lavoratori in eccesso attraverso la riduzione degli stipendi e non con i tagli di posti di lavoro. Dura le replica della Slc, non presente alla trattativa al Mise: “Accordo separato inutile e nocivo”

Pubblicato il 07 Set 2015

telecom-italia-131022184032

Accordo raggiunto per gli esuberi a Telecom Italia. “Nessun lavoratore sarà licenziato”, afferma in una nota il ministero dello Sviluppo economico aggiungendo che “gli esuberi saranno gestiti con la solidarietà”. L’accordo quadro è stato siglato al ministero da Telecom Italia e dai sindacati Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc (non dalla Cgil, assente al tavolo). L’intesa – si legge nella nota del Mise – definisce il percorso con cui le parti intendono perseguire la finalità di migliore tutela dei lavoratori nel quadro di riorganizzazione ed efficientamento del Gruppo Telecom. Secondo Stefano Conti, segretario generale dell’Ugl Telefonici, gli esuberi saranno circa 3.000 e per 300 ci si farà fronte con mobilità volontaria, gli altri verranno affrontati con i contratti di solidarietà.

L’accordo recepisce le richieste avanzate nei precedenti incontri dalle organizzazioni sindacali e dallo stesso Ministero. Il confronto prosegue ora in sede aziendale. “Per il Ministro dello Sviluppo Federica Guidi – aggiunge la nota – si tratta di un traguardo significativo che non sacrifica posti di lavoro. Il Ministro auspica che sia fatto ogni sforzo per recuperare quel quadro di generale rappresentanza sindacale che nell’incontro odierno non è stato possibile ottenere. Questa azione sarà rafforzata con la massima determinazione”.

Alla trattativa non era presente la Slc Cgil. “L’accordo separato è inutile e nocivo per il futuro dell’azienda – dice Michele Azzola – Solo in Italia un’azienda può riempire i giornali dichiarando la necessita’ di dover assumere 4000 giovani prima, per poi sottoscrivere un accordo su 3.330 esuberi. E solo nel nostro Paese si puo’ realizzare un accordo in sede Ministeriale certificando esuberi che nella realtà non esistono”.

Diversa l’opinione di Vito Vitale, segretario della Fistel. “Purtroppo abbiamo dovuto constatare l’assenza al tavolo della Slc che ha ritenuto inutile il tavolo ministeriale per risolvere le difficoltà che vive il Gruppo Telefonico e i propri lavoratori” – sottolinea – E’ paradossale – aggiunge Vitale – ritenere la sede ministeriale inadeguata a parlare di politiche industriali e di interventi condivisi per la riorganizzazione del principale gruppo telefonico italiano, al fine di salvaguardare l’occupazione e il perimetro industriale dell’azienda. La trattativa ha avuto esito positivo e ha prodotto un accordo quadro tra Telecom e Cisl-Uil-Ugl che ha superato la
societarizzazione del Caring restituendo serenita’ a circa 9000 lavoratori”.

Il segretario Ugl Tlc, Stefano Conti, spiega: “L’altro aspetto importante è che la societarizzazione dei call center viene definitivamente accantonata. Gli esuberi verranno gestiti con la solidarietà difensiva, la mobilita’ volontaria per circa 330 persone e il ricorso all’art.4 della legge Fornero (prepensionamenti, ndr)”.

Secondo gli analisti di Akros ci saranno “implicazioni positive, probabilmente pari a 50-70 mln euro di risparmi di costi annui, lo 0,7%-0,9% dell’Ebitda domestico”.

“Grande soddisfazione” della Uilcom per l’accordo quadro sugli esuberi di Telecom Italia. Un’intesa che “sancisce definitivamente la non societarizzazione del caring e la gestione non traumatica dei 3.000 esuberi”, spiega il sindacato. “Con questo accordo abbiamo dato una positiva risposta ai 9.000 Lavoratori del Caring e messo in sicurezza i lavoratori delle attività di staff (1.200), delle cross activities, della Rete (150) e di Telecom Italia information technology (200)”, si legge nella nota.

Nei prossimi giorni, precisa la Uilcom “daremo seguito a questa importante azione in sede aziendale per tramutare operativamente quanto ottenuto: la salvaguardia dei perimetri di Telecom Italia, la tenuta dei livelli occupazionali”.

Uilcom, “ancora una volta, ha dimostrato concretezza e capacità di confrontarsi nel merito andando oltre le ideologie e gli atteggiamenti di coloro che, fino all’ultimo, hanno tentato di minare la positiva conclusione di questa trattativa. Telecom Italia è un patrimonio del Paese che non può e non deve essere strumentalizzato per azioni politiche; essa è una realtà fondamentale e strategica per l’economia italiana che deve essere salvaguardata e sviluppata in quanto motore dell’innovazione tecnologica”, conclude Uilcom esprimendo un ringraziamento alla attività di mediazione compiuta dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati