Telecom: si allarga la platea di fondi pro-Recchi, in campo Fortis

Dopo Iss e Glass Lewis è la volta della società fondata da Sergio Carbonara ad annunciare il voto per il candidato di Telco. Sulle liste: “Votiamo Assogestioni che ha proposto tutti i consiglieri indipendenti”

Pubblicato il 02 Apr 2014

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Per la nomina del nuovo cda Telecom Italia, nell’assemblea del 16 aprile, arriva il terzo voto favorevole alla lista Assogestioni: si tratta del proxy advisor italiano Fortis Governance che, come Iss e Glass Lewis, consiglia ai fondi di votare per i candidati espressi dagli investitori istituzionali. Per la presidenza il voto va a Giuseppe Recchi (lista Telco), che ha così la strada spianata dopo aver incassato l’ok di Glass e il benestare di Iss.

Dopo discussioni interne, “la nostra indicazione di voto va alla lista Assogestioni, che ha proposto tutti consiglieri indipendenti”, in primis Lucia Calvosa, che “ha mostrato di essere un consigliere veramente indipendente”, ha spiegato a Radiocor Sergio Carbonara, fondatore di Fortis Governance. Per quanto riguarda la lista Findim, “abbiamo riscontrato potenziali conflitti di interesse con Metroweb e società che gestiscono le reti”, sottolinea Carbonara. Stesso motivo per cui per la presidenza di Telecom la società ha suggerito il nome di Recchi, considerando che Gamberale è il patron di F2i, socio di riferimento di Metroweb. Fortis ha espresso “gradimento” anche nei confronti della lista Telco, azionista di Telecom con il 22,4%, apprezzando in particolare lo sforzo di aver cercato di “eliminare i conflitti di interessi con gli azionisti di maggioranza e introdurre un maggior numero di indipendenti”. A dicembre dello scorso anno, mentre Iss e Glass Lewis avevano suggerito agli azionisti di votare a favore della revoca del cda Telecom proposta da Fossati, Fortis aveva consigliato invece di confermare il consiglio per evitare di creare una maggiore incertezza alla società.

L’analisi di Fortis Governance, condivisa anche con i partner del network Ecgs, sottolinea che anche la lista Findim è apprezzabile, soprattutto per “l’adeguato equilibrio di competenze specifiche nel settore e di indipendenza” che i suoi candidati potrebbero apportare nel board. Vi sono però dei “timori legati alla presenza di ex membri e membri attuali di societa’ del network Telecom Italia e il potenziale conflitto di interesse con Metroweb”.

Per questo motivo, Fortis suggerisce di astenersi dal voto sulla lista Findim e dalla nomina di Gamberale alla presidenza. Alla stessa decisione gli esperti sono arrivati anche sui candidati proposti da Telco, “un consigliere esecutivo e sette indipendenti (54%), in linea alle linee guida Ecg”, come anche la rappresentanza degli indipendenti. Le preoccupazioni, in questo caso riguardando, i nomi “legati a Mediobanca (che detiene il 10% di Rcs) e Intesa Sanpaolo, i due principali azionisti di Telecom attraverso Telco”. Per Frontis è da apprezzare quindi nella lista Telco la maggioranza assegnata agli indipendenti senza includere i maggiori azionisti, ma bisogna “considerare la composizione finale del board dopo l’assemblea”, visto che dalla lista Telco, nel caso ottenga la maggioranza, verranno scelti 8-10 nomi, di cui 6 indipendenti. Fortis consiglia di votare contro la proposta di distribuzione del dividendo sulle azioni risparmio poiche’

non e’ “sostenuto da utili consolidati”.

Ieri era arrivato l’ok a Recchi e alla lista Assogestioni da Iss e Glass Lewis. L’Institutional shareholder services consiglia ai fondi, in vista dell’assemblea del gruppo tlc di metà aprile, di votare per la lista Assogestioni e per Giuseppe Recchi, candidato della lista Telco, alla presidenza. Il motivo – come spiega il proxy advisor in un report datato 31 marzo – è semplice: Recchi e Vito Gamberale, nome proposto da Findim, potrebbero entrambi “ricoprire bene la carica di presidente”, ma mentre il primo, appartenendo alla lista di maggioranza (Telco ha il 22,4% di Telecom), “sarà sicuramente votato in consiglio e quindi idoneo ad assumere la presidenza”, il secondo, “nonostante sia un candidato qualificato, potrebbe non essere eletto, considerando l’attuale struttura azionaria di Telecom e i risultati di voto passati”. Per i fondi è quindi “più sicuro votare per Recchi”: se Gamberale, primo nome della lista Findim (azionista con il 5% di Telecom), non dovesse essere eletto consigliere e Recchi fosse bocciato dagli azionisti, la decisione passerebbe all’assemblea e gli investitori che votano per delega non avrebbero visibilità sulla decisione finale. Quindi, conclude Iss, “ai fondi che votano per delega conviene conoscere il nome e il profilo del candidato che andra’ alla presidenza e Recchi possiede tutte le qualità per diventare presidente di Telecom”.

L’attuale presidente di Eni “è un candidato indipendente con l’esperienza e il profilo adatto”, anche se “non ha le competenze del settore tlc che ha Gamberale“. Il proxy advisor spiega anche la decisione di votare per Assogestioni: la lista contiene il nome di “un candidato indipendente con esperienza nel settore e nell’azienda”, Lucia Calvosa, che “ha dimostrato di essere non solo un consigliere indipendente sulla carta, ma anche un pensatore indipendente”. Inoltre, “la lista di minoranza è stata presentata da investitori istituzionali (italiani e internazionali), quindi, con interessi piu’ in linea con altri investitori istituzionali”. Proprio per alzare il numero di amministratori eletti dalle minoranze, Iss consiglia un cda a 11 membri.

Iss riconosce comunque a Fossati di aver aperto la strada al percorso che porterà Telecom a diventare uan public company; nel report si sottolinea l’importanza che l’elezione del presidente avvenga in Assemblea, come forte elemento di democrazia per tutti gli azionisti, riconoscendo a Findim il merito di aver chiesto tale passaggio assembleare.

E anche Glass Lewis preferisce il candidato di Telco. Il proxy advisor Glass Lewis raccomanda il voto alla lista Assogestioni e Giuseppe Recchi alla presidenza di Telecom Italia . L’advisor ritiene che su Vito Gamberale, candidato da Marco Fossati pesi il rischio di un potenziale conflitto di interessi. Gamberale è presidente del fondo F2i, azionista di riferimento di Metroweb, società che offre in affitto fibra ottica spenta a diversi operatori del settore tra cui Telecom Italia.

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