VERSO IL CDA

Telecom, Telefonica punta a soluzione entro fine mese

Gli spagnoli vorrebbero siglare l’accordo sui nuovi assetti di Telco entro il 28 settembre: l’impegno economico del gruppo di Alierta sarebbe di 310 milioni su un totale di 672. Intanto in Brasile si accelerano i colloqui con Anatel

Pubblicato il 11 Set 2013

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Per fine mese Telefonica ha posto l’obiettivo di trovare una soluzione in Italia, superando il bivio della possibile ricapitalizzazione di Telecom Italia da 3 miliardi di euro. Lo scrive il Messaggero, spiegando che gli spagnoli considerano interlocutorio il Cda del 19 settembre. Con l’accordo sui nuovi assetti da siglare entro sabato 28, Telefonica vorrebbe che la partecipazione all’aumento di capitale di Telecom avvenisse secondo gli attuali rapporti di forza: nell’ambito di un impegno per Telco per 672 milioni, per gli spagnoli si tratterebbe di un esborso di 310 milioni di euro. Dai colloqui sarebbe trapelata preoccupazione e pessimismo in casa Telefonica. Le diplomazie sono in campo, ma gli spagnoli, impegnati nell’operazione E-Plus, non possono fare il passo più lungo della gamba. Stando a fonti vicine Telefonica sta valutando un’offerta per i soci di Telco senza aumentare il suo debito. “Telefonica non vuole arrivare a mani vuote (al cda del 19 settembre), ma la sfida è trovare una soluzione che porti liquidità agli azionisti Telco senza aumentare il debito di Telefonica“, sottolinea la fonte.

“In effetti, oltre iniettare capitali in Telecom Italia, esiste il problema anche della struttura finanziaria di Telco per la quale 1050 milioni di debito scadono il prossimo novembre”, nota Equita Sim. Inoltre, secondo alcuni articoli, Telefonica “avrebbe effettivamente riscontrato problemi di antitrust in America Latina in caso di fusione” con TI, “che quindi sarebbe, se mai presa in considerazione, una soluzione da rimandare a un secondo momento”, aggiunge Equita.

Inoltre, come scrive MF, sono in corso trattative tra Telefonica e le autorità brasiliane, in primis l’Anatel che portebbero a uno spezzatino di Tim Brasil. Lo scioglimento di Telco implica, per i soci che non hanno ancora svalutato le loro partecipazioni come Generali o Intesa Sanpaolo, la contabilizzazione di una minusvalenza. Attenzione, però, perché anche Telefonica dovrebbe svalutare la sua partecipazione e non solo, il gruppo spagnolo avrebbe il problema (sempre in caso di scioglimento di Telco) di trovarsi principale azionista diretto di Telecom con circa il 10%.
A quel punto, però, la quota non avrebbe più la schermatura della holding, e questo porterebbe probabilmente le autorità brasiliane a creare problemi regolamentari al colosso guidato da Cesar Alierta. Morale, in ogni caso Telefonica (che rilevi le azioni Telco o che assista al suo scioglimento) dovrebbe fare i conti con l’Anatel. E per questo sarebbero in corso colloqui serrati, per capire a che condizioni l’authority brasiliana consentirebbe l’operazione.

Intanto Telefonica Europe Bv, controllata della holding spagnola di tlc, ha lanciato stamani l’atteso bond subordinato unsecured senior. L’operazione, curata da un pool di banche composto da Morgan Stanley (structuring advisor), Bbva, Bnp Paribas, Citigroup, Hsbc, Morgan Stanley (B&d) Societè Generale Cib, Ubs Investment Bank e UniCredit (joint bookrunner), ha due ordini di tranche: una con opzione “call” dopo cinque anni di vita e una dopo otto anni di vita. Entrambe avranno un taglio benchmark. Il rendimento è inizialmente atteso attorno al 6,75% per la prima tranche e attorno a 7,875% per la seconda.

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