L'OPERAZIONE

Telefonica-Telecom, in Brasile il freno dell’Antitrust

Conclusa l’istruttoria del Cade: l’aumento della quota degli spagnoli in Telco incompatibile con gli impegni pro-concorrenza. Più vicina la vendita di Tim Brasil?

Pubblicato il 27 Nov 2013

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L’ascesa di Telefonica in Telco rischia di essere un boomerang per gli spagnoli proprio sul mercato a cui tengono di più, il Brasile, che contribuisce al 23% dei ricavi dell’intero gruppo. Lo scrive il “Sole 24 Ore” spiegando che il Cade – l’Antitrust brasiliano – avrebbe concluso l’istruttoria sulle implicazioni dei nuovi accordi stipulati tra i soci Telco a fine settembre, concludendo che potrebbero esserci gli estremi per la revoca dell’approvazione concessa all’operazione che aveva portato Telefonica a entrare – tramite appunto Telco – nel capitale di Telecom Italia, creando una commistione tra due gruppi che sono in diretta concorrenza nel Paese sudamericano.

Alla nascita di Telco, il Cade aveva avvertito che “anche una minima modifica della partecipazione di Telefonica in Telecom potrebbe compromettere la situazione competitiva sul mercato brasiliano, rendendo necessario un intervento di più ampia portata”. Dopo la salita in Telco, lo scorso 24 settembre, l’Antitrust brasiliano, aveva convocato Telefonica per avere delucidazione sull’operazione che ritenevano, inoltre, incompatibile con gli impegni pro-concorrenza presi nel 2010.

L’istruttoria – scrive il Sole – si conclude con la raccomandazione di comminare una multa di 15 milioni di reais a Telefonica e di imporre l’immediata alienazioni della azioni preferenziali sottoscritte (senza diritto di voto, ma convertibili in azioni con voto dal 1° gennaio 2014, subordinatamente all’ok regolatorio). Una mancata approvazione dell’accordo Telco, secondo la stampa, potrebbe accelerare un’eventuale offerta per Tim Brasil, che eliminerebbe il conflitto. Lo spezzatino di Tim Brasil renderebbe però improponibile corrispondente corrispondere un premio che sarebbe disperso con la spartizione. Le stime non si spingevano olyre i 7 miliardi di euro.

“In realtà i tempi tecnici per una eventuale vendita delle attività mobili in Brasile sono lunghi – commenta Intermonte – In ogni caso una opposizione del Cade potrebbe mettere ulteriore pressione per risolvere il tema. Il management di Telecom ha però enfatizzato che una vendita per Tim Brasil deve massimizzare il valore e consentire al gruppo di intraprendere una nuova strategia di crescita”.

“Telecom Italia rimane un investiment case difficile”, affermano gli esperti di Banca Akros, che notano come la situazione finanziaria sia ancora molto fragile. “Scenari di potenziali azioni corporate sono ampi ma i vincoli sembrano insormontabili in alcuni casi”, conclude la casa d’affari.

Le conclusioni nel procedimento passano ora al Consiglio del Cade cui spetta la decisione finale, ma per Telefonica la partita si complica.

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