CONSOLIDAMENTI

Telefonica-Ti, nel risiko Tlc spunta l’asse franco-tedesco

Gli operatori europei si attrezzano in vista del consolidamento. Francia pronta a ipotizzare alleanze con Deutsche Telekom o Kpn. Il ministro Pellerin: “Il matrimonio con i tedeschi avrebbe un forte significato politico e simbolico”

Pubblicato il 28 Ott 2013

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Orange è in cerca di partner in Europa, perché dopo l’accordo che consentirà a Telefonica di controllare Telecom Italia grazie alla maggioranza azionaria acquisita in Telco, il resto d’Europa non può più stare a guardare. In discussione c’è il consolidamento del mercato Europeo, dove in prospettiva sarà difficile sopravvivere rimanendo semplici operatori nazionali. Così i vertici di Orange, come i rappresentanti del Governo francese, iniziano ad ammettere che stanno guardandosi intorno, soprattutto verso Germania e Olanda, per cercare alleanze e farsi trovare pronti.

Così l’intesa su Telecom Italia tra Telefonica e Telco non è soltanto un’operazione che avrà un grande peso all’interno del mercato italiano (con il dibattito aperto sulle nuove regole per l’Opa e quello sullo scorporo della rete), ma potrebbe essere soprattutto la prima mossa di un Risiko che coinvolgerà in una sorta di reazione a catena tutte i Paesi e le grandi aziende europee del settore. Il punto d’arrivo sarà un forte consolidamento del mercato, per rendere più conveniente, grazie alle economie di scala che ne deriveranno, l’attività degli operatori e rendere più forti le società in vista di eventuali mire provenienti dall’esterno.

Una delle conclusioni più suggestive potrebbe essere la nascita di un asse franco-tedesco, con l’alleanza tra Orange e Deutsche Telekom, o franco-olandese, con la fusione tra Orange e Kpn, in risposta a quello italo-spagnolo di Telefonica-TI. Fatto che creerebbe a sua volta subbuglio e ulteriori probabili avvicinamenti tra le altre Telco che operano nell’Unione europea. A confermare questa prospettiva è un approfondimento appena pubblicato dal Journal Du Dimanche, che ha raccolto le dichiarazioni in proposito di Fleur Pellerin, ministro all’Economia Digitale a Parigi, e del Ceo di Orange Stephan Richard.

La quota del 27% che lo Stato francese detiene in Orange, dice Fleur Pellerin, non è un tabù, ma specifica che l’azienda dovrà comunque mantenere un “Dna pubblico”. Ma il ministro dice anche di condividere in pieno il punto di vista di Stephan Richard, Ceo di Orange, sul fatto che il mercato delle telecomunicazioni è destinato a consolidarsi. Orange deve farsi trovare pronta – sottolinea Richard – e non può tenersi lontana da un potenziale consolidamento.

Nelle preferenze francesi, secondo quanto riportato dal JDD, ci sarebbero i mercati dove Orange è già attiva, come la Spagna, ma l’azienda in questo momento sarebbe molto vicina a Deutsche Telekom, anche se in questo caso non sarebbe semplice creare valore con una fusione. Un matrimonio franco-tedesco, sottolinea Pellerin, “avrebbe ovviamente un importante significato politico e simbolico”.

Sullo sfondo rimangono intanto i contatti già attivati da Orange con la compagnia di telecomunicazioni olandese Kpn, particolarmente forte nei paesi bassi e in Germania. I vertici di Orange avrebbero già incontrato Carlos Slim, imprenditore messicano proprietario di America Movil, che di Kpn detiene il 30%.

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