TRIMESTRALE

TeliaSonera punta allo shopping

Trimestrale in flessione, calano ricavi e utili netti. Apertura a chance di consolidamento in Europa a partire dal mercato spagnolo, dove possiede il piccolo player Yoigo

Pubblicato il 24 Apr 2014

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La telco svedese TeliaSonera è interessata a operazioni di M&A, anche per rafforzare un business che questo trimestre segna risultati in flessione. L’incumbent ha riportato un calo delle vendite nette e dell’utile netto nei primi tre mesi del 2014 e mantenuto la previsione di vendite piatte e margine Ebitda invariato per l’anno intero. L’azienda ha detto che vede opportunità di consolidamento sui mercati in cui opera anche se il ceo Johan Dennelind non ha specificato in quali paesi esattamente.

“Abbiamo un approccio prudente ma pragmatico all’M&A e miriamo principalmente alle possibili opportunità di consolidamento sui mercati in cui siamo presenti”, ha indicato il ceo.

TeliaSonera ha per esempio una presenza in Spagna, dove possiede il piccolo player mobile Yoigo. Un anno fa aveva tentato di uscire dal mercato spagnolo vendendo la società controllata, ma le offerte non sono state all’altezza delle aspettative. Yoigo ha difficoltà a competere sul mercato spagnolo anche perché, come ha dichiarato lo stesso Dennelind al Mobile World Congress a febbraio, è privo degli asset fissi di cui sono dotati i rivali, per cui non riesce a offrire gli stessi servizi in bundle. Nel frattempo, l’acquisizione da parte di Vodafone della società spagnola del cavo Ono rende ancora più difficile la situazione di mercato per il piccolo player di TeliaSonera. Rafforzarsi con un’acquisizione è dunque una possibilità.

Intanto dal 1 aprile TeliaSonera ha attuato un nuovo modello operativo basato su macro-regioni, individuando tre aree chiave: mercati nordici e baltici, dove vuole sviluppare il suo core business; mercati adiacenti, dove è in cerca di opportunità di guadagno; e Eurasia, dove intende monetizzare il business dati.

A livello di gruppo, TeliaSonera ha registrato vendite nette pari a 23,97 miliardi di corone (2,6 miliardi di euro) nei primi tre mesi dell’anno, in calo del 2,5% rispetto allo stesso trimestre del 2013. L’utile netto è sceso del 4% a 3,95 miliardi di corone (434 milioni di euro) e l’Ebitda è in calo dell’1,9% a 8,35 miliardi di corone.

“I nostri mercati continuanno ad essere caratterizzati dalla volubilità del comportamento degli utenti e da un trend verso la convergenza”, ha sottolineato Dennelind. Il ceo ha spiegato che la flessione dei ricavi si deve dalla diminuzione delle vendite di attrezzature (già a basso margine) e dall’abbassamento delle tariffe di terminazione mobile, ma il margine Ebitda è comunque migliorato rispetto a un anno fa, attestandosi al 34,8%.

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