L'OPERAZIONE

Tim Brasil punta al mobile di Oi con Claro e Telefonica

L’offerta è soggetta a condizioni di “stalking horse”, con attribuzione del diritto di pareggiare eventuali altre proposte che dovessero essere presentate nel corso del processo di vendita

Pubblicato il 20 Lug 2020

F. Me

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Tim Brasil pronta a comprare Oi. Insieme a Telefônica Brasil Claro, è stata presentata un’offerta vincolante per le attività mobili del Gruppo.

“L’offerta resta soggetta ad alcune condizioni – spiega una nota di Tim – In particolare, è soggetta alla condizione che agli offerenti sia riconosciuta la qualità di “stalking horse” (ovvero di “primi offerenti”), con attribuzione del diritto di pareggiare eventuali altre offerte che dovessero essere presentate nel corso del processo di vendita delle attività mobili del Gruppo Oi”.

“L’operazione – puntualizza Tim – se si dovesse concludere con successo, porterà benefici agli azionisti e ai clienti grazie all’ulteriore crescita prevista, alle sinergie attese e al miglioramento della qualità del servizio”.

“Si prevede che l’iniziativa contribuirà allo sviluppo e alla competitività del settore delle telecomunicazioni in Brasile – conclude la nota – Tim continuerà a seguire attentamente l’evolversi della situazione e informerà il mercato in conformità con la disciplina applicabile”.

La mossa segue quanto avvenuto mercoledì in cda, quando il gruppo italiano aveva dato mandato all’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, per poter procedere in tal senso.

Se la proposta fosse accettata, l’acquisizione dovrebbe concludersi entro fine anno, una volta ottenuto l’ok delle Authority competenti. L’iter – secondo la stampa carioca – dovrebbe essere più agevole vista la presenza dei due principali operatori mobili sudamericani nella cordata.

Oi, che nel giugno 2016 aveva presentato domanda di protezione fallimentare per 19 miliardi di dollari, la più grande mai avvenuta in Brasile, è il quarto operatore del mercato telefonico del Paese. Nel primo trimestre dell’anno ha registrato ricavi netti in calo del 7% rispetto al primo trimestre 2019 e anche il margine operativo lordo è in frenata: il valore dell’operazione si aggira intorno ai 2,5 miliardi (cifra chiesta da Oi), dunque per Tim una quota intorno al 50-60% potrebbe richiedere un impegno superiore al miliardo.

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