Tim Brasil, si fa avanti Carlos Slim

America Movil conferma la partecipazione alla “cordata” che potrebbe rilevare la controllata di Telecom Italia. Sul piatto tra i 12 e 13 miliardi. Ma per gli analisti l’offerta è troppo bassa

Pubblicato il 09 Set 2014

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Carlos Slim si fa avanti per Tim Brasil. America Movil conferma i contatti con Oi per una possibile offerta a cui, secondo i rumors, parteciperebbe anche Vivo (Telefonica). Secondo la stampa locale starebbero preparando un’offerta da 12-13 miliardi sulla controllata di Telecom.

Piazza Affari è già chiusa quando il Chief Financial Officer dell’operatore messicano, Carlos Garcia-Moreno riferisce dei contatti (il titolo ha chiuso in rialzo del 2% a 0,887 euro) ma a San Paolo le azioni di Tim Participacoes prendono il volo (+7%).

Per Tim Brasil i tre pretendenti – ”nessun accordo è già stato concluso” precisa Garcia-Moreno – sarebbero pronti a mettere sul piatto tra i 36 e i 38 miliardi di reais (12-13 miliardi di euro) con l’ipotesi di un successivo spezzatino. E’ un prezzo che corrisponderebbe ai multipli con cui Telefonica ha valutato Gvt (11 volte l’ebitda) perché significherebbe valutare l’intera Tim Brasil (di cui Telecom controlla il 67% circa) quasi 20 miliardi di euro. L’offerta, secondo Broadcast (Agencia Estado), verrebbe formalizzata prima del 30 settembre, data della nuova asta per le frequenze del 4G.

“In termini di finanziamento, non credo sarà un problema – commenta con la Bloomberg Garcia-Moreno – probabilmente dovremo assumere del debito”. L’Ad di Telefonica Brasil (Vivo), Antonio Carlos Valente, invece settimana scorsa aveva preso le distanze dall’annunciato interesse di Oi per Tim Brasil (”non abbiamo nulla a che fare”) e da un coinvolgimento in un successivo momento in una operazione di questo tipo.

Per gli esperti di JPMorgan un’eventuale offerta di 12-13 mld euro “corrisponderebbe ad una valutazione di 6,5 volte l’Ebitda” di Tim Brasil “al tasso di cambio corrente” e “potrebbe rappresentare un punto di partenza per i negoziati”. Inoltre, “come abbiamo sottolineato nei recenti report, crediamo che un deal potrebbe generare piú di 20 mld di reais di sinergie”, aggiungono gli analisti.

Anche per Equita Sim 12-13 miliardi euro sono pochi. Infatti, “pensiamo che per convincere il management anche solo a considerare la cessione ci vorrebbe una offerta piú rotonda. Nella nostra valutazione di Telecom, Tim Brasil è a prezzi di mercato o circa 6 volte l’Ebitda. Ogni 100 punti base di incremento di multiplo di valutazione, la valutazione di Telecom aumenta di circa 10 centesimi. Il manifesto interesse di America Movil per gli asset di Telecom Italia potrebbe portare il gruppo messicano a considerare nel medio periodo l`ingresso nel capitale di Telecom (direttamente) come pianificato nel 2007 e dopo le acquisizioni del controllo di Kpn e Telekom Austria”.

Banca Akros non è sorpresa della dichiarazione del Cfo di America Movil “considerando la mancata acquisizione di Gvt, e i precedenti rumors. Positive le implicazioni dal punto di vista della valutazione, nuovo impulso speculativo”. Gli analisti giudicano “ricca” un’eventuale offerta di 12-13 miliardi euro e spiegano che per “1 mld euro aggiuntivo per Tim Brasil Telecom guadagna 35 centesimi”.

Secondo indiscrezioni di stampa Telecom Italia avrebbe valutato la sua quota in Tim Brasil sui 13 miliardi di euro.

ll futuro di Tim Brasil è stato protagonista del dibattito nei giorni scorsi all’indomani della decisione di Vivendi di accettare l’offerta di Telefonica per Gvt, rigettando quella di Telecom. Decisione che ha portato la compgania italiana a ribadire la strategicità dell’asset carioca.

Usando la massima latina “res valet quantum vendi potest”, il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, ha voluto sottolineare il valore di Tim Brasil per la compagnia di Tlc . “L’ipotesi di aggregazione con Gvt è stata una parentesi che ora si è chiusa”, ha detto il presidente in occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio. “’Il piano originale di Telecom sul Brasile era quello di una crescita organica”. “Con Vivendi si era presentata un’opportunità di valutare un’opzione diversa. Le operazioni si costruiscono su dei range di valutazione, su cui i board danno un’autorizzazione e poi insieme al board si era deciso fino a dove spingersi. Abbiamo deciso di avere una disciplina finanziaria, non abbiamo voluto fare nessun inseguimento al rialzo, come già aveva anticipato il nostro amministratore delegato”.

Telecom Italia porterà, dunque, avanti il piano industriale 2014-2016 che prevede un miglioramento dei margini nel business domestico sia mobile, sia fisso e il piano di investimenti in Brasile, in modo da rafforzare la posizione di Tim Brasil.

Nel Paese sudamericano in particolare resta ”il focus sullo sviluppo e gli investimenti” già annunciati per il 2014-2016 dall’Ad, Marco Patuano, puntando sulla forte posizione di Tim Brasil, senza effetti dal nulla di fatto sul fronte Gvt, operazione straordinaria al di fuori del piano.

Per Marco Fossati, secondo azionista del gruppo, evenutuali offerte per Tim Brasil dovranno avere i multipli pari a circa 11 volte l’Ebitda, quindi su valori circa doppi rispetto all’attuale capitalizzazione. Oggi Tim Brasil vale circa 10 miliardi di euro, con un EV su Ebitda pari a 5,4 volte, secondo i dati Thomson Reuters. “Se gli operatori brasiliani vogliono ridurre il numero degli attori a tre da quattro, beneficiando di sinergie enormi, è meglio che facciano arrivare sul tavolo del consiglio un’offerta che valuta Tim Brasil intorno a 11 volte l’Ebitda – ha spiegato – Solo in quel caso la prenderemo in considerazione”.

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