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Tim, Cdp pronta a salire al 10%?

Il Consiglio d’amministrazione della Cassa dà l’ok per l’acquisto di nuove azioni dell’operatore. Il titolo apre in forte rialzo. Claudio Borghi, responsabile economico della Lega: “I francesi fanno i loro interessi e noi facciamo i nostri”

Pubblicato il 15 Feb 2019

A. S.

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Il Consiglio d’amministrazione di Cdp ha dato il proprio via libera all’acquisto di nuove azioni di Tim e quindi al rafforzamento della presenza nell’azienda, che al momento è ferma al 4,93%, e che secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore potrebbe arrivare a raddoppiare la propria partecipazione nell’operatore telefonico, fino ad arrivare al 10%. Una circostanza che potrebbe portare Cassa depositi e prestiti a essere determinante per gli esiti della contesa in corso tra Vivendi ed Elliott sulla governance dell’azienda, con i francesi che hanno in portafoglio il 23,945 delle azioni dell’operatore, e  che hanno visto svalutare la propria partecipazioni di 1,1 miliardi, e il fondo Usa che è fermo al momento al 9,56%.  

In un’intervista pubblicata ieri dal Sole24ore intanto l’Ad della Cassa, Fabrizio Palermo, si era detto favorevole al dialogo tra Tim e Open Fiber sulla rete, giudicando “opportuno” che vertici delle due aziende “si aprissero al dialogo”, e ha riservato un passaggio proprio allo scontro in corso tra Vivendi ed Elliott sul futuro della rete e sul suo eventuale spin-off: “Vediamo come evolve la situazione e aspettiamo – aveva detto – rispettosi dell’autonomia di entrambe le società. Io sono uomo di numeri e finora di numeri non si era ancora parlato. Adesso il confronto è aperto”. 

Proprio sull’onda delle voci di un possibile aumento della partecipazione di Cdp in Tim l’operatore ha aperto le contrattazioni in Piazza Affari in forte rialzo, guadagnando inizialmente il 6%. 

Favorevole all’eventuale investimento in Tim si dice Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera e responsabile economico della Lega, a margine di un convegno organizzato dalla Cisl: “Sono sempre abbastanza contento quando si fanno degli investimenti fatti bene da parte dello Stato – afferma – In passato sono stati fatti degli investimenti comprando le cose degli amici. La Telecom non è di nessun amico”. E quanto alla differenze di vedute sul futuro della rete tra Vivendi ed Elliot, “I francesi fanno i loro interessi – sottolinea – e noi facciamo i nostri”.

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