IL CDA

Tim, “mea culpa” di Genish: ristabilita la “pace”, avanti tutta sugli obiettivi

“Le dichiarazioni sui dissidi interni? Amplificate dalla stampa”. L’Ad chiarisce e il consiglio mette fine alla questione. “Unicità di visione e sostegno al management”

Pubblicato il 25 Giu 2018

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Situazione chiarita. Nessun dissidio e nessuna spaccatura. Unicità di visione e sostegno al management. Questo in sintesi l’esito del cda di Tim. Che non ci fossero sul piatto questioni “stringenti” da un punto di vista del business era chiaro sin dall’inizio: nessun ordine del giorno e nonostante le speculazioni sulla possibilità che fosse in discussione il dossier scorporo della rete in realtà proprio la mancata esternazione sul “contenuto” del consiglio faceva presagire che ci fosse altro in ballo.

La questione in realtà non era da poco: le esternazioni di Genish sulla spaccatura dei consiglieri hanno riaperto nelle ultime ore il dibattito sulla governance e sulla tenuta dell’attuale vertice. Al punto da riportare alla ribalta il peso e le intenzioni del fondo Elliott. Intervenire in merito era dunque necessario quanto dirimente.

“Il Consiglio di Amministrazione ha dibattuto circa le considerazioni espresse pubblicamente dal ceo relativamente ad alcuni suoi membri ed ha preso atto del chiarimento da lui fornito e del rincrescimento per aver fatto delle dichiarazioni non appropriate, che sono state poi amplificate dalla stampa. All’esito del confronto, il Consiglio intende confermare l’unicità di visione e di obiettivi di tutti i suoi membri ed il sostegno al management”, si legge nella nota emessa a seguito dell’incontro. Genish dunque ha dovuto ammettere le dichiarazioni “inappropriate” e il mea culpa è stato inevitabile per ristabilire il clima interno e la fiducia dei mercati.

Il cda ha inoltre integrato la compagine dei comitati interni portando a 5 (da 4) il numero dei componenti: il Consigliere Valensise è stato nominanto nel Comitato per il controllo e i rischi (che risulta pertanto composto dai Consiglieri Giannotti – Presidente, Gubitosi, Ferrari, Moretti e Valensise); Moretti entra nel Comitato parti correlate (che risulta pertanto composto dai Consiglieri Morselli – Presidente, Capaldo, Cappello, Moretti e Roscini); Capaldo si aggiunge nel Comitato per le nomine e la remunerazione (che risulta pertanto composto dai Consiglieri Altavilla – Presidente, Bonomo, Capaldo, Sabelli e Valensise).

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