MULTIPLEX

TiMedia via dalla Borsa dopo il “flop” Persidera

Telecom Italia si prepara a ritirare il titolo da Piazza Affari a seguito dello stop alla cessione dell’operatore di rete. Obiettivo l’uscita dal listino entro il primo semestre 2015

Pubblicato il 20 Gen 2015

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Telecom Italia prepara il delisting per Telecom Italia Media. Dopo lo stop alla cessione delle frequenze televisive, secondo quanto risulta a Radiocor, il gruppo telefonico ha avviato le operazioni per presentare un’offerta sul flottante di TiMedia, pari al 22% del capitale, in modo da arrivare a ritirare il titolo da Piazza Affari. TiMedia, che capitalizza circa 100 milioni, è controllata al 78% da Telecom.

L’obiettivo è completare l’uscita dal listino entro il primo trimestre, o al massimo, considerata l’esistenza di alcuni contenziosi, entro il primo semestre dell’anno.

Dopo il passaggio di La7 e La7d al gruppo Cairo e la vendita agli americani di Viacom della partecipazione in Mtv, Telecom Italia Media è rimasta ormai una holding con un’unica partecipazione: il 70% di Persidera, la nuova società delle frequenze televisive creata insieme al gruppo l’Espresso che è partner di minoranza (30%). In Persidera conta su tre multiplex provenienti da Telecom e due dall’Espresso per la trasmissione del segnale Tv. Al termine del lungo processo di integrazione tra gli asset tv di TiMedia e quelli dell’Espresso, durato più di un anno, l’intenzione dei soci era quella di valorizzare il business delle frequenze cedendole per un valore di 450-500 milioni. La cessione della controllata Persidera sarebbe stata accompagnata probabilmente anche dal riassetto della holding quotata, ma la risposta dei potenziali acquirenti è stata deludente e la dismissione è stata per il momento sospesa.

Le voci che lasciavano intendere che l’asta per la cessione dei multiplex che Telecom Italia detiene insieme al gruppo L’Espresso tramite la joint venture Persidera non stesse suscitando grande attenzione negli investitori si era iniziata a diffondere già all’inizio di dicembre, con il Sole24ore che aveva riportato che agli advisor Banca Imi e Mediobanca fino a quella data fosse pervenuta soltanto un’offerta preliminare, quella del private equity Clessidra. Una proposta, quella di Clessidra – secondo quanto ricostruiva il quotidiano, tra l’altro lontana dalla cifra che Telecom e il gruppo editoriale pensavano di poter ottenere, vicina ai 500 milioni di euro. Circostanza che, secondo i rumor che avevano iniziato a circolare in quei giorni avrebbe contribuito ad aprire una riflessione sull’eventuale congelamento della procedura.

A seguito di questo stop però è stata avviata l’operazione di delisting di TiMedia che potrebbe avvenire anche attraverso un’offerta pubblica di scambio in azioni Telecom Italia. L’obiettivo è una semplificazione della catena di controllo dell’unico business operativo della società che porterà Persidera a essere controllata (sempre al 70%) direttamente da Telecom Italia. Con l’accorciamento della catena societaria rientreranno in Telecom anche i circa 20 dipendenti della holding quotata.

Se l’operazione avrà successo, Telecom Italia Media uscirà da Piazza Affari dopo circa 13 anni. La quotazione infatti era avvenuta nel 2003 in seguito alla scissione delle attività di Seat Pagine Gialle. Nei primi nove mesi del 2014, TiMedia ha registrato ricavi per oltre 50 milioni di euro con un margine operativo lordo vicino ai 19 milioni. L’indebitamento al 30 settembre era di 263 milioni.

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