“In merito a indiscrezioni di stampa che associano Mediaset alle recenti performance borsistiche del titolo Tiscali, la società smentisce qualsiasi interesse specifico nei confronti dell’operatore”. Lo dice una nota del Biscione che informa al contrario “di aver avviato una valutazione delle offerte tecnologiche di tutte le compagnie telefoniche operative in Italia al fine di individuare eventuali collaborazioni per gli innovativi abbonamenti integrati pay tv-broadband già annunciati da Mediaset Premium”.
Oggi Tiscali non ha arrestato la sua corsa a piazza Affari. Il titolo dopo +30,99% di ieri oggi ha segnato un +14,34% a 0,0637 euro per poi chiudere a +5,20%. Ad infuocare le azioni sono state le indiscrezioni relative ad un potenziale nuovo partner nell’ambito del processo di ristrutturazione del capitale, che poteva essere appunto Mediaset.
Secondo quanto risulta a Radiocor, Mediaset avrebbe avviato una valutazione sull’infrastruttura di rete per valutarne le potenzialità in funzione dell’offerta dei contenuti Premium in Iptv nell’ambito di un accordo di carattere esclusivamente commerciale.
Secondo altri rumors invece, l’esame del dossier Tiscali sarebbe propedeutico a un’alleanza ben più consistente. In questo secondo scenario, che gli esperti del settore ritengono di non facile realizzazione, Mediaset potrebbe sperimentare proprio con Tiscali la convergenza tra contenuti televisivi e reti tlc dando vita a una integrazione tra Premium e la società sarda. Tale ipotesi “hard” dovrebbe peraltro fare i conti con il delicato percorso di ristrutturazione dell’indebitamento da quasi 200 milioni che Tiscali sta compiendo con gli istituti finanziatori.
In occasione della presentazione dei conti trimestrali, il direttore finanziario di Mediaset Marco Giordani ha ribadito la volontà dell’azienda di mettere a punto la nuova Premium (scorporata dal resto del gruppo) soprattutto attraverso accordi e partnership entro il luglio 2015 quando verrà lanciata l’offerta di contenuti comprendente anche la Champions League di calcio in esclusiva. La priorità è quella di definire alleanze commerciali, con operatori tlc e non solo, che permettano di predisporre un’offerta multipiattaforma per Premium: da questa estate, sono in corso contatti con Telecom per un accordo di questo tipo, ma anche i progetti dovrebbero coinvolgere anche altre compagnie telefoniche. L’interesse per la capacità tecnologica di Tiscali si inquadra in questa strategia.
Per gli analisti di Icpbi la definizione dei termini per la ristrutturazione del debito resta decisiva per il futuro di Tiscali, e che in questo momento “la ridotta capitalizzazione delle società e la fase di consolidamento del settore supportano le ipotesi speculative sul titolo”.
Equita Sim evidenzia poi che “Tiscali non è nuova a questo tipo di ipotesi ed è stata caratterizzata da simili picchi nel prezzo del titolo negli ultimi anni. Certamente il settore sta vivendo una nuova fase di consolidamento, con M&A tra fisso/mobile e telecom/media. Il newsflow di ieri su BT/O2 è solo l’ultimo esempio”.
“Certamente Tiscali ha bisogno di risorse fresche, visto che ha rotto i covenant dallo scorso anno, con un debito netto vicino ai 200 mln euro e un Ebitda stimato sotto i 45 milioni nel 2014. Il prossimo passo logico è comunque meno immediato, dal momento che la società non offre né infrastruttura interessante nè base di clienti (0,49 mln in costante declino), e allo stesso tempo anche con un prezzo di Borsa ‘non disturbato’ non sembra particolarmente economica a 6 volte l’Ev/Ebitda 2015”. In conclusione, Akros dubita di una “ricca offerta per Tiscali. La società ha disperato bisogno di risorse ed è operativamente debole”.
Ieri a Piazza Affari la compagnia di Renato Soru ha segnato in mattinata una progressione del 17,37% fino a superare il 20% per poi impennarsi al 30,9%, con volumi più che decuplicati rispetto alla media.