I primi rumor ponevano la questione che il Partito democratico volesse tenere per sé le competenze alle telecomunicazioni. Un’indiscrezione che ha preso più corpo dopo la nomina a capo del Mise di Federica Guidi, l’unico ministro della squadra di Renzi direttamente accostato ai gradimenti di Silvio Berlusconi. Un insieme di circostanze che ha reso molto più difficili le possibilità di conferma dell’ex viceministro Antonio Catricalà, che aveva la delega alle tlc nel ministero guidato fino alla scorsa settimana da Flavio Zanonato.
Così, se le Tlc dovessero rimanere nelle competenze del ministero per lo Sviluppo economico, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, in pole position per ottenere la nomina a viceministro ci sarebbe Paolo Coppola, deputato Pd forte di un’esperienza nel settore da amministratore pubblico a Udine dove è stato apprezzato assessore all’Innovazione e con un profilo professionale da laureato in scienze dell’informazione con dottorato di ricerca in informatica e l’esperienza di docente associato di informatica.
Ma lo scenario potrebbe essere più complicato e il cambiamento radicale. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, infatti, il neo presidente del Consiglio Matteo Renzi starebbe seriamente valutando l’eventualità di accorpare in un’unica struttura le deleghe alle telecomunicazioni e quelle per l’agenda digitale, due settori che hanno molti punti di contatto, soprattutto in proiezione futura, visto il ruolo che le reti di nuova generazione si troveranno a giocare come abilitatori dei servizi innovativi: una prospettiva che giustificherebbe un’unica cabina di regia e di coordinamento. Se Renzi riuscisse a realizzare questo progetto lo sbocco naturale sarebbe quello di affidare l’intera partita a un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che potrebbe così gestirla direttamente da Palazzo Chigi. E anche in questo caso la figura di Paolo Coppola potrebbe corrispondere bene all’identikit del nuovo sottosegretario.