Meno regole nel mercato delle Tlc europee. Oggi la Commissione europea, di concerto con gli Stati membri, ha deciso di liberalizzare due mercati delle telecomunicazioni e di ridefinirne altri due per tenere conto dell’andamento del settore e dell’evoluzione tecnologica. Le nuove norme avranno effetto immediato. I mercati in questione sono quello al dettaglio per l’accesso alla telefonia fissa e quello all’ingrosso per la raccolta delle chiamate in postazione fissa.
Bruxelles ridefinirà inoltre due mercati della banda larga per limitare gli oneri regolamentari a quanto strettamente necessario per assicurare la competitività degli investimenti e dell’accesso alla banda larga. L’attenzione è stata concentrata maggiormente la sua attenzione sulle esigenze specifiche degli utenti aziendali per dare impulso alla crescita in tutti i settori economici attraverso una connettività competitiva.
“Sono lieta di annunciare la riduzione degli oneri burocratici nel settore delle telecomunicazioni – dice la vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes – risultato della maggiore concorrenza presente sui mercati. Abbiamo fatto un ulteriore passo avanti verso la realizzazione di un vero continente connesso”.
“Ora i regolatori europei possono rimuovere i limiti sui prezzi che gli operatori telefonici principali, come Telecom Italia e Orange , applicano ai più piccoli per l’accesso alle reti per le chiamate voce”, ha annunciato il vicepresidente Kroes.
Secondo la nuova raccomandazione ai mercati rilevanti, i regolatori nazionali non dovranno più provare alla Commissione che i prezzi caricati dagli operatori telefonici ai clienti retail e wholesale, i cosiddetti “altri operatori”, per l’accesso alle reti fisse debbano essere oggetto di regolamentazione. Se invece un’authority nazionale dovesse mantenere la regolamentazione del mercato, deve dimostrare alla Commissione che la concorrenza da sola non garantisce prezzi equi per i consumatori.
La scelta di liberalizzare i due mercati collegata al cambio di abitudini dei consumatori determinato dall’arrivo di nuovi servizi di comunicazione. Le chiamate da rete fissa, ad esempio, sono diminuite poiché i clienti prediligono soluzioni alternative, quali i servizi VoIP (Voice-over-IP) e le chiamate da rete mobile, ma anche fornitori alternativi, ad esempio gli operatori Ott (Over-The-Top). Inoltre, i clienti che utilizzano ancora la telefonia fissa ora possono acquistare l’accesso alla rete fissa da diverse piattaforme, come la rete telefonica tradizionale e le reti in fibra o via cavo, e anche da operatori alternativi che offrono servizi vocali e a banda larga tramite l’accesso disaggregato alla rete locale (Ull). Tutti questi sviluppi hanno incrementato la concorrenza.
Gli altri mercati sono ancora soggetti a vincoli perché continuano a presentare forti barriere all’ingresso ed è improbabile che diventino concorrenziali nel prossimo futuro.
La nuova raccomandazione ridefinisce i confini dei mercati della banda larga, in cui sono commercializzati i prodotti all’ingrosso necessari per la fornitura di servizi a banda larga al dettaglio (i nuovi mercati 3a, 3b e 4 che hanno sostituito i mercati 4, 5 e 6 della raccomandazione del 2007). Le nuove norme riconoscono che i “prodotti di accesso virtuale”, quando soddisfano determinate caratteristiche, possono essere ritenuti equivalenti alla disaggregazione fisica.
Tra il 16 ottobre 2012 e l’8 gennaio 2013 si è svolta una consultazione pubblica sulla revisione della raccomandazione. La Commissione ha inoltre commissionato la stesura di una relazione esterna, pubblicata a ottobre 2013. Il parere del BEREC sulla raccomandazione sui mercati rilevanti è stato adottato a giugno 2014.