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Coronavirus e lockdown: boom del traffico dati sulle reti fisse

Le rilevazioni di Agcom: complice l’uso del wi-fi nelle abitazioni, intensità e volume si impennano. Sul mobile forti aumenti per le chiamate vocali. Santella: “Stiamo assistendo a una stabilizzazione”

Aggiornato il 27 Apr 2020

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Il traffico dati e voce sulle reti fisse e mobili ha subìto una forte impennata a seguito del lockdown. E Agcom pubblica un primo bilancio che fa il punto della situazione mostrando l’andamento fra il 17 febbraio – e quindi prima delle misure governative più drastiche – al 19 aprile (il tutto al confronto con la settimana precedente e quindi quella del 10-16 febbraio).

Dalla fotografia emerge una situazione diversa fra reti fisse e mobili e anche fra traffico dati e voce. E sono due i parametri presi in esame: intensità (che dà conto dunque dei picchi di traffico in Gigabit al secondo o minuti di traffico voce per ora registrati nella settimana) e volume (la quantità, registrata in una settimana,  di byte o minuti di traffico voce transitati sulle reti). Diverse inoltre le performance registrate dagli operatori: una ventina quelli che hanno comunicato i dati su rete fissa (circa il 98% del mercato), meno per la rete mobile (8 operatori hanno fornito dati, per circa il 97% del mercato). Dalle rilevazioni emerge che la maggior parte degli operatori ha registrato crescite consistenti del traffico. Alcune eccezioni si sono avute per operatori che forniscono servizi esclusivamente all’utenza business o alla Pubblica amministrazione a causa del lockdown.

Reti fisse e mobili a confronto

Se sul fisso il traffico dati ha raggiunto il massimo picco in termini di intensità nella settimana dal 9 al 15 marzo con un +35%, relativamente al traffico voce l’impennata si è registrata dal 23 al 29 marzo con un balzo del 67%. Riguardo alle reti mobili l’impennata in termini di traffico dati di picco c’è stata nella settimana 6-12 aprile, a +21% anche se il dato non si discosta molto dalle precedenti a partire dal 9 marzo. E riguardo al traffico voce l’intensità maggiore riguarda la settimana 6-12 aprile, a +45% pari a una crescita di 10 punti percentuali rispetto alle settimane precedenti.

Discostamenti si evidenziano anche relativamente al volume di traffico registrato settimanalmente: sulle reti fisse è il periodo 9-29 marzo a registrare gli incrementi più importanti sul fronte del traffico dati, fra il +62 e +64%, con un trend più o meno analogo nella voce. Più contenuto l’aumento dei volumi sulle reti mobili che hanno registrato un trend di crescita costante soprattutto nelle ultime settimane della rilevazione sia in merito al traffico dati che a quello voce: sul fronte volume dati la crescita maggiore è stata del 27% sul volume voce del 44%.

La rete fissa segna i picchi maggiori

Dunque è la rete fissa a registrare i maggiori aumenti. “È un dato che rispecchia esattamente la condizione di lockdown. In casa si tende a collegare il cellulare al wifi nonché gli altri device”, spiega a CorCom Giovanni Santella a capo Direzione reti e servizi di comunicazioni elettroniche di Agcom. “Sul fronte del traffico dati fisso lo spread, rispetto alla media, in termini di intensità è stato del 10%, più alto che sul traffico dati mobile. Ciò vuol dire che i picchi di traffico dati sul fisso hanno raggiunto per alcuni operatori performance molto al rialzo. E lo spread sul fisso in termini di intensità sul traffico voce è stato ancor più consistente raggiungendo fino al 27%, segnale che mostra chiaramente la massa di telefonate che si sono fatte nel periodo considerato”.

La situazione sta però progressivamente rientrando: “Fino alla metà di marzo si sono registrati gli aumenti più importanti, ora stiamo assistendo a una stabilizzazione”, evidenzia Santella. Cosa succederà nei prossimi mesi è ancora presto per dirlo: “Non sappiamo se resterà un imprinting su questa domanda e se quindi gli utenti continueranno a consumare più di quanto abbiano fatto in passato, complice la crescita anche dei servizi di streaming. Ad ogni modo il traffico è destinato a crescere tenendo anche conto di ciò che è avvenuto, fisiologicamente, negli ultimi anni”.

Agcom continuerà a monitorare la situazione per aggiornare progressivamente i dati. “Saremo in grado a breve di avere i dati di tutta la Fase1 e poi di capire cosa succederà dopo il 4 maggio”, conclude Santella.

Articolo originariamente pubblicato il 03 Ott 2020

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