Tv locali, per la prima volta frequenze “disponibili” ma non “assegnate”

Approvato l’emendamento del Governo alla legge di Stabilità che prevede di riservare due frequenze della banda 700Mhz alla trasmissione di contenuti locali: verranno assegnate con bando a favore degli operatori di rete. Slitta la deadline per la liberazione delle frequenze che interferiscono con l’estero. Ulteriori risorse per l’indennizzo

Pubblicato il 26 Nov 2014

A.S.

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Approvato l’emendamento sulle Tv locali proposto dal Governo alla legge di Stabilità. Tanto per cominciare, le proposte prevedono che i proventi della gara per le frequenze televisive nazionali, oltre 31 milioni di euro, saranno destinati per finanziare gli indennizzi alle emittenti televisive locali che abbandoneranno le frequenze interferenti con l’estero, aggiungendosi ai 20 milioni che erano già stati stanziati per lo stesso scopo, in un fondo così più che raddoppiato, come era stato annunciato negli ultimi tempi anche dal ministro Boschi. Il termine per l’abbandono di questa porzione di spettro, intanto, slitterà di qualche mese, passando dal 31 dicembre 2014 al 30 aprile 2015.

Prevista inoltre anche la possibilità che le frequenze non assegnate con la gara possano andare in uso alle Tv locali, con un meccanismo però inedito per l’Italia: le frequenze, nello specifico la 58 e la 60, saranno messe a gara per gli operatori di rete e non assegnate direttamente alle emittenti.

Una scelta che andrebbe a completare la seconda parte della strategia del governo per la razionalizzazione dello spettro, dopo la liberazione delle frequenze interferenziali con l’estero, che in Italia coinvolgono 76 televisioni locali.

La roadmap del Governo, dopo la conclusione della consultazione pubblica in corso, prevede che la liberazione delle frequenze avvenga attraverso una strategia in due punti: un incentivo per chi deciderà di abbandonarle, che a questo punto sale a 51 milioni, e poi l’intenzione di favorire i consorzi tra emittenti, cosicché alcune frequenze possano essere liberate e altre possano essere sfruttate a pieno.

Soltanto dopo aver portato a termine questo percorso si prenderà in considerazione il resto del progetto di razionalizzazione, pensando anche alla riassegnazione delle frequenze inutilizzate.

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