“Dobbiamo prima studiare le risposte” ricevute da parte di Agcom sulla decisione sui prezzi d’accesso all’ingrosso alla banda larga che non rispetta la raccomandazione Ue per valutare se aprire o meno una procedura d’infrazione. Così la commissaria Ue all’Agenda digitale Neelie Kroes dopo aver ricevuto dall’Agcom una “giustificazione ragionata” sulla sua decisione sui prezzi.
Agcom aveva tempo sino all’11 gennaio per fornire a Bruxelles una “giustificazione ragionata” sulla sua decisione sui prezzi. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, il documento contenente le motivazioni tecniche hanno portato all’elaborazione dle listino, è stata inviata nelle giornata di venerdì. Oggi la commissione inizierà a studiare il testo.
La Commissione non ha una scadenza precisa da rispettare per decidere i prossimi passi ma. per modificare la sua posizione nei confronti di Agcom. nella lettera di quest’ultima dovrebbe esserci, spiegano fonti all’Ansa, un “cambiamento significativo” non ritenuto molto probabile.
Lo scorso 19 dicembre i Consiglio di Agcom ha approvato all’unanimità il listino unbundling 2013. “L’approvazione di questi provvedimenti – spiegava Agcom in una nota – giunge a conclusione di un percorso che ha visto una prima fase di consultazione nazionale ed una seconda di consultazione comunitaria, successiva alla notifica degli schemi di provvedimento approvati dal Consiglio l’11 luglio 2013”. Sulle proposte dell’Autorità la Direzione Generale Connect della Commissione Europea – ricordava l’autorità – aveva avviato una fase di approfondimento, della durata di tre mesi (la cosiddetta Fase 2, ai sensi dell’articolo 7 della Direttiva Quadro), sollevando una serie di dubbi in relazione ad alcuni aspetti procedurali e di merito (in particolare, in tema di costo del capitale riconosciuto a Telecom Italia, il cosiddetto Wacc); al termine della Fase 2 (nel corso della quale il Berec aveva invece espresso parere positivo sulle misure dell’Agcom), la Commissione, il 12 dicembre scorso, ha adottato una raccomandazione chiedendo all’Autorità di riconsiderare le proprie decisioni, con particolare riferimento al calcolo del costo del capitale. Sono stati, viceversa, superati tutti i rilievi sugli aspetti procedurali dei procedimenti svolti dall’Agcom.
“L’Autorità, tenute in massima considerazione le raccomandazioni della Commissione, nella convinzione di aver operato in piena coerenza con il quadro europeo vigente, ha ribadito le iniziali misure relative ai canoni di accesso alla rete in rame, ritenendo corretta la propria valutazione del costo del capitale. Sono pertanto confermate le riduzioni del canone ULL, da 9,28 a 8,68 euro/mese, e del canone bitstream, da 19,50 a 15,14 euro/mese”.
L’Agcom aveva tempo fino al 12 gennaio per prendere una decisione in merito alle tariffe a seguito della Raccomandazione del 12 dicembre emanata dalla Commissione europea per richiedere formalmente una modifica del metodo di calcolo e quindi delle tariffe. Come spiegato dal presidente dell’Autorità, Angelo Marcello Cardani, secondo i calcoli preliminari effettuati seguendo il metodo europeo le tariffe in alcuni casi sarebbero risultate persino inferiori a quelle proposte dalla stessa Agcom.
E se Agcom ha deciso di non modificare i prezzi del 2013, Cardani non ha nascosto la possibilità di aprire a cambi per gli anni successivi. “Per il 2014, 2015 e 2016 potremmo decidere un aumento dei prezzi di unbundling. Non è una promessa – ha annunciato il presidente -: dipenderà dalle nuove analisi di mercato che faremo”. La decisione arriverà la prossima primavera.