MERCATO

Usa, succcesso dei telco-bond: sarà At&t il prossimo “big deal”?

L’operazione messa in atto per il riacquisto della jv Verizon Wireless apre a nuove chance nelle M&A. Ma gli analisti avvertono: lo shopping in Europa è pieno di rischi

Pubblicato il 09 Ott 2013

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Lo straordinario successo della più grande emissione di bond della storia, quella fatta da Verizon, il gigante della telefonia Usa, che ha collocato 49 miliardi di dollari per finanziare il riacquisto del 45% della joint-venture Verizon Wireless da Vodafone, potrebbe essere solo un assaggio per il mercato dei corporate bond americani. E aprire nuove opportunità di finanziamento e possibilità di condurre operazioni di M&A per le altre telco statunitensi, At&t in primis, che sarebbe interessata a comprare il colosso europeo Vodafone.

L’emissione di Verizon sembra infatti aver stimolato l’appetito degli investitori e mostrato alle telco concorrenti che l’emissione di bond è una via più che percorribile per far entrare denaro in cassa e finanziare lo shopping.

“La manovra di Verizon ha dimostrato che c’è molta domanda per i bond aziendali di alto livello e, se il prezzo è giusto, il mercato ci indica che anche emissioni di grandi quantità non sono un problema”, nota Michael Collins, senior portfolio manager di Prudential. “Il fatto che l’emissione di Verizon sia andata così bene potrebbe spingere gli investitori a partecipare al prossimo deal di un certo rilievo”.

Per i bond di Verizon sono arrivati più di 100 miliardi di dollari di ordini, e i bond hanno guadagnato 14 punti dall’emissione dell’11 settembre. Il forte interesse sul mercato dei bond significa che le grandi aziende possono permettersi di considerare obiettivi di acquisizione che finora non ritenevano alla loro portata. At&t potrebbe essere una di queste: il chairman e Ceo Randall Stephenson ha definito l’operazione condotta da Verizon “stupefacente” e affermato che “Apre numerose aree di flessibilità e permette di rifIettere in modo diverso sulle cose”.

Verizon ha messo insieme 61 miliardi di dollari in bond e prestiti e circa la stessa quantità in azioni per coprire il pagamento di 130 miliardi previsto dall’accordo con Vodafone per rilevare la sua quota di Verizon Wireless. Alcuni analisti ritengono che At&t potrebbe comprare Vodafone per una cifra compresa tra 124 miliardi e 137 miliardi di dollari, anche se l’azienda potrebbe non voler ricorrere ad altrettanti prestiti e gravarsi di debiti quanto Verizon, che ha subito il downgrade a BBB+ da A- dopo il deal.

Investitori e analisti mettono in guardia in generale dai rischi di un’acquisizione di questo peso, molto maggiori che nell’operazione condotta da Verizon: anche se At&t riuscisse a mettere insieme l’appropriato mix di vendita di asset, emissione di azioni e prestiti per minimizzare l’impatto dell’acquisto di Vodafone (che resterebbe comunque ingente), i suoi rating potrebbero peggiorare, per i rischi connessi con l’entrata in attività in Europa, dove l’economia è in forte crisi e il mercato telecom molto regolato, osserva Mark Stodden, senior telecom strategist di Moody’s.

“Non è strano che At&t voglia comprare adesso attività in Europa a prezzi interessanti; ciò non toglie che ci aspettiamo che sia molto cauta verso questo genere di operazioni”, conclude Craig Moffett, senior telecom analyst di MoffettNathanson.

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