Valbuena (Telefonica): “Un’Opa su Telecom? Sarebbe folle”

Il direttore finanziario del gruppo spagnolo considera insostenibile l’ipotesi di takeover sull’azienda italiana che porterebbe a cascata il controllo di Tim Brasil ma a fronte dell’ “acquisizione” di 34 miliardi di indebitamento netto. Riflettori puntati su Vivo: spunta l’opzione Opa ostile

Pubblicato il 26 Mag 2010

Prendere il controllo di Telecom Italia? "Sarebbe da
pazzi". Queste le parole utilizzate dal direttore finanziario
di Telefonica, Santiago Fernandez Valbuena che ha respinto
l'ipotesi circolata nei giorni scorsi secondo cui Telefonica
sarebbe intenzionata a prendere il controllo di TI in caso non
riuscisse a portare a termine l'acquisizione di Vivo,
l'operatore mobile brasiliano per cui è stata fatta
un'offerta da 5,7 miliardi a Portugal Telecom.
 
Valbuena ha dichiarato al Financial Times che un takeover su
Telecom Italia – di cui il gruppo spagnolo è il maggiore azionista
attraverso Telco – se da un lato consentirebbe il controllo a
cascata di Tim Brasil, dall'altro porterebbe in
"pancia" all'azienda anche l'indebitamento netto
di Telecom, pari a 34 miliardi di euro.

Telefonica sta spingendo molto sull'acquisizione di Vivo e
Valbuena ha anche avanzato l'ipotesi di un'Opa ostile. La
telco company capitanata da Cesar Alierta non esclude quindi di
passare alle maniere forti se Portugal Telecom (di cui è il
maggior azionista con una quota del 10%) non cederà la propria
quota detenuta nell'operatore mobile brasiliano.

A seguito del rifiuto di Portugal Telecom dell'offerta da 5,7
miliardi Valbuena ha sottolineato "che un'offerta ostile
per Portugal Telecom potrebbe sempre essere valutata. Non abbiamo
mai detto non faremo mai un'iniziativa ostile''.
Dichiarazioni che hanno immediatamente provocato la reazione
dell'autorità borsistica portoghese (Cmvm) che ha chiesto a
Telefonica di spiegare tali dichiarazioni e le modalità per
l'eventuale lancio di un'offerta ostile. E
l'amministratore delegato di Portugal Telecom, Zeinal Bava, ha
ribadito che l'offerta  da 5,7 miliardi di euro "è
chiaramente insufficiente e non molto attraente".

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