LA GUERRA MILANO-PARIGI

Vivendi: “Mediaset ha gonfiato Premium. Bene Cattaneo in Telecom”

“Ci hanno fornito un quadro inflazionato della situazione reale. I loro attacchi mediatici hanno leso i nostri interessi. Per Telecom in miglioramento le previsioni 2016”

Pubblicato il 25 Ago 2016

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In base all’audit condotto da Deloitte e dalle “analisi di Vivendi” sui conti di Mediaset Premium, “le cifre fornite prima della firma dell’accordo di cessione non sono realiste e posano su una base aumentata artificialmente”: più che un’autodifesa dalle accuse di Fininvest, il comunicato stampa emesso oggi da Vivendi al termine del consiglio di amministrazione che ha valutato l’andamento del secondo trimestre 2016 rappresenta un vero e proprio atto d’accusa contro il Biscione. A conferma di un duro scontro ancora in atto, nonostante le voci che parlano di un confronto dietro le quinte per cercare un’intesa nonostante tutto.

Ma non c’è solo l’accusa di aver gonfiato i numeri. Vivendi rinfaccia ai milanesi anche un atteggiamento di rottura per aver “bruscamente proceduto al lancio di attacchi mediatici che hanno leso gli interessi e l’immagine di Vivendi” quando c’erano ancora contatti in corso.

Inoltre, secondo Vivendi, l’acquisizione di Premium avrebbe incontrato notevoli ostacoli temporali a Bruxelles. Il gruppo sostiene di aver completato in modo “tempestivo il processo di pre-notifica della transazione con la Commissione europea”. Tuttavia, la Commissione “non avrebbe accettato una limatura formale, mentre le parti stavano discutendo” ancora l’accordo.

Col risultato che l’ok definitivo non avrebbe certamente potuto essere ottenuto prima del prossimo 30 settembre, deadline di scadenza del valore dell’intesa in caso di mancata approvazione da parte delle autorità comunitarie. Dai contatti informali con la Commissione, Vivendi sostiene infatti che la prima audizione formale non avrebbe potuto esserci prima del 27 febbraio del prossimo anno.

Alto tema “caldo” sul fronte italiano affrontato dal cda di Vivendi è quello di Telecom Italia. Stavolta, però, per valutarne positivamente l’operato e gli obiettivi triennali di risparmio dei costi sia in Italia che in Brasile. “Nonostante un difficile ambiente competitivo, Telecom ha performato bene in Italia e in Brasile nel secondo trimestre 2016, consentendo così di migliorare le previsioni di risultato per l’intero 2016.

Quanto ai conti del secondo semestre 2016, il gruppo francese ha chiuso con ricavi pari a 5,044 miliardi di euro, in calo dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’Ebit è stato pari a 1,06 miliardi.

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