IL NUOVO CENTRO

Vodafone battezza l’Experience center, avanti tutta sulle imprese

A Milano un laboratorio interattivo da 3 milioni di euro dove le aziende potranno sperimentare soluzioni su misura. Aldo Bisio: “Il nostro obiettivo è perfezionare il passaggio da mobile company a scale data company”

Pubblicato il 11 Mar 2014

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Niente di meglio, quando si offrono dei servizi intangibili, che farli toccare con mano. Deve aver pensato questo Vodafone Italia quando ha deciso di allestire nel suo village di via Lorenteggio, a Milano, il Vodafone Experience center, un ambiente multimediale di 700 mq completamente dedicato ai clienti che nei prossimi anni peseranno sempre di più sul fatturato della telco: le imprese, che attualmente generano il 25% delle revenues nella Penisola. Dalle partite iva alle grandi aziende, fino ad arrivare alle multinazionali, chi conduce attività produttive in cui l’ottimizzazione e l’implementazione della telefonia e della connettività rappresentano potenziali fattori critici di successo, è il benvenuto.

Dal monitoraggio delle performance delle flotte aziendali grazie alla combinazione Gps/Sim, passando per la creazione di cataloghi digitali capaci di aggiornare in tempo reale le referenze, fino alla gestione del centralino in cloud, il Vodafone Experience Center rappresenta perfettamente la trasformazione che la società guidata da Aldo Bisio intende perfezionare sul mercato italiano: da semplice operatore mobile fornitore di servizi a partner strategico per tutto ciò che concerne la trasmissione dati. Anzi, per dirla con le parole di Bisio, “Da mobile company a scale data company”.

Nelle sale e sugli schermi del nuovo centro, i clienti Vodafone potranno condividere con i propri consulenti modelli di business, esigenze e piani di sviluppo, attingendo anche alle esperienze che il gruppo britannico ha maturato a livello internazionale. In pratica “le aziende saranno accompagnate in un percorso che va dall’analisi delle priorità strategiche e competitive, fino al disegno delle soluzioni costruite sulle singole esigenze e potenzialità, con la possibilità di toccare con mano i vantaggi dei servizi per il proprio business”. Così recita la presentazione. Anche se a dire il vero nel tour riservato alla stampa il Vodafone Experience Center, dalla Warm up room alla Business Solutions Arena, è parso più come un percorso espositivo e interattivo con i molti servizi che la società mette a disposizione dei propri clienti. Un’elegante area dimostrativa adatta a invogliare le aziende meno avvezze al discorso tecnologico a compiere il grande passo.

Il top management, a partire dallo stesso Bisio (che stamani, in occasione dell’inaugurazione della struttura, ha “debuttato” davanti ai giornalisti in qualità di amministratore delegato) ha però garantito che non si tratterà di un semplice demo point. Ma per andare oltre ai semplici sample è necessario che le aziende forniscano i propri dati. Solo in questo modo le simulazioni si trasformano in consulenze reali per l’ottimizzazione del business che passa dalle telecomunicazioni.

Che Vodafone ci creda molto lo dimostra anche l’investimento che ha sostenuto per realizzare la struttura: 3 milioni di euro. Le aziende del resto hanno un ruolo fondamentale anche nel piano di sviluppo strategico delle infrastrutture di rete, tra cui spicca l’accelerazione pure su quella fissa, fondamentale per le imprese: “Abbiamo varato investimenti addizionali per circa 900 milioni di euro all’anno, di cui circa 500 per la copertura del 4G”, ha spiegato Bisio. “L’obiettivo è di raggiungere entro il 2016, il 95% della popolazione con rete mobile con velocità fino a 42.2 Mps (Hspa+), il 90% con rete mobile G4 (che nella versione Advanced, per ora solo sperimentata a Napoli, ha raggiunto una velocità di 200 Mps, ndr) e di portare la fibra ottica a sette milioni di famiglie e imprese, raggiungendo il 30% della popolazione”.

Ma l’attenzione crescente al mondo enterprise è testimoniata pure dalla precisa volontà di monitorare il mercato in cerca di partner e sviluppatori che Vodafone potrebbe assorbire nell’ottica di potenziare la propria offerta business. “Le operazioni su scala maggiore sono naturalmente gestite a livello centrale”, ha concluso Bisio”, ma in questo senso anche qui in Italia teniamo gli occhi bene aperti, pur rimanendo fedeli alla nostra disciplina nella gestione finanziaria”.

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