L'INTERVISTA

Wang (Huawei): “Future reti tlc come le auto: a controllo autonomo”

Il manager del gruppo cinese spiega la sua visione sull’evoluzione dei network. Intelligenza artificiale e automatizzazione delle operazioni di rete per aumentare produttività degli investimenti e offrire nuovi servizi

Pubblicato il 05 Ott 2018

David-Wang

David Wang, Executive Director e President Products & Solutions di Huawei, inizia la conversazione mettendo direttamente il dito nella piaga: “Un rapporto di Ovum mostra che nell’ultimo decennio la crescita del fatturato delle tlc non ha mai superato la crescita dell’Opex”. Come dire che investire non ha aiutato ad aumentare la produttività. Al massimo ha aumentato la scala. Un paradosso che è “una vera sfida per gli operatori”.

Detta da un fornitore di apparati di tlc l’osservazione suona un po’ strana. Sembra l’oste che disprezza il vino che vende.

Assolutamente no! Non ho dubbi che le tecnologie Huawei siano le più performanti e competitive sul mercato. Ma Ovum fotografa la situazione oggettiva in cui si trovano le telco. Da lì non si sfugge. Mi permetta di avanzare un altro elemento di riflessione: rispetto agli Ott, gli operatori di tlc dipendono in misura molto maggiore dall’esperienza e dalle competenze del proprio personale nelle operazioni e manutenzione di rete. A un Ott sono necessari solo 3 ingegneri per eseguire O&M su 10.000 dispositivi. Un operatore di tlc ne ha bisogno di 300. E non è tutto.

Cioè?

Il 58% dei problemi riscontrati con la banda larga non viene identificato fino a quando non arrivano i reclami dei clienti. Si fatica a controllare e gestire in tempo reale il funzionamento delle reti.

Sembra una trappola senza possibilità di uscita.

Dice bene: “sembra”. Ma non è così. Piuttosto, quanto le ho detto dimostra che si fa sempre più pressante l’esigenza di network di telecomunicazione a controllo autonomo.

Le reti di tlc come le auto a guida autonoma?

Sì, anche se il settore delle tlc si trova ad affrontare complessità abbastanza uniche. In termini di diversità del servizio, una rete di telecomunicazioni offre molteplici servizi quali banda larga fissa, mobile e servizi per le aziende. Pertanto, un sistema di controllo autonomo deve comprendere con precisione lo scopo d’utilizzo dei diversi servizi. Huawei sta esplorando con gli operatori la messa a punto di reti a controllo autonomo per risolvere i problemi strutturali degli attuali network grazie a un’architettura innovativa che aiuti gli operatori a ottenere una migliore qualità dei servizi offerti, una maggiore efficienza operativa e un più efficace uso delle risorse. Superando così quella trappola dell’Opex che emerge dal rapporto Ovum.

Ci vorranno standard comuni.

Certamente, anche perché le reti a controllo autonomo vanno ben oltre l’innovazione del singolo prodotto e riguardano piuttosto l’innovazione dell’architettura di sistema e dei modelli di business. Auspichiamo che tutti gli operatori del settore possano lavorare insieme per definire chiaramente gli standard e guidare l’innovazione tecnologica fino all’introduzione sul mercato delle nuove reti a controllo autonomo.

Un unico modello di rete?

Direi più modelli con differenti livelli di progressiva autonomia di controllo. Huawei ne ha individuati cinque. Da quello “manuale” che offre funzionalità di monitoraggio assistito in cui tutte le attività dinamiche devono essere eseguite manualmente a quello più avanzato in cui la rete è completamente autonoma. Questo livello è l’obiettivo ultimo dell’evoluzione della rete di telecomunicazioni, un sistema che possiede capacità di automazione a ciclo chiuso su più servizi, più domini e sull’intero ciclo di vita, realizzando la vera e propria rete a controllo autonomo del futuro.

Un futuro che non appare dietro l’angolo

Lei per primo mi insegna che Roma non fu costruita in un giorno. Però già ora il 50% delle attuali sfide generate dall’Opex possono essere affrontate attraverso reti a controllo autonomo. In secondo luogo, bisogna iniziare da un singolo dominio per poi affrontare successivamente più domini, passare dalla singola attività al multitasking e infine formare un sistema a ciclo chiuso. Vanno sviluppati modelli di dati top-down guidati dall’esperienza e funzioni di condivisione.

Quali sono le sfide maggiori?

Nelle tlc la guida autonoma ci impone di rimodellare e innovare sistematicamente l’architettura di rete e le tecnologie chiave. In primo luogo, è necessario creare un livello di intelligenza edge sulle reti fisiche per rilevare lo stato della rete in tempo reale semplificando l’architettura e i protocolli di rete così da migliorare le capacità di automazione della rete. Va poi utilizzata la modellazione unificata per costruire gemelli digitali su reti fisiche rendendo tracciabile e prevedibile lo stato della rete. Infine, è necessaria una piattaforma cloud aperta per supportare l’addestramento e l’ottimizzazione degli algoritmi AI e consentire lo sviluppo agile di applicazioni quali pianificazione, progettazione, fornitura di servizi, garanzia O&M, ottimizzazione della rete. L’obiettivo è automatizzare le operazioni di rete a circuito chiuso durante l’intero ciclo di vita.

Come si muove Huawei su questa strada?

Con decisione e credendoci molto. Abbiamo lanciato la soluzione Intent-Driven Network (IDN), che costruisce un mondo digitale gemello tra reti fisiche e obiettivi di business, contribuendo così a guidare reti che si stanno evolvendo da reti SDN a reti a guida autonoma. Tra l’altro, questa soluzione percepisce i servizi a banda larga in tempo reale. I Big Data e gli algoritmi AI implementano una localizzazione dei guasti rapida e un’ottimizzazione proattiva, che riduce gli interventi a domicilio del 30% e migliora l’esperienza di servizio degli utenti.

Con i principali operatori mondiali avete lanciato il progetto “NetCity”.

È volto a promuovere l’applicazione di nuove tecnologie come big data, intelligenza artificiale e cloud computing nelle reti tlc. Definendo scenari di business e implementando innovazioni sul modello DevOps, Huawei e gli operatori partner hanno introdotto tecnologie all’avanguardia per migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti, spingendo le reti tlc a evolversi verso reti a controllo autonomo.

Quanto ci vorrà?

Si tratta di un viaggio lungo, ma è già iniziato. Perché l’obiettivo diventi realtà, l’industria deve lavorare insieme e andare avanti accettando le complessità e convertendole in semplicità per i clienti. Noi, insieme ai nostri partner, ci stiamo lavorando con decisione, contribuendo così alla realizzazione di un mondo intelligente e completamente connesso.

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