Si mobilitano i lavoratori di Wind, che hanno proclamato uno
sciopero nazionale di 8 ore per domani. Lo si legge in una nota in
cui si sottolinea che l'iniziativa è stata organizzata dai
sindacati confederali di categoria, per protestare contro
l'intenzione dell'azienda di cedere la propria struttura di
Rete, che occupa 1.600 dipendenti, di cui circa 450 solo a Milano.
“Come sindacati – spiega Pietro Savino, segretario della Fistel
Cisl di Milano – siamo nettamente contrari a questa operazione
perché ha enormi ricadute sul piano occupazionale e va a toccare
un asset strategico per l'azienda e per l'intero Paese.
Senza Rete non c'è futuro per i lavoratori di Wind”. In
contemporanea con lo sciopero si terrà tra le 9.30 e le 11 una
manifestazione nelle adiacenze della sede Wind di via Lorenteggio a
Milano, a cui parteciperanno lavoratori provenienti da altre
regioni.
La decisione sull'esternalizzazione arriverà dopo che
Vimpelcom avrà terminato la valutazione dei vendor interessati.
Come
scritto dal Corriere delle Comunicazioni alla società
vincitrice sarà concesso di proseguire lo studio di
esternalizzazione entro i primi 15 giorni di gennaio.
La società capitanata da Ossama Bessada ha inoltre pubblicato
nella intranet aziendale un comunicato per informare i dipendenti
sui processi in corso.
"I forti investimenti per la recente asta delle frequenze, le
ultime decisioni regolamentari in merito all’anticipo dei tagli
delle tariffe di terminazione mobile, con conseguente perdita per
centinaia di milioni di ricavi, insieme alla pressione della
concorrenza sul mercato con evidenti impatti sui fatturati, hanno
rafforzato la necessità di considerare modelli operativi
alternativi, al fine di consentire i futuri piani di crescita
mantenendo adeguati livelli di qualità", si legge nel
testo.
Wind – si legge ancora nel comunicato – stringerà partnership
"strategiche" con partner "solidi e
affidabili". Ericsson e Huawei le aziende con cui è
attualmente in corso la discussione. "Parte importante delle
analisi in corso è quella delle tutele per i dipendenti coinvolti
nel progetto – puntualizza l'azienda – prestando massima
attenzione alle persone, attraverso la garanzia dei posti e delle
condizioni di lavoro. La decisione finale terrà anche conto della
esistenza di adeguate opportunità di sviluppo tecnico e
professionale per il personale interessato. Alla luce di tutto ciò
il progetto ha caratteristiche effettivamente “industriali” e
non si può quindi parlare di vendita della rete. Prevediamo di
completare l’analisi e di comunicare le decisioni finali dello
studio nelle prossime settimane".