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Ftth: il valore strategico della fibra per la trasformazione digitale in Italia



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La tecnologia Fiber to the home è la scelta obbligata per le imprese che puntano a ottenere massime prestazioni dalla connettività. Le caratteristiche di stabilità e affidabilità permettono di supportare le più avanzate applicazioni digitali, dal cloud all’intelligenza artificiale. Ecco perché la fibra al 100% fa la differenza. Quali sono i vantaggi per le pmi e i piani del Governo per colmare il digital divide

Pubblicato il 14 feb 2025



città sostenibili fibra ottica

La connettività in fibra ottica fiber to the home (Ftth) permette alle imprese di utilizzare strumenti digitali che aumentano la loro produttività, competitività e capacità di innovare. Automazione dei processi e industria 4.0, analisi dei dati in tempo reale e Internet of things, cloud computing e intelligenza artificiale: tutte queste applicazioni sono possibili ed efficienti solo con la banda ultralarga garantita dalla fibra al cento per cento. In Italia, però, le imprese, spesso di dimensioni medio-piccole, sono sparse sul territorio e non sempre raggiunte da reti di ultima generazione (le cosiddette Ngn). L’Indagine sulla connettività Ftth delle Pmi italiane svolta da Agcom con l’Osservatorio Pmi della School of management del Politecnico di Milano rivela un livello di connettività potenziale pari al 49%, una percentuale inferiore rispetto al 59,6% delle abitazioni italiane servite dalla stessa tecnologia (dati Desi 2023). Questa differenza del 10% indica che molte imprese si trovano in aree dove la copertura di rete è limitata, ostacolando la loro capacità di implementare soluzioni digitali avanzate.

È un gap che il governo italiano sta cercando di affrontare da anni, prima con il piano Bul e, ora, con il Piano Italia a 1 Giga, in linea anche con la missione “Gigabit per tutti” del Decennio digitale europeo. Il grande obiettivo è andare a raggiungere con la banda ultralarga le aree non coperte, spesso perché remote o isolate – le cosiddette aree bianche (a fallimento di mercato, in cui sono assenti interventi di investimento di operatori privati) e aree grigie, dove sono già presenti una o più reti in banda larga, ma dove occorre un salto di qualità per la realizzazione di reti con velocità che si misurano in Gigabit.

Il Piano Italia a 1 Giga è il primo dei piani di intervento pubblico della Strategia italiana per la banda ultra larga – Verso la Gigabit Society, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), e prevede uno stanziamento di circa 3,8 miliardi di euro. Ha l’obiettivo di promuovere, attraverso l’intervento pubblico, investimenti in reti a banda ultralarga che consentano di garantire a tutti gli utenti una velocità di connessione in linea con gli obiettivi europei della Gigabit society e del Digital Compass europeo.

Che cos’è l’Ftth

Ma che cos’è esattamente l’Ftth o Fiber-to-the-home? È una tecnologia di telecomunicazioni che porta la fibra ottica direttamente fino all’abitazione o all’ufficio dell’utente finale. A differenza di altre soluzioni come Fttc (Fiber to the cabinet) o Fttb (Fiber to the building), in cui l’ultimo tratto della connessione utilizza ancora cavi in rame, l’Ftth garantisce un’infrastruttura completamente in fibra ottica. Questo permette velocità di trasmissione dei dati molto elevate, maggiore stabilità della connessione e minore latenza.

Ftth vs Fttc: le differenze principali

La principale differenza tra l’Ftth e l’Fttc riguarda il percorso della fibra ottica e le prestazioni offerte. Nell’Ftth la connessione è interamente in fibra e la fibra arriva direttamente dentro l’abitazione o l’ufficio; nell’Fttc, invece, la fibra arriva fino a un armadio stradale (cabinet) e l’ultimo tratto è in rame (Vdsl/Vdsl2).

Da ciò consegue che la velocità di connessione nell’Fttc è nettamente inferiore: generalmente tra 100 Mbps e 300 Mbps (in upload ancora più basso), mentre nell’Ftth può superare i 10 Gbps in download e upload. Per questo la fibra al cento per cento dell’Ftth si lega al concetto di “Gigabit economy” e “Gigabit society”.

L’Fttc ha anche maggiore latenza, ovvero il ritardo tra l’invio e l’arrivo del segnale, ed è sensibile a interferenze e condizioni atmosferiche; inoltre, il segnale si degrada con la distanza tra il cabinet e l’abitazione – tutti svantaggi che l’Ftth risolve. Al tempo stesso, l’Fttc è meno costoso da installare, perché sfrutta parte dell’infrastruttura esistente, mentre l’Ftth richiede scavi e cablaggio fino alle case.

Ftth come pilastro della digitalizzazione nelle Pmi

L’Ftth non è solo una tecnologia per una connessione più veloce, ma un vero e proprio abilitatore per il processo di digitalizzazione nelle pmi.

Utilizzare una connessione Ftth significa investire in un’infrastruttura capace di supportare le applicazioni tecnologiche evolute, come il cloud computing, la realtà virtuale e aumentata, grandi volumi di dati e, non da ultimo, le soluzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale. Poter usare queste tecnologie in modo efficiente permette la crescita del business, genera ulteriore innovazione e rende le imprese competitive e pronte ad espandersi sul mercato globale.

“L’innovazione digitale può rappresentare uno stimolo importante per la produttività e la performance delle pmi, rafforzando la loro competitività in un contesto globale sempre più connesso e segnato da evoluzioni tecnologiche rapide, come evidenziato dall’emergere dell’intelligenza artificiale generativa”, si legge nell’Indagine sulla connettività Ftth delle Pmi italiane di Agcom e Polimi. “In tal senso, la connettività costituisce uno dei principali fattori abilitanti per la trasformazione digitale. Essa favorisce l’efficace adozione di tecnologie tanto di base quanto avanzate e stimola la circolazione di informazioni nelle imprese e verso l’ecosistema, promuovendo così la creazione di un ambiente fertile per l’innovazione”.

La Commissione europea riconosce la centralità della connettività per la digitalizzazione: l’infrastruttura di rete costituisce uno dei quattro pilastri del Decennio Digitale europeo, il programma che, indicando obiettivi specifici da realizzare entro il 2030, guida la trasformazione digitale dell’Unione. Tra i target stabiliti vi è il raggiungimento di una copertura totale di rete fissa a capacità molto elevata (Vhcn).

Ftth, tre caratteristiche chiave

L’Ftth è fondamentale per la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, in particolare, per tre caratteristiche.

La connettività ad alta velocità, che si traduce in trasferimenti di dati rapidi, fondamentali per l’adozione di soluzioni cloud, videoconferenze ad alta definizione e applicazioni che richiedono una bassa latenza, spesso mission-critical.

Stabilità e affidabilità: ciò significa una riduzione dei tempi di inattività e una maggiore affidabilità nelle operazioni quotidiane, cruciali per mantenere un’elevata produttività (pensiamo alle tante piccole e imprese della manifattura).

Abilitazione di nuove tecnologie e soluzioni digitali: una rete Ftth permette di integrare e utilizzare tecnologie avanzate come il cloud computing, l’Internet of things (Iot), il lavoro da remoto e il machine learning. Queste tecnologie possono migliorare i processi interni e aprire nuove opportunità di business.

In definitiva, l’Ftth supporta la trasformazione digitale.

Come l’Ftth supporta la trasformazione digitale

L’Ftth è un elemento chiave nella trasformazione digitale, perché fornisce un’infrastruttura di connettività ad altissime prestazioni che abilita l’adozione di nuove tecnologie e modelli di business digitali. Per esempio, l’Ftth consente di utilizzare applicazioni basate sul cloud in modo efficiente, senza ritardi o interruzioni. Le aziende possono accedere a servizi SaaS (software as a service), archiviazione cloud, backup automatici e strumenti di collaborazione remota senza problemi di banda o latenza.

I vantaggi della fibra per la digital transformation

In generale, con una connessione Ftth il lavoro da remoto diventa più produttivo e affidabile. Le videoconferenze in alta definizione, il trasferimento di file di grandi dimensioni e l’accesso remoto a sistemi aziendali funzionano senza interruzioni, favorendo una maggiore flessibilità lavorativa.

La fibra ottica è la base anche del paradigma Industria 4.0. Le aziende manifatturiere e industriali possono integrare sensori Iot (Internet of things) per monitorare in tempo reale macchinari, processi produttivi e logistica. Grazie alla velocità e alla bassa latenza dell’Ftth, i dati vengono raccolti e analizzati in tempo reale, ottimizzando i processi e riducendo i costi operativi.

L’Ftth consente alle imprese anche di sviluppare strategie di e-commerce avanzato, migliorare l’esperienza utente sui siti web, gestire grandi volumi di dati sui clienti e implementare soluzioni di marketing digitale basate sull’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva.

Ancora: grazie alla fibra ottica, le aziende possono implementare sistemi di cybersecurity avanzati, proteggere i dati sensibili con crittografia e garantire connessioni Vpn sicure per i dipendenti remoti.

Non da ultimo, l’Ftth è più sostenibile: consuma meno energia rispetto alle reti in rame e riduce la necessità di spostamenti grazie al lavoro da remoto e ai servizi digitali, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO₂.

I vantaggi dell’Ftth per le piccole e medie imprese

L’Ftth rappresenta un investimento strategico per le pmi. Come evidenzia l’Indagine sulla connettività Ftth delle Pmi italiane di Agcom e Polimi, la tecnologia Ftth permette alle imprese di contare su prestazioni elevate in termini di velocità, anche in periodi di picco della domanda e ciò dà alle piccole e medie imprese una competitività che, spesso, per dimensioni e collocazione geografica non riescono a raggiungere. Infatti, la banda ultralarga

evita rallentamenti nell’operatività e nella produttività aziendale;

consente di svolgere attività che richiedono un’elevata ampiezza di banda, come videoconferenze, condivisione e gestione di file e applicazioni in cloud o streaming di video in alta definizione;

favorisce l’automazione e i processi digitali attraverso l’applicazione di tecnologie di intelligenza artificiale e Internet of things;

permette di accedere più velocemente a informazioni e applicazioni ospitate nel cloud aziendale tramite strumenti SaaS e altre piattaforme. Pensiamo all’utilizzo di un Crm per la gestione di dati relativi a clienti e prospect: grazie a una velocità più elevata, le aziende possono migliorare l’efficacia delle attività legate alla vendita e al servizio clienti, potendo accedere tempestivamente alle informazioni ed evitare ritardi nella comunicazione con clienti e prospect.

Inoltre, la tecnologia a fibra ottica abilita la cosiddetta velocità simmetrica (ossia tempi di download e upload uguali), aumentando l’efficienza lavorativa degli utenti, che possono svolgere più attività nello stesso momento. Ciò si traduce in miglioramento delle performance delle attività aziendali e della produttività, nonché in un prezioso supporto all’ampliamento dell’impresa e alla sua internazionalizzazione.

Ftth in Italia: progressi e prospettive

Il 27% delle risorse totali del Pnrr sono dedicate alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi per le “Reti ultraveloci” (Missione 1 – Componente 2 – Investimento 3), in linea di continuità con laStrategia per la banda ultra larga“.

La Strategia, oltre a completare il Piano di copertura delle aree bianche e delle misure di sostegno alla domanda di connettività, prevede cinque nuovi piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l’offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente. I piani sono dedicati alla popolazione nel suo insieme (Piano Italia a 1 Giga, Italia 5G e Isole minori), ma anche a specifici settori quali le scuole (Piano Scuola Connessa) e le strutture sanitarie (Piano Sanità Connessa).

Infratel Italia, in qualità di soggetto attuatore degli interventi del Governo per le infrastrutture di telecomunicazione sulla base della convenzione con il Dipartimento per la trasformazione digitale e la capogruppo Invitalia, svolge attività di monitoraggio e verifica dell’esecuzione dei piani da parte dei beneficiari.

L’obiettivo del Piano Italia a 1 Giga è di realizzare infrastrutture di rete a banda ultra larga che garantiscano la velocità di trasmissione di almeno 1 Gbit/s sull’intero territorio nazionale al 2026.

Il digital divide delle imprese

Il piano intende accelerare il percorso verso il superamento del digital divide anche nel mondo dell’impresa dove solo il 49% delle Pmi ha accesso a una rete Ftth.

L’attuale stato dell’arte della copertura Ftth per singole regioni restituisce un quadro “a macchia di leopardo”, con poche regioni che garantiscono una copertura capillare della rete Ftth, distribuite al Nord, Centro e Sud Italia, e tutte le altre (13 su 20) in cui la percentuale di imprese che non ha accesso a una velocità di connessione superiore a 30 Mbit/s è superiore alla media nazionale. Tra le regioni meglio connesse figurano Lombardia, Lazio, Campania, Liguria e Molise. Il Veneto e l’Emilia-Romagna in cui operano, rispettivamente, l’11 e il 9% delle pmi italiane, mostrano una situazione da migliorare con riguardo alla connettività. Tra le città, Prato è in cima alla classifica, con l’82% di Pmi raggiunte da connessione Ftth, seguita da Milano (76%) e Trieste (73%). Tra le prime dieci province figurano anche Palermo e Cagliari, nonché Roma e Napoli. A far registrare il risultato peggiore è Bolzano (46%).

A pagare il prezzo di una scarsa connettività sono soprattutto il settore dell’agricoltura e quello delle attività estrattive, mentre il comparto dei servizi finanziari, Ict e professionali risulta avere la copertura Ftth più elevata (68% di pmi raggiunte da connessione Ftth e 7% con velocità massima di connessione inferiore a 30 Mbit/s). La manifattura presenta margini di miglioramento, con solo il 40% delle imprese raggiunto da connessione Ftth e numerose aziende con una copertura scarsa.

Fibra, i dati Agcom

In linea generale, secondo i dati diffusi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) tramite l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo ai primi nove mesi dell’anno, l’Italia fa segnare un progresso nella diffusione della banda ultralarga: attualmente, tre connessioni fisse su quattro superano la velocità di 100 Megabit al secondo, segno di una crescente modernizzazione delle infrastrutture. A settembre 2024, le linee broadband hanno raggiunto i 19,20 milioni, con una notevole crescita delle connessioni Ftth, che ha visto un aumento di 290mila linee rispetto al mese precedente (sommando abitazioni e imprese).

Crescono le linee con capacità trasmissiva di almeno 1GB/s, salite dal 7,6% al 26,2%. Questo indica una chiara direzione verso connessioni sempre più rapide e affidabili, che rappresentano una base infrastrutturale essenziale per lo sviluppo digitale del paese.

Espansione dell’Ftth: progetti in corso

Come si legge sul sito di Infratel, la Strategia Italiana per la banda ultralarga è in attuazione su tutto il territorio nazionale con tre gare per la concessione di lavori aggiudicate e con lavori in corso, oltre agli interventi (diretti e a contributo) avviati a partire dal 2012, con l’incarico da parte del Ministero dello sviluppo economico.

Si tratta di interventi realizzati secondo il modello diretto, in cui l’infrastruttura realizzata, di proprietà pubblica, viene messa a disposizione degli operatori del mercato Tlc per l’offerta dei servizi agli utenti finali, mediante la cessione di diritti d’uso su quota delle infrastrutture o sulle singole fibre ottiche in modalità Iru (Indefeasible right of use), per la realizzazione di reti ottiche abilitanti Ngn in oltre 600 comuni.

Sono inoltre stati realizzati interventi secondo il cosiddetto modello “a contributo”, relativi ai Progetti di investimento, presentati da operatori di Tlc, in cui l’infrastruttura realizzata resta di proprietà dell’operatore aggiudicatario, rivolti alla diffusione delle reti abilitanti servizi a banda ultra larga per cittadini e imprese.

Il Piano aree bianche

Il primo tassello della strategia è rappresentato dal cosiddettoPiano aree bianche”e riguarda le aree a fallimento di mercato presenti sull’ intero territorio nazionale. È qui che il Governo italiano ha scelto di sostenere, tramite fondi nazionali (Fsc), fondi comunitari (Fesr e Feasr) e fondi regionali, un modello ad “intervento diretto”, autorizzato dalla Commissione europea ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato.

Al Piano aree bianche fa seguito una seconda fase della Strategia, con interventi destinati alle aree grigie e all’incentivazione della domanda di banda ultra larga da parte di cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni.

Il Piano aree grigie

Con il bando “Italia a 1 Giga” il Governo mette a disposizione quasi 3,5 miliardi di euro dai fondi del Pnrr. Il Piano mira a fornire connettività ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload alle unità immobiliari che, a seguito delle attività di mappatura – eseguite da Infratel Italia nel corso del 2021 – sono risultate non coperte da almeno una rete in grado di fornire velocità di connessione in download pari o superiori a 300 Mbit/s.

I civici coinvolti nella misura sono quasi 7 milioni in tutta Italia, suddivisi in 15 aree geografiche, i cosiddetti lotti, che saranno oggetto di intervento da parte degli operatori vincitori dei finanziamenti.

Questa gara, a differenza del Piano “Aree bianche”, è strutturata con un modello cosiddetto “a contributo”, vale a dire che il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota non inferiore al 30% rimarrà a carico del beneficiario. I vincitori della gara, Open Fiber e Fibercop, dovranno garantire a tutti gli operatori di mercato l’accesso all’ingrosso – cosiddetto wholesale – alle infrastrutture finanziate, sulla base di quanto stabilito dalle linee guida dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e dal bando di gara.

La mappatura

Per definire il perimetro di intervento pubblico, con il supporto tecnico di Infratel Italia, è stata effettuata, nel periodo dal 30 aprile al 5 giugno 2021, una prima mappatura delle reti fisse esistenti o pianificate (entro il 2026) e una successiva nel periodo dal 13 ottobre al 15 novembre 2021. Quest’ultima ha riguardato le sole aree originariamente incluse nel “Piano aree bianche” del 2016.

Secondo la nuova mappatura, frutto della consultazione Infratel sul Piano Italia a 1 Giga volta a individuare i cosiddetti civici di prossimità non finanziabili, risulta che 49.617 civici non sono ammissibili a finanziamento pubblico, ovvero con fondi Pnrr, e 46.443 sono ammissibili. A seguito di interlocuzioni con l’Europa sono finiti fuori dal computo dei finanziamenti pubblici i civici localizzati entro 50 metri da una rete esistente nonché quelli già cablati.

Dei 96.060 civici di prossimità mappati dalla nuova consultazione ammontano dunque a 49.617 quelli non ammissibili: 17.160 sono quelli che risultano coperti sulla base delle analisi di Agcom a cui ne vanno aggiunti 32.457 risultanti dalle dichiarazioni di copertura da parte degli operatori. I 96mila e passa sono tutti in capo a Open Fiber, aggiudicataria del piano Italia a 1 Giga insieme con Fibercop, e riguardano dunque le regioni dei lotti aggiudicati alla compagnia guidata da Giuseppe Gola, ossia Puglia, Toscana, Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Veneto e Lombardia.

Rame vs fibra Ftth

Tra le tecnologie di accesso alla rete fissa in Italia, il rame è ancora presente, benché in netto calo: tra giugno 2018 e giugno 2024, le connessioni completamente in rame sono scese del -49,5% mentre l’Ftth è passato dal 3,4% al 25,8%, secondo quanto emerso dallo studio “Obiettivo Italia Connessa” realizzato da I-Com nell’ambito di Futur#Lab, progetto di I-Com e Join Group con la partnership di Ericsson, FiberCop, Inwit e Open Fiber.

Tuttavia, le connessioni in rame restano il 15,8% del totale su una base di accessi che rimane stazionaria. Questo lascia temere che lo switch off del rame a favore delle connessioni in fibra fino all’abitazione (Ftth) non potrà avvenire prima del 2036, contro gli auspici di Bruxelles, che ritiene appropriato raggiungere lo switch off del rame per l’80% degli abbonati nell’Ue entro il 2028 e per il restante 20% entro il 2030.

Eppure la transizione a una rete completamente in fibra ottica non offre solo vantaggi economici, ma anche importanti benefici in termini di efficienza energetica.

Ftth e la riduzione dell’impatto ambientale

Le fibre ottiche, infatti, consumano meno energia rispetto alle tradizionali reti in rame, permettendo una trasmissione dei dati con minori perdite e riducendo l’impatto ambientale.

Rispetto alle tecnologie precedenti, infatti, le reti in fibra sono composte da elementi passivi, i quali non richiedono, a differenza di quanto avviene con i cavi in rame, una perpetua erogazione di energia elettrica.

In termini concreti, l’impronta energetica per utente della fibra ottica è di circa 2 Wh, mentre è di 10 Wh nel caso della tradizionale connessione in rame. Tutto ciò porterebbe, secondo Open Fiber, ad na riduzione del consumo energetico annuo di approssimativamente 560 GWhe, a livello economico, ad un risparmio annuo complessivo di circa 132 milioni di euro.

Nel complesso, seguendo quanto riportato dal report del 2023 dell’Etno sullo stato delle comunicazioni digitali, la riduzione dei consumi di energia dovuta al passaggio dalle reti in rame alle infrastrutture Ftth ammonta a circa l’80%.

Implementare l’Ftth nelle Pmi: un approccio pratico

Ecco come possono procedere le imprese nella loro adozione dell’Ftth.

Valutazione delle esigenze aziendali: Analizzare il fabbisogno di banda, il numero di utenti e le applicazioni aziendali che trarrebbero vantaggio dalla fibra ottica.

Verifica della disponibilità dell’Ftth: Controllare la copertura Ftth nella propria area e confrontare le offerte dei vari provider.

Pianificazione dell’infrastruttura: Definire il percorso dei cavi in fibra all’interno dell’azienda, ottimizzando il cablaggio per ridurre interferenze e costi.

Scelta del provider e del piano di servizio: Valutare contratti, Sla (Service level agreement) e costi per selezionare l’opzione più vantaggiosa.

Installazione e configurazione: Coordinare l’installazione con il provider, configurare router e switch compatibili con la fibra ottica.

Test e ottimizzazione: Dopo l’attivazione, effettuare test di velocità e latenza per assicurare il corretto funzionamento.

Formazione del personale: Istruire i dipendenti sull’uso della nuova connettività per massimizzarne i benefici.

Ftth e l’ottimizzazione della rete aziendale

L’adozione della tecnologia Ftth non solo garantisce connessioni Internet ad alta velocità, ma rappresenta un elemento chiave per l’ottimizzazione delle reti aziendali.

Innanzitutto, la fibra ottica fornisce connessioni ultraveloci e stabili, riducendo latenza e congestione della rete.

Inoltre, permette una maggiore scalabilità: la banda larga in fibra consente alle aziende di aumentare il numero di dispositivi connessi senza compromettere le prestazioni.

La fibra ottica è anche meno vulnerabile alle interferenze elettromagnetiche e offre maggiore protezione contro le intrusioni informatiche rispetto alle reti in rame.

Procedure chiave per ottimizzare la rete aziendale

Segmentazione della rete: utilizzare Vlan e QoS (Quality of Service) per ottimizzare il traffico e garantire priorità ai servizi critici.

Aggiornamento dell’infrastruttura It: implementare router e switch compatibili con la fibra ottica per massimizzare le prestazioni della rete.

Utilizzare strumenti di monitoraggio della rete per identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi di connettività.

Implementare soluzioni di cybersecurity (firewall avanzati, Vpn e crittografia per proteggere i dati aziendali). Particolarmente rilevanti oggi le soluzioni basate su Ai per ottimizzare la gestione della rete e migliorare l’efficienza operativa.

Costi e gestione della rete Ftth

L’installazione della fibra ottica richiede un investimento iniziale significativo, che include la posa dei cavi, l’acquisto di apparati di rete compatibili e le eventuali opere infrastrutturali. Ma, una volta implementata, la rete Ftth ha costi operativi relativamente bassi rispetto alle tecnologie in rame, grazie alla ridotta necessità di manutenzione e alla maggiore durabilità della fibra ottica.

Per quanto riguarda la tariffazione, gli operatori telecom offrono diversi piani di abbonamento basati su velocità e Sla (Service level agreement) tra cui le aziende possono scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Quanto alla manutenzione, la rete Ftth può essere gestita internamente dall’azienda o affidata a un provider di servizi gestiti, che si occupa di monitoraggio, aggiornamenti e sicurezza. La gestione interna richiede personale It qualificato, strumenti di monitoraggio della rete e procedure di manutenzione regolari per garantire un funzionamento ottimale. Affidarsi a un provider di servizi gestiti, invece, può ridurre il carico di lavoro del team It interno e garantire interventi rapidi in caso di guasti o aggiornamenti critici, migliorando così la continuità operativa.

Infine, il ritorno sull’investimento (Roi): grazie all’aumento della produttività, alla riduzione delle interruzioni di servizio e alla maggiore efficienza operativa, il ritorno sull’investimento in Ftth può essere significativo nel lungo periodo. La maggiore velocità e stabilità della rete si traducono in un miglioramento delle prestazioni aziendali, riducendo i tempi di inattività e migliorando la soddisfazione del cliente. Inoltre, la capacità di supportare soluzioni cloud, smart working e cybersecurity avanzata consente alle aziende di essere più flessibili e competitive sul mercato, massimizzando i benefici economici derivanti dall’adozione della fibra ottica.

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