Dopo oltre 10 ore di trattativa, Tim e i sindacati hanno firmato l’ipotesi di accordo tra su solidarietà, lavoro agile e customer care. L’intesa riguarda la solidarietà difensiva a partire dal 16 luglio e fino al 31 dicembre 2026 con una percentuale pari al 15,64% uguale per tutti. È prevista l’integrazione salariale pari all’85% che sarà determinata dall’integrazione da parte del fondo bilaterale di solidarietà pari all’80% e dal riconoscimento del buono pasto sulle giornate di solidarietà con ristoro mensile.
È stato condiviso anche un premio di risultato biennale con un incremento di 50 euro.
Le ipotesi di accordo verranno sottoposte ai lavoratori in assemblea nei prossimi giorni. Entro il 14 luglio dovrà essere sciolta la riserva.
Riguardo al lavoro agile se l’ipotesi di accordo passerà il vaglio delle assemblee, il nuovo modello frutto dell’accordo sarà operativo dal 28 luglio.
Indice degli argomenti
Tim-sindacati, ipotesi di accordo su solidarietà e lavoro agile
Non commenta per ora Tim: le dichiarazioni arriveranno ad accordo definitivo. Ma intanto i sindacati esprimono soddisfazione: l’ipotesi tutela i lavoratori. Tuttavia, adesso bisogna andare avanti e pensare alla crescita e al rilancio dell’azienda, come sottolinea Riccardo Saccone, segretario generale di Slc Cgil.
“Questo è un accordo in continuità con quanto fatto negli scorsi anni, in una logica difensiva, o – diciamo – di prevenzione dei problemi. Ora il tema vero è capire quali saranno le politiche che Tim metterà campo per fare inversione di rotta”, afferma Saccone sentito da CorCom. “Abbiamo preso atto della divisione societaria in due – sulla quale abbiamo espresso disaccordo – e accogliamo positivamente l’ingresso di Poste. Ora ci aspettiamo che, con la stabilizzazione della governance, ci sia un cambio di passo e arrivi la crescita, la riprofessionalizzazione delle persone e il cambio del mix generazionale. Dopo gli accordi difensivi che hanno, giustamente, tutelato le persone e l’occupazione siamo arrivati al momento di scrivere una storia nuova e fare un salto di qualità”.
Sindacati soddisfatti. Ma ora Tim pensi alla crescita
“Ci dispiace di dover ricorrere di nuovi agli ammortizzatori dopo la separazione societaria di Tim”, è il commento rilasciato a CorCom da Giulio Neri, segretario nazionale di Uilcom. “L’azienda resta in fase transizione, ma i sindacati ora desiderano una nuova fase: vogliamo ragionare di prospettive industriali, non di contenimento dei costi aziendali”.
Sul lavoro agile, Uilcom avrebbe preferito un accordo strutturale e non a termine, prosegue Neri, ma di positivo c’è l’introduzione di nuove tutele per la genitorialità e la disabilità”. E anche sui turni del customer care, “C’è ancora da fare, ma abbiamo fatto dei passi in avanti”, evidenzia Neri.
Il sindacalista conclude: “Siamo in attesa della svolta per Tim, pur tenendo conto delle difficoltà del setttore delle Tlc. Il cambio di assetto aziendale è positivo, anche se dobbiamo capire ancora come la futura gestione e quali le sinergie con Poste”.
Turni meno pesanti al customer care
Tra i sindacati presenti alla firma dell’ipotesi di accordo con Tim c’è anche FISTel Cisl. Il Segretario generale nazionale Alessandro Faraoni ha commentato: “Come Fistel abbiamo lavorato fin dal primo incontro per trovare una soluzione che desse una risposta alle esigenze dei lavoratori sia sul lavoro agile che sul customer care. Auspichiamo anche che il rinnovo della solidarietà sia propedeutico ad un percorso che permetta all’azienda, dal 2026/2027, di intraprendere una strada di crescita, anche grazie ai servizi innovativi, cloud, cybersecurity e si lasci alle spalle gli ammortizzatori sociali”.
Faraoni ha riferito che “dal 1° settembre ci saranno interventi sui turni delle 21 del customer e la riattivazione dei lavori della commissione per l’analisi matrici. Nei prossimi giorni l’ipotesi di accordo sarà portata al vaglio delle lavoratrici e lavoratori, in caso di risultato positivo della consultazione, verrà stoppata l’iniziativa unilaterale aziendale sui rientri da lavoro agile, per partire con il nuovo modello concordato a partire dal 28 luglio”.
Il sindacalista ha concluso: “Come Fistel siamo soddisfatti del lavoro svolto dal coordinamento e dalle segreterie che, dopo 12 ore di trattativa, ha permesso di riequilibrare scelte unilaterali aziendali, evitando disagi notevoli sul lavoro agile, dando risposte alle esigenze di gruppo, ridistribuendo ricchezza con il PdR e riapriendo il tema turni e matrici sul call center. È stata premiata la volontà di contrattazione che ci ha visti impegnati fin dalle prime battute per evitare l’attuazione di iniziative aziendali non condivise con il sindacato”.
Riparte la trattativa sul contratto nazionale delle Tlc
I sindacati si sono anche incontrati, in un’altra trattativa di primo piano, con Asstel e annunciano “finalmente la ripresa del confronto sul contratto delle telecomunicazioni fermo da più di 30 mesi e che aveva generato tensioni”, ha riferito a CorCom Salvo Ugliarolo, segretario generale di Uilcom. “Siamo soddisfatti, l’auspicio è di poter accelerare”.
Il primo incontro in plenaria è fissato per il 31 luglio, come deciso da Asstel e dai sindacati nell’incontro preparatorio.