Dal palco del Meeting di Rimini, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola lancia un messaggio chiaro e diretto: “Serve il rafforzamento dei nostri mercati unici nei settori dell’energia, dei servizi bancari, dei mercati dei capitali, delle telecomunicazioni e della difesa. È così che potremo colmare il divario tecnologico con Stati Uniti e Cina”.
Il suo intervento ha posto al centro il tema dell’integrazione economica come risposta alla crescente pressione competitiva globale. L’Europa, ha detto, deve diventare più agile, più veloce e più giusta. E per farlo, deve semplificare le regole e rafforzare il mercato unico europeo.
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Meno regole, più azione
Metsola ha criticato l’eccesso di burocrazia che frena l’azione politica e ostacola le imprese. “Approvare 13mila provvedimenti legislativi, come nella scorsa legislatura, contro i soli 3mila negli Usa, frenerebbe chiunque dal poter guidare la strada verso il futuro”.
Il Parlamento europeo, ha assicurato, non si sta tirando indietro, ma deve cambiare approccio. “L’Europa dovrebbe dare meno lezioni dal tono moralista e agire di più”. Il primo passo per una crescita stabile e sostenibile, ha ribadito, è semplificare le regole e sviluppare il commercio. Dove possiamo semplificare, dobbiamo farlo. Dove occorre correggerci e adattarci alle nuove realtà, dobbiamo farlo.
L’industria come motore dell’Europa
Nel suo intervento, Metsola ha difeso con forza il ruolo dell’industria europea. “Le nostre industrie sostengono milioni di posti di lavoro. Io sono orgogliosa delle nostre aziende. Voglio sostenerle, non ostacolarle”.
Il mercato unico europeo, se rafforzato, può diventare la piattaforma su cui costruire una nuova competitività. Un’integrazione più profonda, ha spiegato, ridurrebbe i costi, aumenterebbe gli investimenti e renderebbe più facile per le imprese operare in tutta Europa. È una visione che punta a superare le frammentazioni nazionali e a costruire un ecosistema economico europeo più coeso e resiliente.
Il coraggio di cambiare
Metsola ha citato Mario Draghi per sottolineare che “la forza economica è il soft power dell’Europa”. Ma ha anche avvertito che lo status quo non basta. “Se il mondo è cambiato, se gli Stati Uniti sono più complicati di un tempo, se la guerra in Ucraina ha messo in luce la nostra dipendenza dalla Russia, se la situazione a Gaza ha mostrato quanto abbiamo bisogno di un’Europa più forte, allora dobbiamo agire”. L’Europa non è mai stata spettatrice nel mondo, e non deve abituarsi a esserlo. “All’Europa restano solo due opzioni: un cambiamento coraggioso o la lenta e dolorosa spirale verso l’irrilevanza”.
L’Europa è o leader o follower
“O l’Europa è leader o è follower: dobbiamo avere il coraggio di cambiare”, ha detto Metsola. Gli europei, ha aggiunto, sono per natura innovatori. “Aspiriamo all’eccellenza. Per questo siamo stati protagonisti del progresso globale”.
Il mercato unico europeo deve diventare il motore di questa leadership, non solo economica ma anche politica e sociale. È il punto di partenza per costruire un’Europa capace di affrontare le sfide del futuro con strumenti adeguati e con una visione condivisa.
L’alleanza con gli Stati Uniti e lo sguardo globale
Sul fronte internazionale, Metsola ha ribadito la solidità dell’alleanza transatlantica. “Non esiste alleanza più solida, né sintonia democratica più profonda, di quella tra Europa e America. Le nostre aziende sono fondamentalmente integrate”. L’accordo commerciale provvisorio sui dazi è stato definito “un passo avanti”, ma la presidente ha invitato a guardare oltre. “Dobbiamo aprirci a nuove partnership con Africa e America Latina, basate su investimenti e relazioni commerciali solide”. L’Europa, ha detto, è sempre stata aperta alla cooperazione mondiale e deve continuare a esserlo.
Un’agenda economica per il futuro
L’intervento di Metsola si inserisce in un momento cruciale per l’Unione europea. Le sfide globali impongono una revisione profonda delle politiche economiche, industriali e commerciali. Il mercato unico europeo diventa così non solo una necessità tecnica, ma una scelta politica strategica. È la leva per costruire un’Europa più forte, più coesa e più capace di competere su scala globale. È anche lo strumento per rilanciare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee, mostrando che l’Europa può essere protagonista del cambiamento.
Il ruolo del Parlamento europeo
Metsola ha assicurato che il Parlamento europeo continuerà a fare la propria parte per garantire che le riforme necessarie vengano approvate. “È tempo di smettere di guardare all’Europa così com’è, e iniziare a costruire l’Europa come può e che può essere”. Il messaggio finale è un invito all’azione, alla responsabilità e alla visione. Il mercato unico europeo non è solo una struttura economica, ma una promessa politica. È il cuore del progetto europeo, e oggi più che mai, è il terreno su cui si gioca il futuro dell’Unione.