La notizia chiave: la sostenibilità e la regolazione delle risorse spaziali sono oggi tra le sfide più urgenti per il settore satellitare globale. L’esplosione delle costellazioni non-geostazionarie (Ngso), la moltiplicazione delle infrastrutture e l’avvento di tecnologie software-defined stanno trasformando il panorama delle comunicazioni satellitari. In questo scenario, la gestione efficiente dello spettro radio e delle risorse orbitali diventa cruciale per garantire l’accesso equo e la sicurezza delle operazioni nello spazio. È quanto sottolinea Victor Strelets, chairman Itu-R Study group 4, in un approfondimento pubblicato dall’International telecommunication union (Itu).
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Satelliti: un’urgenza strategica per la regolazione globale
La crescita delle costellazioni Ngso, secondo Strelets, “rende la sostenibilità dello spazio una questione non più rinviabile nei prossimi 5-7 anni”. Il problema è complesso e tocca diversi aspetti: l’accesso equo alle risorse limitate di spettro e orbite, la sicurezza dei movimenti dei veicoli spaziali, l’impatto ambientale dei lanci e dello smaltimento, la rimozione dei detriti spaziali.
Il cuore della questione, però, resta la regolazione. “La sfida più pressante per l’Itu è assicurare un uso efficiente dello spettro e delle orbite, mentre le costellazioni si moltiplicano”, afferma Strelets. La mancanza di un quadro regolatorio chiaro rischia di compromettere la sostenibilità a lungo termine delle attività satellitari.
Il vuoto regolatorio e il ruolo crescente del privato
Negli ultimi anni, il settore privato ha assunto un ruolo sempre più attivo nello sviluppo delle regole per le attività spaziali. Questo perché, come sottolinea Strelets, “le organizzazioni delle Nazioni unite spesso ritardano decisioni chiave o non riescono a determinare le responsabilità per lo spazio extra-atmosferico”.
Un esempio emblematico è la gestione del traffico spaziale, che non gode della stessa attenzione riservata al traffico aereo dall’Icao o alla sicurezza della navigazione dall’Imo. In questo vuoto, associazioni industriali e gruppi privati stanno avanzando proposte per regolamentare il traffico satellitare e alcune aziende hanno annunciato progetti per la pulizia dello spazio.
Tuttavia, Strelets avverte: “Queste iniziative, pur utili, mettono in luce l’inadeguatezza dell’attuale coinvolgimento del settore pubblico e delle organizzazioni internazionali”. La regolazione dello spazio, secondo l’esperto Itu, deve restare prerogativa degli Stati sovrani, attraverso regole condivise in sede internazionale e con la partecipazione attiva del privato. Solo così si può bilanciare la dinamicità delle imprese con la responsabilità degli Stati verso gli obblighi internazionali.
Satelliti e governance multilaterale: il valore della cooperazione
La storia dei sistemi satellitari globali dimostra il valore del riconoscimento ufficiale delle tecnologie chiave da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare delle agenzie specializzate dell’Onu. Il caso del Global navigation satellite system (Gnss), che integra Gps, Glonass e altri sistemi, è emblematico: “Il sistema globale, istituito sotto l’egida dell’Unoosa nel 2005, dipende dal contributo regolatorio dell’Itu insieme a Icao e Imo”, ricorda Strelets.
Un altro esempio è il Global mobile personal communications by satellite (Gmpcs), gestito dall’Itu in collaborazione con regolatori nazionali e operatori di sistema per armonizzare approvazioni, licenze, marcature, dati di traffico e raccomandazioni doganali.
Regolazione e domanda: un equilibrio sempre più difficile
La domanda di regolazione internazionale delle attività spaziali cresce più rapidamente della capacità delle agenzie Onu e dei regolatori nazionali di rispondere. I trattati fondamentali delle Nazioni unite, adottati oltre cinquant’anni fa, definiscono lo spazio come patrimonio dell’umanità e fissano i diritti e i doveri degli Stati per l’uso pacifico.
Ma oggi, con lo sviluppo accelerato dei satelliti, né le agenzie Onu né i regolatori nazionali riescono a tenere il passo con la domanda di spettro e risorse orbitali. “In alcuni casi, quando operatori satellitari si fondono, le responsabilità previste dalla Costituzione Itu, dalla Convenzione Itu e dal Regolamento radio vengono meno”, sottolinea Strelets.
La preparazione alla crescita rapida delle costellazioni satellitari è una delle principali sfide affrontate dall’Itu nel suo Space sustainability forum.
Satelliti e sostenibilità: le iniziative Itu
L’Itu radiocommunication sector (Itu-R), sulla base della Risoluzione 74 dell’ultima Radiocommunication assembly (Ra-23), sta conducendo studi su misure pratiche per rafforzare la sostenibilità spaziale. Il Study group 4 dell’Itu-R, dedicato ai sistemi e alle reti satellitari, ha avviato tre attività chiave:
- La preparazione di un manuale sulla sostenibilità spaziale.
- La stesura di una raccomandazione per la rimozione a fine vita dei satelliti Ngso.
- Attività tecniche per prevenire interferenze dannose e promuovere un uso razionale ed equo dello spettro, con particolare attenzione all’identificazione e mitigazione delle interferenze tra sistemi Ngso.
“Si tratta di compiti complessi e fondamentali”, spiega Strelets. “Attraverso queste attività, l’Itu può contribuire in modo sostanziale allo sviluppo sostenibile dello spazio”.
Congestione e limiti delle risorse: la nuova frontiera per i satelliti
La congestione dello spettro e delle risorse orbitali è destinata a diventare il principale ostacolo all’uso illimitato dello spazio. “Questa è la parte più complessa del mantenere sostenibile l’utilizzo dello spazio”, afferma Strelets. Le problematiche di compatibilità elettromagnetica limitano già oggi il posizionamento sicuro dei satelliti anche in orbita geostazionaria (Gso). Per i sistemi non-geostazionari, la situazione è ancora più intricata, rendendo essenziale il coordinamento internazionale tramite l’Itu.
Le costellazioni multi-satellite Ngso richiedono cooperazione internazionale per ottenere permessi nei diversi territori e per armonizzare l’uso dello spettro e gli standard di interfaccia delle apparecchiature radio. “Questi obiettivi sono praticamente irraggiungibili senza organizzazioni internazionali imparziali”, sottolinea Strelets.
Satelliti: verso una governance globale e inclusiva
Il concetto di sviluppo sostenibile dello spazio abbraccia una vasta gamma di temi: responsabilità degli Stati, accesso equo, uso efficiente delle risorse limitate. La sostenibilità dei satelliti non è solo una questione tecnica, ma anche politica e sociale. Serve una governance multilivello, capace di integrare la spinta innovativa del privato con la responsabilità pubblica e la tutela dell’interesse collettivo.
La sfida, conclude Strelets, è “trovare un equilibrio tra la dinamicità delle imprese e la responsabilità degli Stati, per garantire che lo spazio resti una risorsa condivisa e sostenibile per le generazioni future”.