In un mondo sempre più digitalizzato, le infrastrutture digitali non sono solo strumenti di connessione, ma vere e proprie colonne portanti dello sviluppo economico globale. Le sfide connesse alla trasformazione sono molteplici, ma il loro impatto è fondamentale in tutti i settori, dalle piccole imprese alla grande industria, passando per l’educazione e l’innovazione sociale. Francesco Marconi, Partner di Andersen Italia, e Segun Ogunsanya, Chairman di Airtel Africa Foundation, componenti della Task Force on Digital Transformation del B20 che si riunirà dal 18 al 20 novembre a Johannesburg, in Sudafrica, hanno discusso con CorCom dei temi al centro del dibatto del summit alle porte.
Indice degli argomenti
Un’educazione digitale per il futuro del lavoro
Bussola del dibattito al B20 sarà certamente il tema di un’alfabetizzazione digitale universale, che parte già dai programmi scolastici. “L’istruzione deve evolversi per abbracciare le nuove competenze necessarie in un mondo sempre più connesso – sottolinea – La formazione digitale non deve limitarsi alla teoria, ma deve prevedere anche la pratica e l’integrazione di competenze cruciali come la sicurezza informatica e la programmazione”.
“La digitalizzazione è ormai una necessità, e quindi formare i cittadini in modo continuo è essenziale per far fronte al cambiamento rapido delle tecnologie. Ma questa formazione deve essere accessibile a tutti,” evidenzia.
Una delle chiavi di questa trasformazione è la creazione di programmi educativi che includano non solo le scuole ma anche la formazione professionale continua. Per il partner di Andersen, “il sistema educativo deve essere allineato con le esigenze del mercato del lavoro, dove le tecnologie cambiano rapidamente e le professioni si evolvono”.
“Le politiche pubbliche, in questo contesto, devono garantire un accesso equo agli strumenti tecnologici – dice – Tuttavia, il problema non si risolve solo a livello educativo, ma deve essere supportato da un’infrastruttura digitale solida che possa offrire a tutte le aree, anche quelle geograficamente più svantaggiate, una connessione stabile e veloce”.
Accesso universale a Internet come diritto fondamentale
In questo senso un concetto che guida il lavoro del B20 è “l’accesso a Internet è un diritto umano universale”. “Sebbene la digitalizzazione sia un fattore di crescita globale, esistono ancora enormi disparità nell’accesso alle tecnologie – riflette Ogunsanya -L’accesso a Internet è fondamentale per la crescita economica e sociale. Senza di esso, molte persone e comunità rimangono escluse dalle opportunità digitali che potrebbero cambiare le loro vite.
Ogunsanya insiste anche sull’importanza di partnership pubblico-privato per garantire l’accesso alle tecnologie nelle aree meno servite. “Le soluzioni devono includere l’adozione di tecnologie alternative come l’accesso wireless fisso (FWA) e i satelliti a bassa orbita, che sono più economici e facili da implementare rispetto alla fibra tradizionale – avverte -. Queste soluzioni possono aiutare a ridurre il divario tra le aree urbane e quelle rurali, rendendo Internet più accessibile e a prezzi più contenuti”.
Infrastrutture digitali intelligenti e sostenibilità
Un altro aspetto fondamentale è quello della sostenibilità delle infrastrutture digitali: perché non basta solo garantire l’accesso a Internet, ma è necessario farlo in modo che le infrastrutture siano sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale. “La sostenibilità delle infrastrutture digitali è la chiave per garantire che la digitalizzazione non diventi un peso per le generazioni future,” afferma Ogunsanya. Investire in infrastrutture digitali verdi è una delle priorità in agenda, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle tecnologie e promuovere un modello di sviluppo che rispetti i principi di equità e responsabilità sociale.
La governance globale dell’intelligenza artificiale
Un altro punto cruciale riguarda la governance dell’intelligenza artificiale, senza dubbio una delle tecnologie che sta guidando la trasformazione digitale, ma la sua implementazione deve avvenire nel pieno rispetto dei diritti umani. “L’intelligenza artificiale deve essere sviluppata in modo etico e responsabile. I sistemi AI devono essere trasparenti e rispondere a regole comuni condivise a livello globale – spiega Marconi – In questo ambito, è fondamentale che le politiche internazionali favoriscano la creazione di standard globali che possano garantire la sicurezza, la trasparenza e la protezione dei diritti.
Standard globali per l’intelligenza artificiale: sfide e opportunità
Il tema degli standard globali per l’intelligenza artificiale sarà dunque uno degli altri argomenti più discussi. “La difficoltà principale sta nella creazione di un framework che sia adeguato sia ai mercati avanzati che a quelli emergenti – fa sapere Marconi – La differenza tra le normative dei vari paesi rende difficile avere un approccio uniforme. Ma è fondamentale promuovere dei principi minimi di sicurezza e trasparenza che possano essere adottati globalmente,” ha dichiarato Marconi. La sfida che il B20 si propone di affrontare è quella di trovare un equilibrio tra l’innovazione e la regolamentazione, per evitare che le normative diventino troppo restrittive o obsolete.
Un futuro digitale per tutti
Le visioni di Marconi e Ogunsanya convergono su un punto fondamentale: la digitalizzazione deve essere inclusiva e sostenibile. Le politiche pubbliche, le iniziative private e le soluzioni tecnologiche devono essere indirizzate a garantire un accesso universale alle infrastrutture digitali, soprattutto nelle aree geografiche più vulnerabili. Solo con un approccio integrato che combini investimenti in infrastrutture, formazione continua e innovazione responsabile si potrà realizzare una vera trasformazione digitale che benefici tutte le persone, indipendentemente dal luogo in cui vivono o dal loro status socio-economico.