La città intelligente non è un obiettivo, ma un processo. Un’evoluzione continua che richiede infrastrutture digitali capaci di gestire dati in tempo reale, superare i silos informativi e abilitare servizi predittivi. È questa la visione proposta dal white paper “The Foundations of a Smart City” realizzato da SmartCitiesWorld in collaborazione con Cloudera e Ibm Power Systems.
Nel cuore della trasformazione urbana c’è l’edge computing, che porta capacità di calcolo e analisi vicino alla fonte del dato, riducendo latenza e costi. Insieme a big data e machine learning, questa tecnologia consente di anticipare problemi, ottimizzare risorse e migliorare l’esperienza dei cittadini, sempre più abituati a servizi digitali personalizzati.
Indice degli argomenti
Dati, AI e flessibilità: la ricetta per città resilienti
Secondo Idc, entro il 2025 verranno generati 175 trilioni di gigabyte di dati, la maggior parte proveniente dalle città. Ma la quantità non basta: serve una capacità di analisi che integri dati strutturati e non strutturati, provenienti da sensori IoT, app mobili, videocamere e sistemi legacy.
Cloudera e Ibm propongono una piattaforma open source e scalabile, capace di gestire flussi eterogenei, garantire sicurezza e governance, e abilitare l’AI predittiva. Il Cloudera Data Platform (Cdp) consente di visualizzare dove vive il dato, chi lo usa e per quali scopi, offrendo insight trasversali e operativi.
“Il valore del dato è centrale per migliorare l’esperienza del cittadino”, si legge nel report, che cita un’indagine Gartner secondo cui il 92% dei CIO considera il dato essenziale per la customer experience.
Il caso Dubai: dashboard in tempo reale e servizi personalizzati
Un esempio concreto arriva da Smart Dubai, l’iniziativa governativa che ha trasformato la città in un laboratorio di innovazione urbana. Con oltre 550 dataset integrati e 115 servizi attivi, la piattaforma Dubai Pulse consente di monitorare in tempo reale consumi idrici, flussi di persone e mobilità urbana.
Grazie all’apertura dei dati della Dubai Electricity and Water Authority (Dewa), è stato possibile creare dashboard dinamiche per pianificare risorse e migliorare la sostenibilità. Il progetto ha dimostrato come l’accesso ai dati e la loro condivisione siano fondamentali per abilitare servizi trasversali, coinvolgendo enti pubblici, sviluppatori e startup.
Europa: smart city anche nei centri storici
Non solo città nuove come Dubai. Anche in Europa, centri storici come Berlino, Vienna, Zurigo e Colonia stanno sperimentando soluzioni smart. A Berlino, la tecnologia è al servizio della sostenibilità; a Vienna si punta sul raffreddamento distrettuale; a Zurigo, una mappa 3D consente di gestire gli spazi pubblici da remoto.
Questi progetti mostrano come la digitalizzazione urbana possa essere applicata anche a contesti consolidati, attraverso il retrofit dei sistemi legacy e l’adozione di piattaforme flessibili.
Mobilità, rifiuti, acqua: l’intelligenza urbana è predittiva
Le applicazioni sono molteplici. Nel traffico, l’AI consente di regolare i semafori in tempo reale e prevedere congestioni. Nel parcheggio, i dati aiutano a ottimizzare la disponibilità e ridurre la ricerca. Nel trasporto pubblico, l’analisi dei flussi migliora l’efficienza e la puntualità.
Anche la gestione delle acque beneficia dell’AI: sensori monitorano i livelli e prevedono alluvioni, come nel caso della Thames Barrier a Londra. Per i rifiuti, i cassonetti smart segnalano il riempimento, evitando viaggi inutili dei mezzi di raccolta.
Tutti questi servizi sono interconnessi: la mobilità influisce sulla raccolta rifiuti, il traffico sulla qualità dell’aria, l’acqua sulla sicurezza. Solo una piattaforma integrata può gestire questa complessità.
Verso la città post-pandemica e resiliente
La pandemia ha evidenziato l’importanza di risposte rapide e coordinate. Quanti lavorano da casa? Come cambia la domanda di energia? Quali servizi sanitari servono? Le città smart del futuro dovranno combinare dati in modo flessibile, superando le barriere tra settori.
Secondo il World Economic Forum, entro il 2034 ci saranno 43 megacittà con oltre 10 milioni di abitanti, soprattutto in Asia e Africa. La crescita urbana e il cambiamento climatico impongono nuove strategie, basate su dati aperti, edge computing e AI.
Il ruolo della connettività: 5G e citizen-centricity
La diffusione del 5G accelera la trasformazione. Con velocità dieci volte superiori al 4G, i dispositivi mobili diventano nodi intelligenti della rete urbana, come dimostra l’app DubaiNow, che offre 115 servizi ai cittadini.
La smart city del futuro sarà centrata sulle persone, non solo sull’efficienza. I dati generati dai cittadini alimentano i servizi, ma anche le aspettative. La città deve essere accessibile, personalizzata e proattiva, capace di anticipare bisogni e migliorare la qualità della vita.
Una piattaforma per l’innovazione continua
Non esiste un punto di arrivo. La smart city è un processo evolutivo, dove ogni nuovo dataset apre possibilità inedite. Cloudera e Ibm propongono un approccio multi-cloud, ibrido e privato, che consente di sperimentare, adattarsi e innovare senza vincoli.
“La flessibilità è la chiave per liberare il potenziale dei dati”, si legge nel white paper. E con l’aumento della connettività e della varietà dei dati, anche i servizi diventeranno più ricchi, sorprendenti e centrati sul cittadino.