L’era della SIM fisica sta tramontando. Al suo posto, l’eSIM – embedded SIM – promette una connessione fluida, sicura e completamente digitale. Secondo la ricerca “User appetites for frictionless eSIM activation”, entro il 2028 saranno distribuiti quasi 4 miliardi di dispositivi consumer con eSIM e 2 miliardi di dispositivi IoT. Numeri che delineano un passaggio ormai irreversibile verso una nuova era della connettività mobile, in cui la gestione remota del profilo dell’utente diventa centrale per operatori mobili, MVNO e produttori di device.
Questa transizione, tuttavia, non è priva di sfide. Se da un lato le eSIM rappresentano un’opportunità per semplificare l’esperienza d’uso e ridurre i costi operativi, dall’altro richiedono un profondo ripensamento delle infrastrutture di backend e dei processi di attivazione. La capacità di garantire un’esperienza “frictionless” – cioè priva di ostacoli per l’utente finale – è oggi la chiave del successo.
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Il cuore della rivoluzione: l’attivazione via SM-DS
Tra i metodi più promettenti per l’attivazione delle eSIM, emerge il Subscription Manager Discovery Server (SM-DS), un sistema standardizzato che consente di scaricare i profili direttamente sui dispositivi compatibili, eliminando la necessità di QR code o applicazioni dedicate.
La survey evidenzia che il 40% degli operatori mobili e oltre un terzo degli MVNO già utilizzano questo approccio, apprezzandone la semplicità e la scalabilità.
Il vantaggio principale del metodo SM-DS è l’esperienza utente semplificata: l’attivazione avviene con un solo clic, senza procedure manuali. Tuttavia, resta un nodo cruciale da sciogliere: l’integrazione tra i sistemi di backend degli operatori e le piattaforme RSP (Remote SIM Provisioning). Circa il 40% degli MNO e quasi la metà degli MVNO ammettono che questa fase è ancora “moderatamente o molto difficile”, segno che la maturità tecnologica è in crescita ma non ancora completa.
Le difficoltà tecniche e l’urgenza della semplificazione
Uno degli aspetti più critici riguarda la gestione dell’eID, l’identificativo univoco dell’eSIM. Secondo il report, il 60% degli operatori mobili e il 62% degli MVNO riescono a recuperare l’eID del dispositivo senza complicare l’esperienza utente. Tuttavia, per il restante 40% il processo resta complesso, soprattutto quando l’attivazione avviene da remoto, costringendo gli utenti a inserire manualmente l’eID in un portale web.
Nei punti vendita fisici, invece, il processo è più fluido grazie all’assistenza dei venditori, che si occupano della scansione e della configurazione. Questa differenza mette in evidenza una frattura tra canali digitali e retail, che gli operatori devono colmare per offrire un’esperienza coerente su tutti i fronti.
Il nodo dell’interoperabilità e il peso dei discovery server
Un altro tema centrale riguarda l’interazione con i diversi discovery server disponibili sul mercato, gestiti da giganti come GSMA, Apple, Google e Samsung.
Per circa due terzi degli MNO, collegarsi a più server risulta “facile o neutrale”, ma per gli MVNO la complessità cresce: solo il 41% giudica questa attività gestibile, a causa di relazioni più deboli con i provider e risorse tecniche limitate.
La conseguenza è duplice: da un lato, gli operatori più piccoli faticano a garantire la stessa qualità di servizio dei grandi player; dall’altro, cresce la preoccupazione per la dipendenza da terze parti. Oltre due terzi degli MNO si dichiarano “moderatamente preoccupati” all’idea di affidare l’esperienza di attivazione a provider esterni, temendo di perdere il controllo diretto del rapporto con il cliente.
QR code, app o SM-DS: il mosaico delle attivazioni
Nonostante la spinta verso la semplificazione, la ricerca mostra che oggi convivono molteplici metodi di attivazione.
I QR code digitali restano i più diffusi, utilizzati dal 62% degli MNO e dal 57% degli MVNO. Seguono SM-DS e app mobili, ciascuno adottato da circa un terzo degli operatori. Le soluzioni più tradizionali, come i QR code fisici o gli entitlement server, sono ancora impiegate rispettivamente da un terzo e da un quarto del campione analizzato.
Questo scenario frammentato riflette una realtà di transizione tecnologica, in cui gli operatori cercano di bilanciare la spinta all’innovazione con la necessità di garantire compatibilità e sicurezza per tutti i dispositivi in circolazione.
La tendenza, però, è chiara: l’attivazione via SM-DS è destinata a diventare lo standard prevalente man mano che la conoscenza tecnica cresce e l’ecosistema si consolida.
L’esperienza utente come fattore competitivo
Il tema dell’esperienza d’uso emerge come il vero campo di battaglia tra operatori.
In un mercato in cui i clienti pretendono connessioni istantanee e servizi personalizzati, l’eSIM rappresenta un banco di prova per la capacità delle telco di innovare. La ricerca evidenzia che la semplicità d’attivazione e la flessibilità d’uso sono oggi tra i criteri più importanti nella scelta di un operatore, soprattutto per i consumatori più giovani e digitalmente esperti.
Per questo, le aziende che riusciranno a integrare app, backend e discovery server in un ecosistema fluido saranno le più competitive nel mercato della connettività del futuro. Il passaggio non è solo tecnologico, ma culturale: si tratta di ripensare il rapporto con l’utente alla luce di una connettività invisibile, integrata e continua.
eSIM e IoT: un binomio strategico
L’espansione dell’eSIM non riguarda solo smartphone e tablet. Sempre più operatori e produttori guardano al mondo IoT (Internet of Things) come il principale terreno di sviluppo.
Dalla smart home alla logistica, dall’automotive alla sanità, l’eSIM consente di connettere miliardi di oggetti in modo sicuro e scalabile, aprendo nuove frontiere per servizi a valore aggiunto.
L’integrazione con il modello SM-DS permette inoltre di gestire in remoto flotte di dispositivi, riducendo drasticamente tempi e costi di manutenzione. In questo senso, l’eSIM diventa il motore invisibile dell’Internet delle Cose, capace di sostenere la crescita di un’economia sempre più connessa e data-driven.
Le prospettive: un mercato maturo e in accelerazione
Le conclusioni dello studio Mobile World Live – Thales sono chiare: l’eSIM non è più una promessa, ma una realtà in rapida espansione.
Il tasso di adozione in crescita e la maturità delle tecnologie di attivazione indicano che la connettività digitale entrerà presto in una fase di stabilità. Tuttavia, per arrivarci, operatori e produttori dovranno investire in interoperabilità, formazione tecnica e user experience.
La competizione non si giocherà solo sul prezzo o sulla copertura, ma sulla capacità di offrire un servizio immediato, sicuro e senza frizioni.
E mentre l’eSIM diventa la norma, il passo successivo è già all’orizzonte: la iSIM, integrata direttamente nel chipset del dispositivo, pronta a ridefinire ancora una volta i confini della connettività mobile.
Conclusione
L’eSIM rappresenta una delle più grandi innovazioni nella storia recente delle telecomunicazioni. Il suo successo dipenderà dalla collaborazione tra operatori, produttori e fornitori di servizi per costruire un ecosistema fluido, sicuro e universale.
Come ogni rivoluzione tecnologica, la strada non è priva di ostacoli, ma il traguardo è chiaro: una connettività senza barriere, dove l’attivazione diventa invisibile e l’esperienza utente è al centro di tutto.