IL REPORT

Cybersecurity negli aeroporti: investimenti per 3,9 miliardi di dollari

I dati Sita: compagnie aeree e scali spingono sulla sicurezza informatica: 9 operatori del settore su 10 adotteranno piani ad hoc entro il 2021. Michael Schellenberg: “Solo collaborando come un’unica industria possiamo proteggerci”

Pubblicato il 06 Dic 2018

A. S.

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La cybersecurity diventa una priorità di investimento per le compagnie aeree e gli aeroporti, che soltanto nel 2018 hanno dedicato a questo capitolo di spesa 3,9 miliardi di euro. Il dato emerge dall’indagine 2018 Air Transport Cybersecurity Insights realizzata da Sita, società che si è data la mission di trasformare il viaggio aereo con la tecnologia. Nello specifico a chiusura dell’anno le aerolinee destineranno alla sicurezza informatica il 9% della loro spesa IT complessiva (nel 2017 era il 7%), mentre per gli scali si arriverà al 12% rispetto al 10% dell’anno precedente.

I particolare l’attenzione si rivolge ad accelerare il progresso e l’implementazione di iniziative concrete di prevenzione e gestione di rischi: nove compagnie su 10 infatti entro i prossimi tre anni hanno in programma di implementare programmi di cybersecurity entro i prossimi tre anni. La percentuale sale ulteriormente se si considerano gli scali, per arrivare al 95%.

Quanto alle priorità di investimento, in cima alla lista (per il 57% delle società) c’è la continuità operativa.

“L’importanza della cybersecurity è chiara a compagnie aeree e aeroporti, che stanno lavorando per costruire una base solida per la sicurezza – afferma Sergio Colella, presidente Europa, Sita – Operando in uno scenario che vede le minacce informatiche farsi di anno in anno più numerose e sofisticate, è però necessario che l’industria del trasporto aereo, complessa e integrata, sia molto più veloce nel creare difese proattive, per restare in posizione di vantaggio”.

Tra le priorità di spesa più comuni ci sono, nella prospettiva dei prossimi tre anni, la consapevolezza e la formazione del personale (76%), l’adeguamento ai requisiti richiesti dalla normativa (73%) e la gestione di accessi e identità (63%), mentre tra le aree da monitorare e su cui sviluppare sistemi di difesa proattivi compaiono la rete, la sicurezza dell’extended enterprise (Cloud, Internet delle cose) e la protezione da minacce interne come la fuga di dati.

Tra i dati su cui ci sono da attendersi miglioramenti per il futuro c’è il fatto che solo il 31% del campione può contare su un responsabile per la sicurezza informatica, mentre il monitoraggio proattivo tramite Security Operation Center (Soc) è un tema centrale per molti intervistati; la maggior parte ha in piano di implementare rapidamente tali servizi.

“Noi di Sita siamo consapevoli del fatto che passare dalla consapevolezza all’azione può essere una sfida – conclude  Michael Schellenberg, responsabile Cybersecurity Solutions, Sita – È per questo che, insieme ad altri specialisti del settore come Airbus, abbiamo creato un portfolio di soluzioni di cybersecurity che aiutino le organizzazioni del settore a monitorare, individuare e gestire i rischi informatici. Solo collaborando come un’unica industria possiamo progredire più velocemente in questo e fare sì che il settore sia protetto e preparato contro tali rischi”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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