L'INDAGINE

Digital civility, italiani più consapevoli dei pericoli in Rete. Ma il Covid ha spinto l’hate speech

L’Index elaborato da Microsoft ci vede in recupero di due posizioni nella classifica a 22 Paesi in cui ci piazziamo decimi. Ma il 40% degli utenti segnala un peggioramento dei comportamenti nelle interazioni in cui si dibatte di pandemia. Un dato che supera la media globale

Pubblicato il 07 Feb 2022

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Anche in Italia, in scia con il trend che coinvolge tutto il mondo, il web è percepito come un luogo più civile e sicuro rispetto a un anno fa. Ad affermarlo è l’edizione 2022 del Digital civility index di Microsoft, ricerca che analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 22 Paesi. Secondo il report, diffuso in occasione della 19esima edizione del Safer internet day, il nostro Paese guadagna due posizioni in classifica, posizionandosi al 10° posto. In cima alla classifica i Paesi Bassi, seguiti da Germania e Regno Unito. Per la prima volta un paese del Sudamerica entra nella top ten: il Cile, che si posiziona al 9° posto.

L’Index, nello specifico, misura il livello di esposizione delle persone ai rischi online nei diversi Paesi coinvolti, quindi un punteggio basso implica un livello basso di esposizione ai pericoli online e di conseguenza, una posizione alta in classifica. Secondo lo studio, a livello globale diminuisce lievemente l’esposizione di giovani e adulti ai rischi online. Il Civility Index globale migliora infatti di 2 punti: in tutto il mondo il web è percepito quindi come un luogo più civile e sicuro rispetto a un anno fa.

Il 53% delle donne italiane esposte ai rischi

Miglioramento trainato purtroppo solo dai maschi. Nel mondo infatti sono le donne le più esposte ai rischi online: 57% vs. 43% degli uomini, sia in età adolescenziale sia in età adulta. Percentuale che scende lievemente in Italia (53% donne vs. 47% uomini). Questa maggiore esposizione cha portato il 38% delle Italiane a fidarsi di meno degli altri quando si tratta della dimensione online.

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Il protrarsi della pandemia Covid-19 unita a quella che è stata definita covid fatigue continua ad avere un impatto rilevante sulle interazioni online degli taliani: il 40% dichiara un peggioramento del livello di civiltà (vs. 30% a livello mondiale), in netta crescita rispetto al 23% dello scorso anno (22% a livello mondiale). Gli Italiani riscontrano infatti una maggiore manifestazione online da parte delle persone delle proprie frustrazioni e in generale minore tolleranza verso l’altro.

Tuttavia, pratiche come i meeting online tipici dello smart working e la didattica integrata digitale, che durante questi due anni sono diventate sempre più comuni e pervasive, sono quelle che più di tutte hanno contribuito a migliorare il livello di civiltà online quest’anno. Lo dichiara l’82% degli italiani (vs. 75,5% a livello globale).

Giovani sempre più consapevoli

Dall’indagine emerge anche una crescita della consapevolezza relativa a comportamenti incivili online e la fiducia nella gestione dei rischi: in Italia, il 50% dei Millennials e dei giovani della GenZ si dichiara meno preoccupato rispetto al passato quando si trovano davanti a un comportamento incivile online (vs. 51,5% nel mondo), il 47% delle persone nel mondo si dice capace di gestire un eventuale pericolo online (+3% rispetto allo scorso), e il 50% sa a chi rivolgersi.

In questo contesto, tutti sono d’accordo sul fatto che occorre portare avanti programmi di education e formazione sui corretti comportamenti da tenere online per rendere la rete un luogo più sicuro per tutti: lo dichiara l’89% degli italiani (in linea con il dato globale 88%). Tra le azioni da intraprendere per migliorare la civiltà online anche un maggiore intervento da parte delle piattaforme social sui contenuti offensivi – importante per l’82% degli italiani (vs. 75% nel mondo) – e l’abolizione dell’anonimato, ovvero le persone non dovrebbero essere autorizzate a postare contenuti in forma anonima, importante per il 76% degli italiani (vs. 75% a livello mondiale).

“Necessario sensibilizzare a un uso più consapevole del web”

“Il Microsoft Digital civility index riflette da sempre l’evoluzione dei nostri comportamenti online, mettendo in luce quali sono i rischi e i pericoli causati da un uso scorretto della Rete e come cambiano nel tempo – afferma Matteo Mille, Chief marketing and operations officer di Microsoft Italia -. In un momento storico come quello attuale che ci ha portato a trascorrere più tempo della nostra vita online rispetto al passato, è confortante vedere crescere, nonostante la stanchezza di questo periodo incerto, la consapevolezza nei confronti degli atteggiamenti incivili e la capacità di gestione del pericolo. Resta preoccupante il fatto che le donne siano le più esposte. Appuntamenti come il Safer internet day, occasione per diffondere i dati del report, restano quindi indispensabili per sensibilizzare tutti a un uso più consapevole delle nuove tecnologie. Il digitale può generare opportunità straordinarie per migliorare la qualità della nostra vita, saper usare i nuovi strumenti in modo sicuro è fondamentale per un cambiamento positivo”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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