A Roma il raduno dei maker, sfilano le invenzioni hi-tech

L’evento europeo dell’innovazione all’Università Sapienza fino al 18 ottobre. Dalla robotica al food tante le invenzioni proposte. L’organizzatore Riccardo Luna: “Il mondo sta iniziando a capire la potenza di questo fenomeno”

Pubblicato il 16 Ott 2015

Andrea Frollà

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Tre giorni di assoluta innovazione. E’ partita stamattina la Maker Faire Rome, il più grande evento europeo dedicato ai maker e alle nuove frontiere della manifattura digitale, che torna dopo un anno nelle Capitale, precisamente nella città universitaria de La Sapienza. Da oggi fino a domenica fra i viali dell’università ci saranno padiglioni e stand che promettono di stimolare molta curiosità.

Il cuscino +Me che, abbracciando il collo di un bambino affetto da autismo, permette di interagire e supportare la terapia con suoni e colori. Un’incubratrice creata con una stampante 3D, che la onlus Open Biomedical Iniziative vuole portare nei paesi più svantaggiati del pianeta. La barca pieghevole, che può essere trasportata in macchina e montata in 5 minuti quando si arriva in spiaggia. O ancora IntentoVr, il kit per la realtà virtuale sviluppato dall’azienda Vanzotech.

Insomma, le invenzioni non mancano in un evento cresciuto di edizione in edizione, che punta quest’anno a superare i 90mila visitatori dello scorso anno all’Auditorium Parco della Musica. Per sapere se l’obiettivo neanche troppo nascosto delle 100mila presenze verrà centrato, quest’anno la Maker Faire Rome si avvarrà della piattaforma sviluppata da Vdm Labs e Measurence che utilizzerà sensori wi-fi e bluetooth sparsi per gli stand per quantificare i presenti e fornire indicazione sulle esposizioni più visitate.

Numerosi gli ambiti coperti dagli spazi allestiti: food, droni, packaging, food, moda, medicale, robotica e molti altri. Un’area apposita è stata dedicata ai più piccoli, con giochi e iniziative per avvicinare i bambini alla tecnologia. La Sapienza ospiterà non solo gli stand di maker o aspiranti tali, ma anche quelli di aziende che già da tempo stanno investendo nel digitale: Google, Intel, Microsoft, Arduino o l’italiana Dws, che ha presentato la prima stampante 3D pensata solo per i nuovi artigiani digitali.

“Roma continua ad essere la capitale di questo movimento appena nato, ma che già sta spingendo le compagnie di tutto il mondo a capire cosa i nuovi strumenti digitali consentono di fare – ha dichiarato Riccardo Luna, esperto di digital innovation e organizzatore della Maker Faire Rome – Non è un caso che domenica sveleremo un progetto mondiale che unisce stampa 3D e archeologia”.

A tagliare il nastro di inaugurazione dell’evento uno dei robot progettati e sviluppati dall’Istituto Italiano di Tecnologia, da anni tra i pionieri della robotica mondiale. Durante la conferenza stampa sono intervenuti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha promesso di “portare le stampanti 3D e i FabLab nelle scuole del Lazio sfruttando i fondi europei”, l’altro organizzatore dell’evento Massimo Banzi, co-fondatore di Arduino, e il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.

Non poteva ovviamente mancare Dale Dougherty, il creatore della Maker Faire: “Esistono campi per i maker che ancora non possiamo nemmeno immaginare. Tutti noi possiamo nel nostro piccolo far crescere questo fenomeno, partendo dai bambini a cui dobbiamo far toccare con mano la tecnologia”.

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