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Agricoltura: IoT e big data i nuovi alleati “in campo”

Sensoristica, droni e analytics sono sempre più utilizzati nei campi e negli allevamenti di tutto il mondo. Compresa l’Italia, dove le innovazioni non mancano: Ferrari Farm, Nadalini ed Evja ne sono un esempio

Pubblicato il 10 Set 2016

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Droni, sensori, analytics e app mobile alla conquista di campi e allevamenti. L’IoT e i big data entrano a supporto dell’agricoltura. In Italia la smart agricolture è un settore ancora poco conosciuto ai più, ma che in realtà conta già numerosi esempi di aziende all’avanguardia dal punto di vista dell’utilizzo delle tecnologie. Tra le realtà più interessanti CorCom ha scovato Ferrari Farm, Nadalini ed Evja, che utilizzano sistemi e strumenti diversi per finalità altrettanto diverse. Ma con lo stesso scopo: ottimizzare i processi produttivi, sprecare di meno e innalzare la qualità.

Ferrari Farm – Coltivazioni idroponiche in serre ermetiche sterili al led, uniche nel loro genere e completamente computerizzate. Il mix innovativo di cultura contadina, elettronica, ricerca ed innovazione sviluppato da Ferrari Farm, azienda agricola di Lago del Salto, in provincia di Rieti, unisce le moderne tecnologie con la filosofia artigianale dei processi produttivi agricoli e degli alimenti.

L’impianto permette produzioni indipendenti dalle condizioni climatiche esterne e senza inquinamento ambientale. Il fiore all’occhiello è la “ricetta di coltivazione” elettronica che codifica, comanda e controlla in automatico, per la specie di interesse, tutti i parametri climatici e nutrizionali. In ogni istante, tutti i giorni e per tutta la vita del vegetale che si intende produrre, il sistema computerizzato automatico comanda e controlla sia il clima che le irrigazioni.

Nadalini – Droni alleati della frutta prodotta in campo aperto. Nadalini, azienda ortofrutticola mantovana, ha scelto da tempo di affidarsi ai veivoli telecomandati per rilevare anomalie sulle piante, presenza di infestanti o di parassiti sulle foglie. Il sistema Made in Italy di agricoltura intelligente, sviluppato in tandem con la ditta Agritechno Farm, permette il monitoraggio termografico e multispettrale di 10 ettari in 17 minuti, studiando la risposta termica delle coltivazioni.

“I benefici che si possono ottenere- spiega l’azienda – valgono i costi dell’utilizzo, in quanto rappresentano una forma di analisi preventiva”. In tempo reale avviene invece l’analisi che effettuano i raggi infrarossi installati per misurare il grado zuccherino. Un sistema su cui Nadalini ha investito 3,5 milioni e che a regime ha garantito una crescita del 20% dei volumi venduti.

Evja – Posizionare i sensori nel campo, raccogliere dati da incrociare con informazioni meteo e usare modelli previsionali allo scopo di prevenire l’insorgere di agenti patogeni e rendere più efficienti potatura, irrigazione e gestione delle piantagioni. È quanto permette di fare Opi, il sistema all-in- one sviluppato dal team di Evja, startup IoT fresca di vittoria della Tim Wcap.

Tutte le informazioni raccolte dai sensori sono accessibili tramite un’app per web e mobile, che contiene anche modelli di analytics previsionali per orientare la produzione verso livelli ottimali e veri e propri archivi con la storia delle coltivazioni. L’azienda di Napoli, tra gli esempi più innovativi di smart agricolture e Internet of Things made in Sud, rappresenterà l’Italia alle fasi finali dell’Agro Innovation Lab, percorso di incubazione che si terrà a Vienna a fine anno.

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