In un’industria dove la domanda di connettività ad alta velocità ha raggiunto livelli senza precedenti, l’ottimizzazione della progettazione delle reti si è imposta come un nodo cruciale per operatori e fornitori di infrastrutture. La sfida non riguarda più soltanto la disponibilità di banda o la copertura, ma la capacità di ridurre i tempi e i costi di implementazione di nuove reti, soprattutto in contesti ad alta densità competitiva. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale applicata alla mappatura e all’automazione, una delle leve più promettenti nella trasformazione digitale del settore.
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L’automazione come risposta alla scarsità di manodopera
Durante un’intervista rilasciata a Fierce Network TV, David Morczinek, CEO della software company Airworks, ha descritto l’attuale contesto infrastrutturale come una corsa simultanea e disorganica alla costruzione. “Tutti stanno cercando di costruire allo stesso tempo,” afferma, facendo riferimento alla crescente pressione sulle aziende per fornire connettività in tempi brevi. Ma a questa accelerazione della domanda corrisponde una penuria cronica di manodopera qualificata, soprattutto nei segmenti chiave di pianificazione, progettazione, autorizzazione e costruzione.
La risposta non può che arrivare dall’automazione intelligente dei processi, con l’obiettivo di gestire attività ad alta intensità informativa con maggiore rapidità ed efficienza. “Dobbiamo trovare modi per fare le cose in modo più efficiente”, sottolinea Morczinek, indicando una direzione tecnologica ormai imprescindibile per il settore.
Airworks e l’adozione dell’AI nei processi di progettazione
Fondata circa sette anni fa, Airworks è una software company che sviluppa soluzioni per accelerare la progettazione e l’autorizzazione delle reti in fibra, puntando su un’integrazione spinta tra tecnologie di acquisizione dati sul campo e analisi automatica basata su intelligenza artificiale. Il cuore dell’offerta aziendale consiste in una piattaforma capace di interpretare dati provenienti da sensori LiDAR, sistemi di mobile mapping, droni e aeromobili, trasformandoli in informazioni pronte all’uso per gli ingegneri e i project manager delle reti.
“Anche quando si usano dati digitali, spesso l’elaborazione è ancora manuale,” spiega Morczinek. “Noi vogliamo accelerare l’intero processo, passando da tre miglia al giorno a un processo notturno.” Sebbene non ancora pienamente automatizzato in tempo reale, il sistema Airworks consente già oggi una velocità da 5 a 10 volte superiore rispetto ai metodi tradizionali, basati su rilievi manuali con strumenti fisici sul campo.
Progettare reti più velocemente (e con meno rischi)
La centralità dell’AI per le telecomunicazioni si manifesta in primo luogo nella possibilità di gestire grandi volumi di dati topografici e infrastrutturali in modo automatizzato. Per progettare correttamente una rete in fibra è infatti necessario conoscere nel dettaglio la morfologia del terreno, la posizione e la tipologia dei pali, la quantità di cavi già presenti, le distanze di sicurezza e le condizioni ambientali.
Ogni variazione, anche minima, può comportare la necessità di operazioni di “make-ready” — l’insieme di adeguamenti necessari per rendere le infrastrutture esistenti compatibili con l’installazione della fibra — che possono essere leggeri o estremamente complessi. In quest’ottica, i dati di mappatura ad alta precisione diventano uno strumento fondamentale per ridurre i margini di errore in fase di progettazione e limitare i ritardi nelle autorizzazioni e nei cantieri.
Scalabilità e velocità come vantaggio competitivo
Essere i primi a costruire in un’area, secondo Morczinek, non è solo una questione di branding o presidio territoriale: ha un impatto diretto sull’acquisizione di clienti e sulla sostenibilità economica dei progetti. “La velocità di ingresso nel mercato è estremamente importante,” spiega. “Vuoi essere il primo a costruire la tua rete, il che ti dà tassi di acquisizione che corrispondono al profilo di investimento dei tuoi investitori.”
In questo scenario, l’automazione dei processi consente agli Internet Service Provider (ISP) di pianificare implementazioni anche su larga scala, passando da progetti di 10-20 miglia a deployment da 500 miglia con la stessa logica operativa. La scalabilità diventa quindi non solo una possibilità, ma una condizione necessaria per la competitività.
Connettività dei dati e superamento dei silos
Oltre all’accelerazione operativa, l’automazione offre un vantaggio ancora poco esplorato ma estremamente strategico: la connessione tra i dati generati nelle diverse fasi del ciclo di vita della rete. “Ogni fase del progetto ha i propri silos di dati,” osserva Morczinek. “Ora possiamo collegarli e davvero partire con buoni dati fin dall’inizio.”
Questo approccio consente di costruire non solo progetti ingegneristici ma anche analisi di fattibilità più solide, modelli di ROI più precisi e strategie di manutenzione data-driven, in grado di valutare la reale condizione della rete nel tempo. L’interoperabilità dei dati tra progettazione, implementazione e gestione post-costruzione si configura così come uno degli ambiti più promettenti di applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore delle telecomunicazioni.
Il potenziale ancora inespresso dell’AI
Secondo il CEO di Airworks, il settore si trova ancora agli inizi della curva di maturità tecnologica. “C’è così tanto potenziale nell’automazione. Penso che siamo ancora molto all’inizio,” afferma. I vantaggi già ottenuti in termini di velocità ed efficienza non rappresentano un punto d’arrivo, ma solo un primo passo verso una trasformazione sistemica dell’intera filiera operativa.
Grazie all’AI per le telecomunicazioni, oggi Airworks è in grado di processare un progetto di 100 miglia con la stessa rapidità di uno da 2000 miglia. Questo standard di performance fornisce affidabilità operativa ai clienti e abbassa significativamente il rischio d’impresa, aumentando il valore predittivo delle attività di rete. Se connessa in modo efficace a strumenti di monitoraggio e analisi, l’automazione può contribuire non solo alla costruzione più rapida delle infrastrutture, ma anche al miglioramento continuo della loro performance, sulla base di dati reali raccolti sul campo.